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Il presidente sanga

Orio resiste anche agli scioperi: a maggio e giugno ancora oltre il milione di passeggeri

Una media di oltre 1,2 milioni di passeggeri trasportati nei due mesi, già 5,8 milioni da inizio anno: "Gli interventi sull'infrastruttura aeroportuale hanno aiutato"

Orio al Serio. Ad aprile, dopo oltre due anni, l’aeroporto di Orio al Serio era tornato a superare quota un milione di passeggeri trasportati in un mese: un traguardo simbolico, segnale di una ripresa post pandemia ormai certificata.

Sulla scia di quel risultato, la coda di primavera e l’inizio dell’estate sono stati estremamente positivi, con i numeri relativi ai passeggeri trasportati a maggio e giugno che hanno pareggiato, se non oltrepassato, i dati del 2019, ultimo anno col quale è possibile fare un confronto fedele.

“L’attività all’interno dell’aeroporto è molto intensa – conferma il presidente di Sacbo Giovanni Sanga – C’è stata una forte ripresa dei voli in tutta Europa e oggi possiamo dire di aver anche superato i volumi di traffico pre pandemia”.

Con 1.193.237 passeggeri trasportati a maggio e 1.249.000 a giugno, a Orio da inizio anno sono transitate 5.816.221 persone contro le 6.479.798 di tre anni fa a questo punto dell’anno: vicina, quindi, la media del milione di passeggeri al mese, traguardo favorito anche da una serie di interventi e migliorie apportate a livello strutturale sullo scalo.

“Credo sia stato importante essere intervenuti sull’infrastruttura, perché abbiamo creato nuovi spazi, tenuto divise le partenze Schengen da quelle extra-Schengen, strutturato meglio la zona degli arrivi – ricorda ancora Sanga – Interventi fondamentali per garantire una migliore organizzazione e una più efficace messa a punto di percorsi e processi interni. Non dimentichiamoci che, comunque, non siamo ancora totalmente fuori dalla pandemia, ma stiamo solo vivendo una nuova fase, caratterizzata da un nuovo aumento dei contagi: aggiungiamoci anche il contesto globale, con una guerra che continua a bloccare l’accesso a determinati Paesi come Russia, Ucraina e Moldavia. Ci sono ancora tante questioni aperte dal punto di vista organizzativo e dei controlli sanitari con cui fare i conti”.

Ma non solo, perché il settore dell’aviazione sta attraversando un momento delicatissimo: da un lato la carenza di personale nelle compagnie e dall’altro una serie di scioperi proclamati a intervalli più o meno regolari per richiamare l’attenzione sulle condizioni di lavoro, stanno minacciando le vacanze o i viaggi di lavoro di milioni di persone in tutta Europa.

Anche Orio al Serio, seppur in maniera minore rispetto ad altri scali, ha dovuto fare i conti con ritardi e cancellazioni, in particolare per l’astensione dal lavoro dei dipendenti delle low cost Ryanair (compresa la società Crewlink), Malta Air, Volotea e EasyJet dell’8 e del 25 giugno, alla quale si è aggiunta, il 26 giugno, la protesta degli addetti al controllo del traffico aereo in Francia.

Nel mezzo una serie di imprevisti isolati, riconducibili alla mancanza del numero minimo necessario di personale di volo per permettere di portare a termine i collegamenti schedulati.

Una situazione che agita un po’ tutto il settore, con i rappresentanti delle società di gestione che martedì 5 e mercoledì 6 luglio si sono incontrati a Roma con Assaeroporti per fare il punto della situazione: inevitabile che, sul tavolo della discussione, sia finito anche questo tema, insieme al nuovo sciopero in programma domenica 17 luglio.

“Il sistema aeroportuale ormai è interconnesso con l’Europa e con il Mondo e ogni volta in cui si verifica un rallentamento per qualsiasi situazione in un qualsiasi Paese, questa ha immediato riflesso su tutti gli altri aeroporti e Orio non fa certo eccezione – analizza Sanga – Gli scioperi di compagnie e controllori di volo hanno determinato problemi organizzativi molto seri: è capitato di iniziare regolarmente la mattinata, con grande puntualità, e poi trovarsi ad accumulare ritardi su ritardi prima di arrivare a sera. C’è una grande carenza di personale di volo nelle compagnie, che nel periodo dell’emergenza sanitaria hanno dovuto lasciare a casa diverse professionalità che poi hanno trovato una ricollocazione: oggi le stesse figure non sono così facili da reperire e immettere in organico”.

Il presidente di Sacbo precisa l’estraneità della società a queste dinamiche: “So che il problema del personale interessa alcuni aeroporti, nel campo dei servizi a terra, e anche questo può influire sulle situazioni alle quali stiamo assistendo. Noi da questo punto di vista ci siamo mossi con largo anticipo e già a gennaio abbiamo iniziato a programmare, con gradualità, in modo da valorizzare le risorse a disposizione e di recuperarne anche di ulteriori”.

Sul futuro del traffico aereo Sanga non esprime particolari preoccupazioni: “Di fronte a questi problemi delle compagnie non abbiamo armi a disposizione. Sono scenari internazionali ai quali possiamo solo assistere. Noi ci auguriamo che si trovi, come già successo in passato, l’equilibrio giusto per evitare che le agitazioni si ripercuotano in modo così sensibile su tutto il sistema. L’estate? Abbiamo tante proposte, abbiamo raggiunto le 130 destinazioni grazie a un interesse che rimane sempre alto da parte delle compagnie verso il nostro scalo”.

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