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L'intervista

Matteo Vavassori, nuovo presidente Giovani Confindustria: chi è fotogallery

Trentuno anni, bergamasco, laurea magistrale in Economia Aziendale (con specializzazione in Management), da dieci anni componente del Gruppo Giovani, Vavassori è Business development manager di Interseals srl, società del settore Gomma

Matteo Vavassori è il nuovo Presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Bergamo. Ad eleggerlo, l’Assemblea del Gruppo, riunitasi nel pomeriggio di lunedì 21 marzo in sessione privata, nella sede all’interno del polo del Kilometro Rosso, che ha provveduto anche al rinnovo del Direttivo.

Il neo Presidente, il 15° nell’ormai cinquantennale storia del movimento, subentra ad Alessandro Arioldi, di cui è stato uno dei tre vice (dal 2021 a oggi), con delega all’Assemblea nazionale dei Giovani.

Vavassori rimarrà in carica per 4 anni, fino alla primavera 2026. Lo affiancheranno nel Direttivo: Giorgio Angeletti, Giulia Barcella, Katia Cortinovis, Francesca Dubbini, Roberto Dubbini, Giulia Gritti, Giulia Locatelli, Federico Mazzoleni, Valentina Pedretti e Pietro Salimbeni.
Il 29 aprile, il Direttivo del Gruppo si riunirà per scegliere i tre Vicepresidenti.

Trentun anni, bergamasco, laurea magistrale in Economia Aziendale (con specializzazione in Management), da dieci anni componente del Gruppo Giovani, Matteo Vavassori è Business development manager di Interseals srl, società del settore Gomma che produce guarnizioni in elastomero utilizzate in svariati settori: dall’automotive all’industriale, dal sanitario all’alimentare, dall’elettronica al navale. L’azienda, che ha sede a Capriolo (Bs) e che fa parte di Ar-tex Group di Viadanica (Bg), conta 136 dipendenti. Interseals srl ha chiuso il 2021 con un giro d’affari di 25 milioni (+ 26% rispetto al precedente esercizio).
Subito dopo essere stato presentato ai partecipanti alla sessione pubblica dell’Assemblea (tra loro, Riccardo Di Stefano, Presidente nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria, e Jacopo Moschini, Presidente regionale del Gruppo), Matteo Vavassori ha scambiato qualche battuta con BergamoNews.

Quali saranno i capisaldi programmatici del Suo mandato?
Portare avanti, con impegno ed efficacia, quanto già fatto durante il mandato del Presidente Arioldi. Essenzialmente saranno tre: Education e Rapporti col Territorio, Sviluppo associativo e Relazioni esterne, Formazione ed Innovazione.

Più in dettaglio?
Da alcuni anni, il Gruppo ha messo in cantiere una serie di interessanti progetti: da “Ti Presento una Startup”, finalizzata a favorire l’incontro tra domanda e offerta d’innovazione, a “Figli d’impresa” che fa conoscere a neolaureati e neodiplomati come funziona un’Azienda; fino ad “Argo” e “Argo Genitori” pensati per illustrare a ragazzi e famiglie quali sono le competenze richieste dalle Imprese. Queste iniziative proseguiranno, magari con qualche aggiornamento dettato dai tempi. Contestualmente, avvieremo nuovi progetti, puntando ad estendere, per esempio, il dialogo con Istituti superiori e Università.

Sul fronte dello Sviluppo associativo, invece?
La spinta verso il rafforzamento della base associativa, che attualmente si aggira sui 200 iscritti, dovrà passare attraverso la creazione di sinergie con altre Territoriali lombarde. L’intenzione è di dare vita ad eventi che abbiano maggiore risonanza, sia a livello regionale sia nazionale.

E, infine, su Formazione e Innovazione?
Se non c’è l’una, non c’è nemmeno l’altra. Quindi, dovremo impegnarci a recepire, sempre di più e sempre meglio, le esigenze dei nostri associati; a predisporre piani per rispondere loro adeguatamente e, infine, a elaborare idonei progetti. La pandemia ha fatto emergere nuove esigenze. Uno dei temi più caldi, riguarderà il capitale umano, un aspetto di cui le aziende dovranno tener conto delle esigenze delle diverse generazioni E una delle principali sfide che ci attende, riguarderà la definizione di un modello di smart working, che segni il definitivo abbandono dell’home-office.

Ha già pensato da chi si farà affiancare, in Presidenza?
Il 29 aprile si riunirà il Direttivo e, in quella sede, proporrò i nomi di tre persone che vorrei avere al mio fianco, come Vice. Ad ognuno di loro, se saranno accettati, affiderò la responsabilità di uno dei tre punti programmatici.

Che cosa pensa, da trentenne, di chi ha dieci anni meno di Lei?
Comprendo il disagio espresso da tanti di loro, specie alla luce delle criticità vissute, in particolare, negli ultimi due anni. Ma i problemi non possono essere una scusa. Piuttosto, uno sprone a gestire la quotidianità con altrettanta flessibilità. Giusto che si vada all’estero, a vedere cose nuove, imparare lingue e culture diverse. Ma è altrettanto importante che poi, questi giovani, rientrino per applicare, ciò che si è imparato, nelle nostre Aziende.

Una delle critiche più ricorrenti, dei giovani italiani, su questo versante è: “Ma a casa ci pagano meno di quanto prendiamo fuori”.
Lo so bene. Ma la classe dirigente italiana deve essere in grado di riportare a casa questi “cervelli in fuga”, offrendo loro concrete prospettive di crescita e miglioramento.

Per concludere: come sa, alcuni dei Suoi predecessori alla guida del Gruppo Giovani Bergamo, sono poi diventati Presidenti della Territoriale, una delle più rilevanti a livello nazionale. Che effetto Le fa, pensare che, forse, un giorno…
Non ci penso minimamente. La sfida, oggi, è di lavorare con umiltà e spirito di sacrificio, imparando dal passato. Se poi, un giorno, dovesse succedere ciò che mi dice, valuterò la cosa.

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