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Il report della uil

Cassa artigiana in epoca Covid: nella Bergamasca erogati più di 72 milioni

Nel 2020-2021 nella Bergamasca sono state presentate 9.670 domande da 5.643 aziende: erogati ammortizzatori sociali a 24.942 lavoratori

Bergamo. Sono più di 72 i milioni erogati dalla Fsba, il Fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato, nei due anni del Covid nella provincia di Bergamo.

Una cifra che fa balzare la Bergamasca al terzo posto tra le province lombarde: le domande presentate da 5.643 aziende sono state 9.670 e gli ammortizzatori sociali sono stati erogati a 24.942 lavoratori. In tutta la Regione le aziende che hanno avanzato la richiesta sono 42.928, il 19,16% del totale in Italia, le domande sono state 79.780 e i lavoratori che hanno beneficiato della cassa integrazione sono stati 167.327.

Il 37% delle aziende che hanno inoltrato la richiesta alla Fsba hanno avuto oltre i 180 giorni di sospensione lavorativa, il 23% da 91 a 180 giorni di sospensione, il 31% da 31 a 91 giorni e il 9% fino a 30 giorni. Un dato nazionale ma che rispecchia anche la realtà lombarda.

Questi numeri emergono da un report commissionato dalla Uil dal titolo “Fsba in epoca Covid 2020-2021” e sono in grado di rendere una fotografia importante di ogni regione, di ogni provincia, compresa quella di Bergamo.

“Abbiamo chiesto di effettuare l’analisi sulla cassa integrazione artigiana per provare a spiegare quanto sia indispensabile il sostegno al reddito anche per questa categoria, una delle più colpite durante la pandemia – dichiara il Segretario generale della Uil Bergamo Daniele D’Elia -. La Fsba nei mesi dell’emergenza ha permesso alle imprese, ai lavoratori e alle loro famiglie di ottenere la cassa integrazione e, considerati i numeri delle richieste e delle erogazioni, riteniamo che questo sistema bilaterale vada sostenuto e rafforzato perché funziona”.

Durante il primo lockdown, con la chiusura della maggior parte delle attività, i lavoratori hanno percepito la cassa integrazione in modo tempestivo per i primi due mesi, in quanto la Fsba ha utilizzato delle risorse proprie. Poi si è dovuta appoggiare allo Stato attraverso un sistema complesso a livello burocratico, che ha creato delle lungaggini e dei conseguenti disagi per i lavoratori, che hanno dovuto attendere anche diversi mesi prima di poter percepire nuovamente la cassa.

La Uil e le organizzazioni sindacali si sono battute fin dall’inizio, hanno fatto pressioni continue, organizzato manifestazioni per chiedere una pronta erogazione. Da lì sono partite diverse iniziative a livello nazionale e regionale ed ora il pagamento della cassa integrazione avviene in tempi più rapidi.

Il periodo del Covid ha consentito la regolarizzazione di numerose aziende: in Lombardia 15.185 imprese, per un totale di 57.397 lavoratori – ovvero il 36% di quelle preesistenti – infatti non aveva ancora provveduto all’iscrizione alla Fsba, obbligatoria per legge dal 2015. In alcune regioni il tasso di irregolarità arrivava a superare il 500%.

Nessuno comunque è stato lasciato indietro, la cassa integrazione è stata garantita a tutte le imprese artigiane che ne hanno fatto richiesta nel biennio 2020-2021 e che ora risultano non solo regolarmente iscritte all’ente bilaterale, ma stanno restituendo il dovuto grazie ad un piano di rateizzazione.

“Dal report si evince che la provincia di Bergamo è stata ai primi posti in Italia per domande ed erogazioni nel biennio in questione: la cifra corrisposta è pari a quanto chiesto ed erogato in tutto il Friuli Venezia Giulia – spiega Damiano Bettoni della Uil Artigiani –. Questo significa che sul nostro territorio ci sono tantissime aziende artigiane e che vanno sostenute perché rappresentano un tassello importantissimo e fondamentale per l’economia del nostro territorio”.

Un sistema che funziona, quindi, ma che si può sempre migliorare: “Come Uil ci auguriamo che ci sia la possibilità di ampliare la capienza della cassa integrazione artigiana come nell’epoca pre-Covid: attualmente nel biennio i giorni di effettiva fruizione sono 65, il nostro auspicio è che tornino a 100 come nel 2019”, conclude Bettoni.

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