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Il caso

Città Alta ancora senza medici di base, Ats: “Riproporremo il bando a giugno”

I vertici dell'Agenzia di Tutela della Salute hanno incontrato i cittadini insieme all'assessore alle politiche sociali del Comune: "Percorso tutte le strade possibili, ma continueremo la ricerca"

Bergamo. Martedì pomeriggio, nella sala civica della Cooperativa Città Alta, il direttore generale di Ats Bergamo Massimo Giupponi, ha incontrato i residenti del borgo per affrontare il tema legato alla carenza dei medici di base.

A seguito del pensionamento di 2 medici negli ultimi mesi, i cittadini hanno segnalato la criticità rappresentata dall’assenza di un riferimento sanitario, soprattutto per i numerosi anziani residenti sul colle di Città Alta, chiedendo all’Ats un intervento risolutivo.

Il direttore generale, insieme al direttore sanitario di Ats Michele Sofia e all’assessore alle politiche sociali del comune di Bergamo Marcella Messina, ha incontrato i residenti (circa 40 le persone presenti) per spiegare le regole previste e gli strumenti di lavoro a disposizione in queste situazioni.

Ai cittadini è stato illustrato come l’Ats abbia percorso da subito tutte le strade disponibili, ad esempio organizzando il bando per gli ambiti carenti già a marzo 2022 e prevedendo 2 opzioni obbligatorie per Città Alta, ma che non ha raccolto adesioni da parte dei partecipanti: il medico di medicina generale, infatti, può scegliere dove andare ad aprire il proprio ambulatorio, senza obblighi specifici, come previsto dall’Accordo collettivo nazionale.

Anche la conformazione di Città Alta, che rende difficile gli spostamenti interni e l’accesso da città bassa, è stato oggetto di discussione con l’assessore Messina, a cui è stato chiesto di poter facilitare la mobilità del medico, per motivi di lavoro, all’interno della Ztl.

L’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo fa dunque sapere che “all’interno del suo ruolo di programmazione e pianificazione dell’assistenza primaria per i cittadini, riproporrà il bando per gli ambiti carenti a giugno, oltre a continuare a contattare medici disponibili per aprire un ambulatorio in Città Alta”. Precisa, poi, che tutti i pazienti dei 2 medici in pensione hanno scelto un altro medico di famiglia, visto che nell’area di Bergamo, dove prestano servizio 86 medici titolari, sono ancora oltre 4.000 i posti disponibili per i cittadini residenti all’interno dell’ambito.

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