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Le indagini

Cadavere di donna tra Azzone e Borno: inquirenti al lavoro per ricostruire i tatuaggi “strappati” dal corpo

L'assassino ha rimosso la pelle tatuata, ma alcuni segni sarebbero comunque rimasti: la vittima era alta circa un metro e sessanta per cinquanta chili, carnagione chiara

L’assassino della donna fatta a pezzi e trovata all’interno di quattro sacchi neri al confine tra le province di Brescia e Bergamo potrebbe aver lasciato una traccia, utile quantomeno all’identificazione della vittima.

Dopo aver scartato le impronti digitali, che non hanno dato alcun riscontro, e in attesa del responso dalle analisi del Dna per le quali ci vorrà ancora qualche giorno, gli inquirenti si stanno concentrando su alcuni tatuaggi rinvenuti parzialmente sul corpo.

L’autore dell’omicidio ha provato a rendere irriconoscibili anche quelli, ben consapevole dell’importanza di tali segni distintivi: oltre ad aver bruciato il volto con del fuoco o dell’acido, infatti, avrebbe agito allo stesso modo nelle zone tatuate, arrivando addirittura a strappare la pelle.

Alcuni segni sarebbero però rimasti, anche se parziali, e potrebbero davvero rappresentare il primo indizio consistente di questo giallo che da giorni inquieta il territorio di confine tra la Val Camonica e la Val di Scalve: se si riuscisse a ricostruirne l’intera figura, o la scritta, si potrebbe innanzitutto procedere a un confronto con le banche dati di persone segnalate, arrestate o indagate.

Un piccolo tassello in più, che andrebbe ad aggiungersi ai dettagli sulla corporatura esile della donna, alta circa un metro e sessanta per cinquanta chili, dalla pelle chiara.

L’indagine, per omicidio volontario, distruzione e occultamento di cadavere, condotta dalla pm Lorena Ghibaudo procede lungo queste direttrici e sta allargando sempre di più i propri orizzonti: constatata l’assenza di denunce di donne con caratteristiche simili scomparse tra Brescia e Bergamo, l’attenzione si sta rivolgendo sempre più fuori dai confini.

Per questo è stato attivato anche il Commissario straordinario per le persone scomparse, dipendente dal ministero dell’Interno, che assicura il coordinamento tra le amministrazioni statali competenti in materia, monitora l’attività delle istituzioni e degli altri soggetti impegnati a fronteggiare il fenomeno e favorisce il confronto tra i dati a carattere nazionale su persone scomparse e cadaveri non identificati e quelli a carattere territoriale.

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