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La lettera

Bruno Bozzetto ricorda Piero Angela: “Un vero privilegio lavorare con lui”

Ci sono voluti alcuni giorni per elaborare la perdita, ma poi Bruno Bozzetto non ci ha pensato due volte e ha scritto una bellissima lettera ricordo di Piero Angela, il grande giornalista e creatore di Quark, scomparso recentemente

Bruno Bozzetto, animatore, disegnatore e regista bergamasco ricorda il grande giornalista Pietro Angela, recentemente scomparso. Pubblichiamo il suo ricordo. 

Avrei voluto scriver queste righe alcuni giorni fa, ma le luci dei riflettori su Piero Angela erano così abbaglianti che ho preferito restare a meditarle nell’ombra. Parlare di Piero Angela non mi è facile. Son troppo affezionato e legato a lui per riuscire ad essere distaccato, ma ci proverò, cercando di parlare soprattutto della nostra lunga collaborazione. Inizio dicendo che il regalo più bello e impagabile fattomi da Piero è stato proprio quello di avermi fatto percorrere un lungo tratto della mia vita in sua compagnia.

Con una guida e un Maestro come lui non avrei potuto chiedere di più dalla vita. E so che anche lui mi apprezzava, cosa che mi ha sempre riempito d’orgoglio.
Andavamo d’accordo, avevamo lo stesso gusto dell’umorismo, lo stesso interesse per certi argomenti, per certi artisti. Amava la scienza e si risentiva quando la vedeva calpestata o ignorata.
Ricordo anni fa, quando ironizzava sul fatto che in Tv ci fossero decine di programmi di astrologia ma neppure uno di astronomia…
Ci capivamo al volo. E credo che questo sia stato il segreto della nostra collaborazione, che non esito a definir perfetta. In più di dieci anni di lavoro insieme, mai un problema, un’incomprensione, una discussione. Posso assicurarvi che non è una cosa comune… e in più ci siamo anche divertiti! E poi la sua grande semplicità e umiltà.

Era una persona che, per cultura ed esperienza, volava dieci km più in alto di te, ma ti faceva sempre sentire al suo livello. Con la sua voce pacata e “sorridente”, come la definivo io, sapeva stimolarti al massimo senza mai interferire nel tuo processo creativo. Mi faceva molto piacere che lui apprezzasse la mia semplicità grafica, che probabilmente sentiva molto vicina a quella che lui utilizzava nei testi. Fin dal primo giorno di lavoro per Quark, ci siamo infatti trovati subito d’accordo sul “semplificare” al massimo disegni e scenografie, per dare l’assoluta precedenza al testo ed alla comprensione degli argomenti trattati.

Lui diceva: prima di tutto la chiarezza, un’esposizione semplice e comprensibile a tutti. Il resto viene dopo. Questo è sempre stato il suo punto di forza, che ho sempre ammirato e su cui mi trovava perfettamente d’accordo. Praticamente il mio compito e quello dello Studio era quello di rappresentare visivamente le sue parole. Con l’aggiunta di un po’ d’umorismo e ironia, tipiche dell’animazione, che anche lui amava e utilizzava spesso nei suoi libri. I testi erano suoi, gli argomenti erano suoi, lui era la “mente”, noi solo il “braccio” che dava vita a ciò che scaturiva dalla sua mente vulcanica. Perché ha terribilmente ragione suo figlio Alberto quando afferma che suo padre poteva anche sembrare esteriormente tranquillo, ma dentro era un vulcano !
E l’ha dimostrato in tutto ciò che ha creato e realizzato nella sua vita, dai libri, alle trasmissioni televisive, alle conferenze… Per lui la parola “fine” non esisteva…ed anch’io, come la maggioranza di voi, io speravo ardentemente che questa parola non sarebbe mai arrivata per lui.

Io lo conobbi, non grazie alla tv, ma ai libri che aveva scritto e continuava a pubblicare.
Negli anni 70 li leggevo, o meglio, li divoravo, perché ero un suo entusiasta lettore. Penso di possederli tutti e di averli spesso anche riletti (anni dopo, in seguito alla nostra collaborazione, lo stesso Piero mi chiese di illustrare alcuni, cosa che feci con immenso piacere). Ero talmente affascinato dai contenuti, dalla sua scrittura e soprattutto dai frequenti esempi visivi, che utilizzava per meglio chiarire i concetti, che a un certo punto presi coraggio e gli scrissi, chiedendogli se non fosse possibile realizzare un film a disegni animati tratto da qualche suo libro.

Credo di avergli proposto “Da zero a tre anni, la nascita della mente”, pubblicato da Garzanti nel 73. Il fatto che mi entusiasmava era che, leggendo i suoi libri, io “vedevo” dei film.
Perché non realizzarli?
Come sua abitudine mi rispose subito, gentilissimo e cortese pur non conoscendoci, e mi scrisse che apprezzava i miei lavori e gli avrebbe fatto molto piacere realizzare qualcosa con me. Aggiunse però che utilizzare un libro come soggetto per un film avrebbe trovato molte difficoltà in campo produttivo. Pochissimo dopo però nacque in RAI la trasmissione “Quark”. Piero mi chiamò e mi propose di provare a visualizzare un suo breve testo scientifico sull’Energia, appena pubblicato su un quotidiano. Fu così che iniziò la nostra collaborazione, che ci portò a realizzare più di cento cortometraggi sugli argomenti più svariati ed ebbe inizio questo lungo ed entusiasmante viaggio, fatto insieme. Un viaggio spesso anche laborioso per il gran numero di filmati, ma meraviglioso per l’importanza degli argomenti trattati. Viaggi nella psicologia, nella scienza, nella fisica, nel comportamento…

Scoperte continue anche per noi che le animavamo e imparavamo cose sempre nuove. E già da questo, dall’aver capito prima di tutti che con l’animazione si potevano trattare argomenti così impegnativi, si può già intuire la grande intelligenza e apertura mentale di Piero Angela, decenni e decenni avanti a tutti! In quegli anni, con lui non ho mai avuto l’impressione di lavorare, ma di giocare, di sperimentare, avendo però come guida una delle persone che più ammiravo nella vita : sereno, pacato, professionale come pochi, sempre aperto a nuove soluzioni e sempre pronto a stimolarti con nuove sfide. A volte anche irte di difficoltà, tipo una serie di filmati sull’Economia, che misero tutti a dura prova per la difficoltà degli argomenti.

Ma con lui si poteva affrontare tutto.
Tutto diventava entusiasmante! Ti stimolava, ti rassicurava e ti ritrovavi in vetta senza neppur capire come c’eri arrivato. Sono stato un vero privilegiato a lavorare con lui. E con me tutti gli artisti dello studio che hanno collaborato alla realizzazione dei film. Abbiamo lavorato con lui e lui per noi è stato un grande esempio di vita, di educazione, signorilità e professionalità. Ho trascritto e stampato la sua “lettera testamento”, che ora tengo il bella vista sulla mia scrivania, perché oltre ad essere struggente per la serenità e pacatezza con cui si allontana dalla vita e da  tutti noi, contiene alcune profondissime parole che non dovremmo mai dimenticare: “Carissimi tutti, penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra, per questo difficile paese”.

E nella parola “difficile” per definire l’Italia, trovo tutta la delicatezza, la generosità e la capacità di sintesi di una persona.
Grazie di tutto Piero.
Impossibile dimenticarti.

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