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Lettere

Dopo le polemiche

Anpi Seriate: “Posizioni diverse sulla guerra? Sì, è onestà intellettuale”

La presidente Battaglia: "Stiamo ricevendo feroci attacchi dalle destre e rischiamo di perdere parecchi iscritti, il che non costituirebbe una mera perdita numerica, ma un'importante vittoria regalata ai fascisti"

Seriate. Riceviamo e pubblichiamo la lettera della presidente dell’Anpi Seriate Vittoria Battaglia.

“Recentemente si è svolto il Congresso Provinciale dell’Anpi di Bergamo, abbiamo avuto tra noi il Presidente Nazionale Gianfranco Pagliarulo che nel suo intervento ha dato molto rilievo alla possibile guerra che sembrava stesse per scoppiare.

Ciò che tutti scongiuravamo poche ore dopo è accaduto e le parole di Pagliarulo ci hanno dato la forza di non perdere la speranza e di credere in una risoluzione immediata, in quella che viene definita guerra lampo.

Non è accaduto e ci siamo chiesti perché l’essere umano oggi possa ancora credere nell’utilità e nella necessità dell’uso delle armi, alla luce della scia di morti lasciati dai conflitti mondiali e da tutti i conflitti civili che in questi anni sono stati e sono presenti in molte nazioni.

La guerra genera morte, distruzione, crisi economiche e sociali, eppure è una realtà concreta, nonostante tutto.

La nostra sezione Anpi è in linea con la Costituzione Italiana, pertanto è contraria a questa e a tutte le guerre.

Se avessimo avuto il potere di decidere quale soluzione mettere in campo per la cessazione del conflitto avremmo scelto la via diplomatica, quella della mediazione, l’arma della parola, come mezzo risolutivo delle incomprensioni, delle mire espansionistiche, della necessità di far parte di un progetto internazionale, o di restarne fuori.

La nostra è un’associazione combattentistica, un Ente Morale, che ha tratto insegnamento dalla lotta partigiana e che ha ripudiato la guerra, formalmente, però l’ha combattuta e lo ha fatto con le armi.

Ecco che la posizione del presidente emerito Carlo Smuraglia diventa comprensibile ed è condivisa da molte persone, soprattutto da chi proviene da una famiglia di partigiani, di patrioti, o di chi ha testimoniato gli orrori della guerra. I due presidenti, hanno punti di vista diametralmente opposti.

Com’è possibile e quali sono le conseguenze?
È possibile grazie alla pluralità di idee, alla libertà di espressione ed è prova che nella nostra associazione c’è una grande onestà intellettuale.

Nessuno deve biasimare chi la pensa come Pagliarulo, né chi sostiene la posizione di Smuraglia.

Stiamo ricevendo feroci attacchi dalle destre e rischiamo di perdere parecchi iscritti, il che non costituirebbe una mera perdita numerica, ma un’importante vittoria regalata ai fascisti.

Ricordiamoci che il post fascismo è ben radicato soprattutto nell’Italia settentrionale e che ogni anno ci ritroviamo a Lovere e a Rovetta, dove i nostalgici del partito del fascio littorio, della X^Mas e di Benito Mussolini commemorano dei gerarchi fascisti. Non permettiamo a questa gente di dividerci.

Essere tesserati all’Anpi oggi significa fare memoria attiva della lotta partigiana, cioè portare la sua storia nel presente, spiegarla a quanta più gente col supporto di fonti accreditate e degli storici del territorio.

Non finirò mai di ringraziare il prof. Pelliccioli per il suo prezioso, instancabile e costante lavoro. Spiegare la storia di ieri per contrastare tutti i fascismi di oggi.
Vi esorto a partecipare alle iniziative organizzate per il 25 aprile, perchè è importante vederci e confrontarci personalmente”.

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