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Bergamo

Piano Urbano della Mobilità, è scontro sulla riduzione dei parcheggi e sul prolungamento delle ZTL

Verrà portato in consiglio comunale a inizio luglio. Battaglia della Lega e di Fratelli d'Italia che dicono no anche all'incremento delle rotte aeree

Bergamo. Più 3,9% di estensione della rete di servizi del trasporto pubblico, +9,4% di chilometri percorsi dagli autobus, +102,2% per i tram, + 150,7% di corsie preferenziali, + 21% di passeggeri trasportati per anno (sia per bus che per tram), -14,8% di emissioni annuali di anidride carbonica, -19,6% di polveri leggere, e -13,3% di consumi totali di carburante dei trasporti. Questi, in estrema sintesi, i numeri dello scenario che l’amministrazione Gori si prefigge con l’approvazione del nuovo Piano Urbano della Mobilità Sostenibile che andrà in consiglio comunale nella due giorni del 4 e del 5 luglio.  Una serie di interventi, calcolati appunto anche a mo’ di percentuali, per evidenziare i benefici che lo stesso PUMS apporterebbe al cittadino e al suo benessere toccando i grandi temi del trasporto pubblico, della ciclabilità, della sicurezza stradale e, soprattutto, quello dell’ambiente e dell’energia. Il confronto, in termini appunto di più e meno, con tanto di risultato finale, è fatto con il documento del Piano di maggio 2019.

Tra le caratteristiche principali del nuovo Piano ci sono l’impegno concreto per la sostenibilità del settore in termini: economici, di equità sociale e qualità ambientale, l’approccio integrato di pianificazione che tiene conto delle politiche di settori diversi e dei livelli interistituzionali, una visione chiara e obiettivi misurabili, una chiara rappresentazione dei costi del trasporto e dei suoi benefici, tenendo conto dei più ampi costi e benefici sociali e un approccio partecipativo che coinvolga i cittadini e gli stakeholder dall’inizio e per tutto il processo di pianificazione.

Tradotto in termini pratici, il nuovo Piano Urbano mira a generare più utilizzo di trasporto pubblico e meno su gomma, favorendo così una politica ambientale anche dal punto di vista dell’assessorato alla mobilità che fa capo a Stefano Zenoni. Ma se da un lato la Giunta mira proprio a portare avanti azioni concrete a favore della centralità degli obiettivi sopra citati, dall’altra le opposizioni insorgono .

Rete stradale

Ecco gli interventi più significativi, sia quelli a breve che a lungo raggio: il potenziamento tra la tangenziale sud e la Val Brembana, la realizzazione di un nuovo ponte sul Brembo tra Almé e Almenno, la realizzazione di un collegamento viario tra il casello di Dalmine e Osio Sotto, in connessione con l’autostrada prevista tra la A4 e la Brebemi. Sempre per la rete stradale, poi,  il potenziamento del Rondò dell’Autostrada, potenziamento e messa in sicurezza del nodo di Pontesecco, la realizzazione di un nuovo scavalco presso il Rondò delle Valli, il nuovo collegamento tra via per Zanica e l’asse interurbano, la chiusura del passaggio a livello di via M. L. King e nuovo sottopassaggio veicolare, le nuove rotatorie per la messa in sicurezza di intersezioni urbane e nella zona dell’aeroporto e la riqualificazione di via Tiraboschi, comprendente l’ampliamento dei marciapiedi.

Trasporto pubblico
Per quanto riguarda il trasporto pubblico, il Pums prevede il raddoppio dei binari sulla tratta Ponte San Pietro – Bergamo – Montello, l’area di sosta nella zona dell’ex Gasometro (Malpensata), la riorganizzazione del sistema della sosta su strada in Città Alta con il parcheggio di via Fara, che consentirà di trasferire al suo interno tutti i posti auto “blu” attualmente presenti (che saranno convertiti in stalli “gialli” per residenti) e la revisione degli spazi di sosta nella zona dello Stadio “Atleti Azzurri d’Italia”

I nodi della polemica

Ma i temi veri, quelli caldi, che hanno fatto sì che anche le stesse commissioni siano durate la bellezza di quasi quattro ore e mezza ciascuna e che hanno anche fomentato il contenuto dei volantini distribuiti durante i gazebi di Fratelli d’Italia due settimane fa, sono certamente il prolungamento delle zone a traffico limitato, le cosiddette ZTL, e la riduzione del numero dei parcheggi in certe zone considerate strategiche della città, come ad esempio quelli in zona stadio o in Città Alta.

Per quanto riguarda la ZTL, in particolare, il Piano della Mobilità prevede l’ampliamento delle fasce orarie e dei giorni di attivazione della ZTL dei Colli, di Porta San Lorenzo, attiva nelle ore di punta dei giorni feriali, l’introduzione della stessa sul “Sentierone allungato”, fino a ricomprendere da un lato via San Bernardino e dall’altro via Tasso, la pedonalizzazione di alcune piazze storiche della città di Bergamo: piazza Matteotti, piazza Cittadella con contestuale rimozione della sosta, piazzetta Angelini e piazza Vecchia, l’attivazione di aree pedonali temporanee nei pressi degli istituti scolastici, l’ampliamento nonché la realizzazione di nuove Zone 30 e l’introduzione di una Low Emission Zone nell’area centrale, in grado di limitare progressivamente la circolazione dei veicoli più inquinanti in base alle motorizzazioni e al tipo di alimentazione.

