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Sicurezza tra i pali

Musso certezza ritrovata: le sue parate decisive per il primato

Colpito dalle critiche l'anno scorso, quest'anno protetto da Gasperini: i suoi interventi sono stati determinanti per questo avvio sprint della Dea

Ci sono state molte chiacchiere sull’investimento da 20 milioni di euro voluto fortemente la scorsa estate per portare a Bergamo Juan Musso. Il suo stato di forma non ideale dello scorso anno e qualche gol preso di troppo avevano gettato alcune ombre sul portiere argentino, che a Udine si era imposto come uno dei migliori dell’intera Serie A. Il suo status di numero uno era stato messo in discussione, complice la concorrenza di ottimo livello portata da Sportiello: in alcuni casi si era quasi arrivati al ballottaggio.

Oggi, col mercato chiuso e le voci mai troppo concrete che volevano la Dea alla ricerca di un portiere messe a tacere, si può dire che la mossa fatta un anno fa stia dando i suoi frutti. Non che sia una novità: potrebbe bastare una citazione alla parata nel recupero a Villarreal per tenere il 2-2 in Champions League. Già in quel momento la sensazione del salto di qualità tra i pali c’era stata, soprattutto visti gli avvicendamenti dei mesi precedenti il suo arrivo.

Un numero uno, una certezza, una gerarchia. Anche se lo scorso anno c’erano stati ancora un po’ di su e giù, questo avvio di annata sembra aver spazzato gran parte delle perplessità. Non sembra un’esagerazione citare Musso come il migliore dei primi 450 minuti di Serie A tra le file dei nerazzurri.

Le parate di Monza fanno seguito a quelle col Torino, col Milan e con la Sampdoria. Poche (12 in 5 partite) ma decisive. Battuto solo da Bennacer e Vlasic. Gli altri 14 tiri dentro lo specchio li ha respinti: è il portiere con la percentuale di parate più alta dopo Perin della Juve. Uno che lo scorso anno poteva vestirsi di nerazzurro e prendere il posto che oggi è di Musso.

Sul primato, senza dubbi, c’è la sua impronta. I voli nella prima mezz’ora dell’Upower Stadium hanno permesso di mantenere la porta inviolata contro gli assalti di una squadra che rischiava di trovare fiducia e mettere in grande difficoltà l’Atalanta. Invece la storia è andata diversamente. Gasperini però, nella sua analisi post-gara non ha mancato di sottolineare quell’aspetto: “All’inizio siamo stati fortunati ed è stato bravo Musso”.

“Uno può essere criticato – ha poi aggiunto il tecnico togliendo qualche sassolino – l’anno scorso forse ha preso gol evitabili, ma se qualcuno pensava che Musso fosse scarso ci azzecca poco col calcio. Ha forza esplosiva, braccia lunghe, è grosso, bravo in uscita. Stiamo lavorando molto sul suo gioco coi piedi che è stato un po’ il suo punto debole”.

Le regolari convocazioni che riceve da un altro ex atalantino come Lionel Scaloni nella nazionale argentina sono un altro attestato del valore del classe 1994, il quale non si è mai sentito nemmeno per un attimo in discussione a Bergamo (di recente ha anche comprato casa). E fa bene, perché se l’Atalanta è al posto numero uno in classifica è anche – se non soprattutto – merito del proprio numero uno tra pali.

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