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“Saluti da Bergamo”, il fascino di una città nelle cartoline d’epoca (1890-1940)

Il volume di Vincenzo Mazzoleni è edito da Grafica & Arte

Questo non è un libro sulla storia di Bergamo, ma un libro sulle cartoline di Bergamo, frutto di un’ampia selezione di migliaia di cartoline illustrate provenienti dalle collezioni di Bruno Corna e Angelo Invernici, testimonianza di un’epoca che ci restituisce un ritratto di Bergamo davvero originale e ricco di fascino, anche per gli eventi che caratterizzano il periodo 1890-1940, con i fermenti del nuovo secolo e le aspettative collegate, le due guerre mondiali, i totalitarismi, ecc.
Il racconto di Bergamo qui proposto trae inevitabilmente origine dalla necessità di illustrare la città con le sue peculiari caratteristiche, in primis le due città, alta e bassa, con due centri e due storie, la Città Alta vista da Porta Nuova, da quasi due secoli la veduta-simbolo di Bergamo, l’antica Fiera di Sant’Alessandro e il Sentierone e poi le porte, i borghi, i quartieri, ecc. Non meno importante di questo è l’approccio tematico, vale a dire il ritratto di Bergamo attraverso le persone che l’animano e le conseguenti attività: i trasporti, il lavoro, l’istruzione, i teatri e la musica, l’ospitalità (alberghi e ristoranti), la sanità pubblica, le fiere e le feste, le rogge, lo sport e i divertimenti, ecc.
Ogni capitolo è preceduto da una breve introduzione che ne illustra il contenuto e, a seguire, le cartoline nel loro formato e colori originali.
Ognuna è corredata da una didascalia, che la illustra e cerca di segnalare al lettore aspetti poco noti o curiosi.
Sfogliare queste pagine significa compiere un viaggio nei luoghi visti, anzi vissuti, dai nostri nonni, significa percorrere nel tempo e nello spazio un cammino in qualche misura misterioso e avvincente, dentro una città che ha cambiato aspetto per le trasformazioni urbanistiche, ma anche per le evoluzioni culturali e antropologiche, pur rimanendo sostanzialmente fedele alle proprie radici.

Caratteristiche tecniche
formato cm 17×24
224 pagine
260 cartoline a colori
Rilegatura in brossura

L’autore
Vincenzo Mazzoleni (Bergamo, 1954). Maturità classica e laurea in Giurisprudenza all’Università Cattolica di Milano, per oltre trent’anni si è occupato di editoria professionale e universitaria (Ipsoa, Il Sole 24 Ore, Direttore editoriale di Cedam e Utet Giuridica). Cultore di storia locale, di cui ha pubblicato saggi e libri, e appassionato estimatore delle cartoline d’epoca, ha ideato la collana di libri Saluti da…, di cui è direttore e curatore per conto di Grafica & Arte di Bergamo.

Immediata, rapida, comunicativa, estremamente economica, la cartolina illustrata è stata uno strumento geniale, molto diffuso fra l’Ottocento e il Novecento: un vero fenomeno di massa, paragonabile all’odierno WhatsApp per la sua semplicità e immediatezza, per la sua capacità di comunicare con immagini e parole, per la sua velocità ed economicità. Ma i moderni vettori informatici, che da anni ormai hanno soppiantato la vecchia cartolina, non possono certo competere con il fascino di quei minuscoli cartoncini, talvolta policromi, più spesso in bianco e nero o seppiati, entro cui erano chiusi frammenti della nostra storia passata, briciole di vita dei nostri padri. In un’epoca in cui il cinematografo è agli albori, gli unici strumenti di comunicazione visiva di massa sono relegati alle illustrazioni di libri, riviste, alle fotografie e ai cartelli pubblicitari affissi lungo le strade. La cartolina, quindi, diviene un formidabile strumento di accelerazione nello sviluppo della civiltà dell’immagine. Non solo la produzione di cartoline è elevatissima (si stima che nel periodo 1894-1918 siano state spedite oltre 140 miliardi di cartoline, con punte di 7-8 miliardi l’anno, come nel 1905!), ma si diffonde a macchia d’olio il collezionismo: ogni fanciulla di famiglia borghese ha il suo album di cartoline che riempie ogni giorno con nuovi contributi, ogni giovane ha una rete di corrispondenti sparsi in città e paesi anche lontani con cui scambiarsi cartoline dal contenuto più vario. Gli editori si sbizzarriscono e pubblicano cartoline su ogni avvenimento, da quelli calamitosi (terremoti, deragliamenti di treni, alluvioni) o macabri (esecuzioni capitali), alla cronaca (dalla nascita dei reali agli scioperi), alle guerre e rivolte, agli scandali, alle esposizioni internazionali, alle invenzioni, agli alberghi, ristoranti, alle vacanze e alle terme, alla musica, agli eserciti e ai militari, ai mezzi di trasporto, ecc. ecc. Insomma, non c’è avvenimento, grande o piccolo, che non abbia la sua cartolina! Ed è grazie al collezionismo dei nostri antenati se sono giunte a noi in gran quantità queste cartoline!

Della stessa collana
Il presente volume è il quarto titolo della collana Saluti da… pubblicata dall’editore Grafica & Arte di Bergamo e curata da Vincenzo Mazzoleni:
Saluti da Urgnano e Basella – Il volto e l’anima dei luoghi nelle vecchie cartoline – a cura di Vincenzo Mazzoleni, 2020
Saluti da Treviglio – Un viaggio di cent’anni nelle vecchie cartoline – Marco Carminati, Vincenzo Mazzoleni, Lino Ronchi, 2021
Saluti da Ponte San Pietro – Da borgo a città: una storia raccontata dalle vecchie cartoline – Vincenzo Mazzoleni, Roberto Scudeletti, 2021

Questi volumi nascono dalla collaborazione di persone innamorate della propria terra e desiderose di tramandare alle nuove generazioni “il suo seme vivo”, capace di germogliare nuovamente anche a distanza di anni, per parlare ai giovani di città e paesi in qualche modo unici e meravigliosi. Un seme che è, prima di tutto, amore: intenso, profondo, fatto di entusiasmo e trasporto, in grado, come tutti gli amori, di sorprendere e spiazzare.
Il ritratto dei luoghi che viene proposto è inevitabilmente soggettivo, perché affidato ad uno strumento, oggi inusuale, come quello delle cartoline illustrate, perlopiù soppiantate dai moderni codici e strumenti di comunicazione, certo più immediati e puntuali, ma sicuramente molto meno affascinanti. La nostra modesta ambizione è allora di parlare all’occhio e al cuore di chi sfoglia queste pagine, facendogli rivivere, se non più giovanissimo, qualche briciola di ricordo, o risvegliandogli invece, se nato più di recente, la curiosità delle proprie radici, forse in parte dimenticate.

Di prossima pubblicazione:
Saluti da Cologno al Serio
Saluti da Romano di Lombardia

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