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Ad ambivere

La Trattoria Visconti è Ambasciatrice del Territorio 2023: il Gambero Rosso premia la tradizione bergamasca

Un prezioso riconoscimento per l’attività di famiglia oggi composta da Fiorella Visconti, dal marito Giorgio Caccia e dai figli Daniele e Roberto

Ambivere. Quando si entra nella grande sala interna della Trattoria Visconti di Ambivere c’è un particolare che cattura subito l’attenzione, soprattutto degli inguaribili nostalgici. Alla sinistra del pianoforte verticale, in fondo alle tavolate, una credenza marrone di legno massello con due ante vetrate osserva tutta la stanza. È una vera perla d’epoca.

I mobili, le fotografie, i piatti – come tanti altri particolari curati con profonda attenzione – raccontano la storia di una famiglia che da quattro generazioni coltiva e custodisce la tradizione di questo territorio.

Nata come punto di ritrovo pomeridiano e serale degli abitanti del paese, ora la trattoria Visconti è un ristorante che attira persone da tutte la provincia e dal nord Italia. Qui il senso del riconoscimento come Ambasciatore del Territorio assegnato alla trattoria dalla guida Gambero Rosso 2023, premio in collaborazione con la Regione Lombardia.

“Quella credenza era del mio bisnonno – racconta con orgoglio Fiorella Visconti, nipote di Leone Visconti, ambiverese doc, fondatore della trattoria – è degli inizi del secolo scorso”. Quel pezzo di antiquariato non raccoglie solo bicchieri e stoviglie. È silenzioso testimone del susseguirsi di quattro generazioni.

Le epoche cambiano, come è cambiata l’attività pur rimanendo nelle mani della famiglia, oggi composta da Fiorella Visconti, dal marito Giorgio Caccia e dai figli Daniele e Roberto.

“Sono cresciuta nella trattoria, che è stata la mia casa – continua Fiorella – Qui giocavo, facevo i compiti, vivevo con gli avventori”. Anche i ricordi di infanzia di Daniele Caccia, responsabile di sala e della cantina, sono legati a queste mura. “A due anni correvo tra i tavoli mentre i clienti pranzavano”, racconta. Daniele ancora oggi corre tra i tavoli, ma per servire le pietanze senza mai omettere la spiegazione del piatto e del vino abbinato. Ogni combinazione ha una precisa ragione, a partire dalla stagione,

“Variamo il menù ogni tre settimane circa, in base ai prodotti di stagione – spiega Daniele – Quello attuale è il secondo dell’estate dove i padroni sono i pomodori e il sedano”. I visitatori possono provare tredici menù diversi all’anno. “Solo i casoncelli rimangono tutti i mesi”. Sono i “carunsei” di nonna Ida, mamma di Fiorella, il tesoro della famiglia.

Altro must della casa sono le polpette di zucchine, una ricetta dei Caccia. Si racconta che persino Papa Giovanni XXIII, quando era ancora Monsignore, rimase colpito dalla bontà della ricetta. Sicuramente è un piatto ideale per il clima caldo, uno dei tanti proposti dalla trattoria che utilizza solo ortaggi di stagione.

È Giorgio a prendersi cura di tutte le verdure che crescono nell’orto di quasi duemila metri quadrati. Un terzo del terreno è adibito alla coltivazione del mais, dal quale i Visconti ricavano polenta per tutto l’anno. Dalla cura di Giorgio, le verdure passano nelle mani di Roberto, responsabile della cucina.

Il vino, invece, è di competenza di Daniele. Nel 2020 ha dato vita alla cantina che oggi contiene quindicimila bottiglie circa e un caveau per i clienti che desiderano depositare al sicuro, e soprattutto alla giusta temperatura, le preziose bottiglie di vino. Lo stesso anno è stata premiata da Slow food come miglior carta dei vini d’Italia.

“Siamo una trattoria e lo rimarremo sempre, la nostra è una cucina del territorio bergamasco – conclude Daniele Caccia – Nel nostro manifesto la definiamo consapevole, perché parte dalla ricerca e dalla scelte della materie prime migliori, rimanendo sostenibile in tutte le fasi della preparazione”.

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