Bergamo. Dopo l’aggressione di un agente di Polizia penitenziaria da parte di un detenuto, alzano la voce i politici bergamaschi. L’episodio, reso noto dalla Fns Cisl, è avvenuto nella serata di domenica (19 giugno). Gli agenti sono stati chiamati a far fronte a “una serie di disordini in almeno due sezioni dell’Istituto che hanno causato – ha riportato il sindacato – anche la ferita per un taglio da lametta ad un agente di Polizia Penitenziaria, ricorso alle cure dei sanitari del pronto soccorso”.
Il deputato bergamasco di Forza Italia Gregorio Fontana, che lunedì ha preso parte alla presentazione della Relazione annuale del Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, con il Capo dello Stato Sergio Mattarella, spiega che “la relazione del Garante ha evidenziato che il sistema penitenziario italiano è ancora lontano dai principi indicati dall’articolo 27 della nostra Costituzione e dai livelli che la stessa Unione europea richiede. La pena deve avere una funzione rieducativa e deve privare il detenuto del solo diritto alla libertà personale, non di ogni altro diritto costitutivo della dignità umana, di cui il fenomeno del sovraffollamento delle carceri rappresenta un aspetto inquietante.
Una strada su cui si deve continuare a lavorare è, ad esempio, quella di intensificare gli accordi internazionali affinché i detenuti stranieri vadano a scontare la pena nel loro paese d’origine. Quanto avvenuto domenica sera nel carcere di Bergamo, dove la presenza dei detenuti va oltre la capienza tollerabile e il numero degli addetti della polizia penitenziaria è fortemente sottodimensionato, è l’ennesima testimonianza di quanto sia ancora necessario fare per porre fine al fenomeno del sovraffollamento, che trasforma la detenzione in una inutile sofferenza, sia per i detenuti sia per gli agenti della polizia penitenziaria”.
Più duro il commento del consigliere regionale della Lega Alex Galizzi: “Quella del carcere di Bergamo è una condizione che esaspera i rapporti tra detenuti e rende pericoloso il lavoro degli operatori, a partire da quello della polizia penitenziaria, troppo spesso vittime di aggressioni. Sovraffollamento significa maggiore difficoltà a garantire la sicurezza e significa maggiore fatica a proporre attività che consentano alla pena di favorire percorsi di recupero.
Il Ministro Cartabia da più di un anno parla di forme di esecuzione della pena diverse, alternative al carcere, soprattutto in riferimento alle pene detentive brevi. Ma a oggi sono solo parole. Venga a Bergamo e resti in cella 24 ore. Poi ne riparliamo”.
“Esprimo solidarietà e vicinanza all’agente ferito e manifesto grave preoccupazione per il sovraffollamento del carcere di Bergamo su cui peraltro incide la presenza di numerosi detenuti stranieri, molti dei quali potrebbero essere rimpatriati se il Governo vi provvedesse celermente.”
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