Bergamo. Dopo la prima bambina bergamasca con doppio cognome (registrata all’anagrafe del Comune il 3 giugno, con il cognome della mamma seguito da quello del papà) mercoledì 15 è stata la volta del primo maschietto che sulla carta d’identità porterà il solo cognome della mamma, come richiesto da entrambi i genitori.
Il 27 aprile la Corte costituzionale ha dichiarato illegittima l’assegnazione automatica del cognome paterno con riferimento ai figli nati nel matrimonio, fuori dal matrimonio e ai figli adottivi. Da mercoledì 1 giugno la sentenza è diventata esecutiva, aprendo di fatto alla possibilità di scegliere se dare ai bimbi non ancora dichiarati all’anagrafe il doppio cognome (nell’ordine concordato dai genitori), oppure solo quello del padre o della madre.
L’assessore del Comune di Bergamo, Giacomo Angeloni, commenta così: “La sentenza apre a un diritto, quello di poter scegliere, ma il Parlamento deve ora intervenire per dare regole chiare sul doppio cognome e sull’ereditarietà, sull’esempio di Spagna e Francia”.
Del resto, non mancano gli interrogativi in attesa di risposte. Cosa accadrà alla seconda generazione? Potranno i figli di uno stesso nucleo famigliare avere cognome diversi? E ancora: che cosa comporterà la probabile retroattività della sentenza? Sarà sempre possibile cambiare il cognome già assegnato? “È indubbio che serva una legge per definire alcune questioni chiave”, ribadisce Angeloni.
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