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L'allarme

Long Covid, malattie trascurate e mancanza di ricambio: “Medici di base al collasso”

Ne parliamo con il dottor Guido Marinoni, presidente dell'Ordine dei Medici di Bergamo

“I carichi di lavoro sono diventati enormi: i medici di medicina generale stanno lavorando al prezzo di sacrifici e di un impegno senza limiti”. Così il dottor Guido Marinoni, presidente dell’Ordine dei Medici di Bergamo, lancia l’allarme sulle condizioni di affanno in cui si trova la medicina del territorio.

Rispetto al periodo precedente alla pandemia da Coronavirus, tra i pazienti da seguire si sono aggiunti i Long Covid, espressione che indica la condizione di chi è guarito dall’infezione da SARS-CoV-2 ma continua a manifestarne i sintomi. “Quella del Covid – spiega il dottor Marinoni – è una malattia che interessa più organi e apparati. Può comportare sequele di vario tipo, a livello respiratorio, cardiovascolare, circolatorio o dermatologico. All’ospedale Papa Giovanni XXIII è operativo un laboratorio dedicato a questi pazienti, che fornisce un supporto fondamentale”.

“Per quanto riguarda il ruolo dei medici di medicina generale – prosegue Marinoni – l’esigenza dei pazienti long Covid è quella di essere curati e avere un medico che li prenda in carico in modo complessivo. Penso che i medici di medicina generale lo stiano facendo al prezzo di sacrifici e di un impegno personale che non ha limiti, considerando che i carichi di lavoro sono diventati enormi. Ma ci sono anche tutti gli altri pazienti da seguire: bisogna riprendere le fila per la cura delle persone affette da patologie croniche e oncologiche, che nel periodo dell’emergenza Covid purtroppo sono state trascurate. Il medico di medicina generale agisce da clinical manager unendo i diversi aspetti relativi alle varie patologie, che necessitano di trattamenti specialistici, considerando che spesso un individuo ne ha più di una contemporaneamente”.

In un quadro complesso come questo, la carenza di medici incide molto. “Mancano le risorse umane – evidenzia il presidente dell’Ordine dei medici di Bergamo – e c’è un problema nel ricambio dei medici. Quando vanno in pensione, chi subentra fa fatica perché si trova sommerso da molti pazienti e dalle tante incombenze organizzative. La segretaria, per esempio, generalmente viene gestita in gruppo, cioè insieme agli altri medici con cui si condivide un ambulatorio, e non è facile accordarsi subito, mentre è sempre difficile trovare le infermiere. Spesso, specialmente nei primi tempi, quindi, ci si trova a sbrigare tutte le mansioni da soli”.

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