Opposizione all’attacco, dunque, su entrambe i fronti: insorgono Fratelli D’Italia e la Lega.

Fratelli d’Italia

“Noi diciamo no all’idea di mobilità della Giunta Gori – spiega Andrea Tremaglia, coordinatore provinciale del partito di Giorgia Meloni -, e in particolare, del Pums contestiamo0 alcuni nodi centrali che sono stati oggetto del nostro volantinaggio in centro. Come ben si legge dal nostro volantino, infatti, ci opponiamo alla riduzione dei parcheggi che oltretutto aumenteranno di costo, inteso come tariffe, anche la domenica, no alle corsie preferenziali e alle piste ciclabili pericolose, no alle ztl sempre più pedonalizzate a danno di tutti, no al treno per Orio e al raddoppio alla linea ferroviaria con i muri che divideranno il quartiere di Boccaleone, Campagnola, San Tomaso e Carnovali e no all’incremento del traffico aereo con conseguente impatto deleterio sul territorio”.

Le critiche della Lega

Tante le correzioni, critiche e valutazioni fatte dalla Lega Nord, già in sede di commissione. “Il tema della mobilità sostenibile è un documento importante che viene presentato in 1178 pagine, comprensive di osservazioni e controdeduzioni al piano adottato – ha spiegato Luisa Pecce, consigliera del Carroccio in consiglio comunale -, dare una valutazione rapida e completa è molto difficile. Cominciamo con il dire che dovrebbe essere un piano strategico che orienta la mobilità sostenibile per un periodo futuribile di circa 10 anni. Invece questo PUMS nasce già vecchio perché i dati su cui si basa soprattutto nell’inquadramento (Demografia , occupazione, servizi, commercio ecc) risalgono al 2017 ( 5 anni fa!) se non addirittura del 2016, con tutte le conseguenze del caso.

L’atteggiamento su alcuni temi cruciali è alquanto demagogico, esempio ne sia il tema dei parcheggi e delle zone pedonali impostato sul principio tout court di guerra alle auto. La cosiddetta “modulazione” della tariffa della sosta, dichiarata come uno strumento per far percepire il reale costo del trasporto, ha, secondo noi, una valenza punitiva. I costi della sosta sono eccessivi e ne soffrono la socialità ed il commercio. E poi desertificano il centro città a vantaggio dei Centri Commerciali che hanno il loro benedetto parcheggio libero e gratuito. Addirittura sul tema si profilano, a livello generalizzato per tutta la città, l’estensione della sosta a pagamento e la riduzione dei parcheggi per i non residenti, fomentate da certe osservazioni talebane che perfino l’assessore Zenoni si è trovato a dover moderare. Peggio che mai se poi i parcheggi a Porta Sud hanno l’obiettivo di ridurre i parcheggi più centrali. I parcheggi liberi diventeranno una rarità. Già abbiamo visto falcidiati i parcheggi liberi in zona stadio e ne pagheremo le conseguenze. E sul tema grava anche il parcheggio della Fara, ritenuto strategico dall’Amministrazione nonostante tutti i problemi di sicurezza e di logistica e considerato invece molto problematico dall’Icomos (Unesco) che chiede con urgenza nuova pertinente documentazione che garantisca la sicurezza delle Mura e di tutto il sistema di opere difensive.

Altro tema che aleggia e non ci piace per niente , è quello di ridurre tutta la città a una grande zona 30, il che su certe strade di grande flusso sarebbe una iattura. Già a Bergamo si circola male da sempre e non è questa la strada da seguire. Pare poi impossibile ma c’è una grossa lacuna sul tema dell’impatto ambientale , sia per la qualità dell’aria, sia per l’inquinamento acustico, che trascura il fattore aeroporto che ha una grande importanza a causa dell’attività dello stesso e della mobilità collegata ( come spesso anche i cittadini hanno sottolineato in maniera vivace).

Ciliegina sulla torta . Facciamo come per i fuochi d’artificio, i botti più forti sono alla fine. Le novità in arrivo su ferro e su gomma sono diverse e tutte con i loro problemi. Il collegamento Orio- Bergamo, che allo stato attuale ha grosse problematicità d’impatto sull’ambiente e sulla socialità e in particolare sul quartiere di Boccaleone, a causa di un atteggiamento poco attento in tempi debiti di programmazione dell’opera, da pare dell’amministrazione. Qui ci sarebbe da ricordare la cesura di un quartiere, la chiusura di via Recastello e di via Lunga, la prevista deviazione per sopperire alla chiusura di via Lunga, la mancanza della fermata alla Fiera, l’impatto su zone verdi di pregio, le invasive barriere fonoassorbenti alte fino a 7 metri ecc.

Il raddoppio della ferrovia Montello-Ponte S.Pietro presenta innanzitutto la stessa invasività sulla città delle barriere e creerà senza dubbio problemi con la chiusura del passaggio a livello di via Moroni. La T2, auspicata da tutti, ha un sedime che ancora non conosciamo nei particolari ma ha senza dubbio almeno un nodo difficile in zona Conca Fiorita e dovrà sacrificare un bel po’ di alberi cresciuti nel frattempo. Il collegamento veloce Bergamo-Dalmine, la BRT, ha una corsia su gomma preferenziale che va a togliere parcheggi e a rendere meno funzionale via dei Caniana (dove peraltro c’è l’Università) per poi correre su via Moroni e verso Dalmine su una corsia ricavata coprendo la roggia. Ma non dovevamo scoprirle le vie d’acqua in un’ottica SOSTENIBILE?

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