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Il libro

Francesco Mazzucotelli e Rosita Di Peri presentano la “Guida alla politica mediorientale”

L’appuntamento è mercoledì 18 maggio alla sede della Fondazione Serughetti La Porta

Bergamo. Mercoledì 18 maggio alle 21 alla sede della Fondazione Serughetti La Porta, a Bergamo, si terrà la presentazione del libro Guida alla politica mediorientale, di Francesco Mazzucotelli e Rosita Di Peri.

Interverrà Francesco Mazzucotelli e, in collegamento video, ci sarà la co-autrice Rosita Di Peri.

Il volume è uno strumento agile, ma metodologicamente solido, per comprendere meglio la complessità dei processi politici del Medio Oriente. Rivolgendosi sia a chi frequenta corsi universitari sia a chi cerca un riferimento compatto e agevole, illustra gli snodi della storia e del pensiero politico contemporaneo in Medio Oriente, incorporando i principali dibattiti in corso in ambito politologico, storiografico e antropologico. L’intreccio tra mondi disciplinari differenti è la lente utilizzata per approfondire la conoscenza dell’area mediorientale al riparo da eccessive semplificazioni: uno strumento di sintesi sulle teorie politiche che maggiormente hanno inciso sul dibattito intellettuale e sugli avvenimenti di una regione centrale negli equilibri e nelle tensioni del mondo.

“Le elezioni parlamentari in Libano – spiega Francesco Mazzucotelli – ripropongono più o meno il solito corteo di gattopardi e partiti settari, non riuscendo (come ampiamente previsto) a produrre il cambiamento politico che gran parte del paese chiede e di cui ha un disperato bisogno. Il tasso di affluenza alle urne, attestato intorno al 41%, testimonia la disaffezione per le votazioni, condizionate da un sistema elettorale che ha blindato i risultati in molti collegi. Anche il capo della missione europea di osservazione elettorale (EU EOM) si è visto costretto a deplorare il clientelismo e la massiccia pratica di acquistare pacchetti di preferenze in cambio di promesse di servizi, assunzioni o semplicemente soldi in un paese travolto da una gravissima crisi economica”.

Illustrando i risultati, Mazzucotelli prosegue: “Il partito delle Forze libanesi, che esprime la destra cristiana più ostile a Hezbollah, si afferma come il primo partito in parlamento con diciannove seggi, superando il Movimento patriottico libero del presidente Michel Aoun, alleato di Hezbollah, che si ferma a diciassette. Facendo i conti a spanne, l’assai eterogenea coalizione tra Hezbollah, Amal, il movimento di Aoun e altri gruppi allineati con il governo siriano perde la maggioranza assoluta in parlamento, fermandosi più o meno a quota 58 su 128, contro i 71 del parlamento uscente. Il sistema libanese non è comunque fondato su un principio maggioritario, bensì su un principio di spartizione del potere, assicurando la presenza nel governo di tutti i gruppi religiosi. Inoltre, i partiti libanesi non si sono presentati con liste nazionali e con i rispettivi simboli, ma attraverso una geografia elettorale molto frammentata, spesso nascondendosi dietro sigle civiche che fanno variamente riferimento ai concetti di ‘sovranità, ‘lealtà’ e ‘nel cuore’. In molti collegi si sono affermati notabili locali cosiddetti indipendenti, spesso esponenti di famiglie che si tramandano il seggio parlamentare di generazione in generazione attraverso meccanismi spiccatamente clientelari. I movimenti di opposizione al sistema confessionalista e clientelare avrebbero ottenuto una dozzina di seggi, non riuscendo però a far eleggere figure di spicco come Jad Ghosn e Charbel Nahhas”.

“Nel complesso – conclude Francesco Mazzucotelli – l’obiettivo di dare una spallata attraverso il voto a un sistema moribondo e disfunzionale sembra proprio non essere stato raggiunto. Il nuovo parlamento rischia così di essere una congerie di gruppi che litigano furiosamente per la spartizione della torta delle risorse pubbliche, senza che ci siano né la torta né letteralmente gli ingredienti per farla”.

GLI AUTORI

Rosita Di Peri è professoressa associata in Scienza Politica e Relazioni Internazionali presso il Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università di Torino. I suoi interessi di ricerca si concentrano principalmente sul tema della democrazia e dell’autoritarismo con particolare attenzione al Medio Oriente e al Libano contemporaneo. È coordinatrice scientifica della Scuola Estiva “Understanding the Middle East” e membro del direttivo di SeSaMO (Società per gli Studi sul Medio Oriente). Ha pubblicato articoli su riviste nazionali e internazionali, curato diversi volumi ed è autrice del libro Il Libano contemporaneo (Carocci).

Francesco Mazzucotelli insegna Storia e Cultura del Medio Oriente presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Pavia. I suoi interessi di ricerca vertono sulle identità religiose ed etniche e sulla storia degli spazi urbani mediorientali. Collabora con il Master in Middle Eastern Studies dell’ASERI (Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali) di Milano. Ha pubblicato su riviste italiane (“Storia Urbana”, “Oriente Moderno”, “Il Politico”) ed è autore di capitoli in diversi volumi collettanei internazionali.

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