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La rete di aiuti

Sito, linea telefonica e sede per l’Associazione Zlaghoda: le iniziative di Bergamo per il popolo ucraino

Per il disbrigo delle pratiche burocratiche, i profughi potranno rivolgersi agli uffici del Cir che si sposteranno da via Galgario a via Mazzini

Bergamo. Un sito, un numero di telefono dedicato, una nuova sede per l’Associazione Zlaghoda: queste le novità, in materia organizzativa, presentate venerdì dal comune di Bergamo, rispetto al tema dell’accoglienza dei profughi ucraini. Decisioni frutto della volontà di creare un canale, un filtro tra i cittadini, tutte le associazioni e gli enti istituzionali presenti sul territorio, per consentire, da un lato agli ucraini che scappano dal conflitto di sapere come muoversi appena accolti e, dall’altro, ai cittadini, di poter canalizzare le opere di solidarietà. A presentare le linee guida ci hanno pensato Marcella Messina, assessore alle Politiche Sociali, Giacomo Angeloni, assessore alla partecipazione e alle reti sociali, e Sergio Capitanio che da sempre si occupa del tema dell’inclusione per l’amministrazione.

“Il giusto fermento, la molteplicità delle attività e le tante domande che arrivano da più fronti – ha spiega Marcella Messina -, ci hanno spinto a perseguire la strada tracciata durante il periodo della pandemia, del resto mi sento di dire che si tratta di una situazione analoga. Come nel 2020, anche oggi, sebbene per ragioni diverse, ci troviamo a dover costruire una rete logistica capace di raccogliere tutte le informazioni e a orientare i cittadini, sia quelli ucraini che raggiungono la nostra città, che quelli bergamaschi che desiderano contribuire a creare un ponte di solidarietà. Per queste ragioni abbiamo deciso di creare un sito appositamente dedicato e costantemente aggiornato, https://www.bergamoucraina.it/, una mail bergamo.ucraina@comune.bergamo.it e attivare una linea telefonica dedicata per essere d’aiuto e dare risposta alle tante domande che ci arrivano, 342 0099675. Al momento la linea è disponibile dalla 9 alle 13. Senza dimenticare, poi, che resta attiva la piattaforma BergamoAiuta“.

Non un aiuto in senso stretto, ma la guida di una grossa macchina, quella dell’ausilio, che a Bergamo è ripartita nuovamente. “E’ chiaro che il comune non si mette a fare accoglienza in senso stretto – ha continuato la Messina -, per quello, infatti, ci sono una serie di realtà preposte sul territorio, in primis la Caritas, attore fondamentale per le politiche di inclusione. Noi siamo chiamati a orientare le domande dei cittadini, a mettere a sistema le sinergie e a fare in modo che tutti i protagonisti coinvolti in questo processo si parlino. Ci tengo a sottolineare che abbiamo dato mandato a una docente ucraina che lavora per l’università di Bergamo, di tradurre in lingua tutto il contenuto del sito, così da renderlo comprensivo anche e soprattutto ai profughi”.

A Sergio Capitanio il compito di entrare nel merito del contenuto del portale: “Diciamo che i temi fondamentali sono quelli trovati nelle macro aree della home, ovvero la salute, i permessi, la scuola, l’accoglienza, le donazioni, la consulenza psicologica. Per quanto riguarda il tema permessi, fortunatamente, si parla di un anno di validità, rinnovabile. Entro 48 ore va fatta la registrazione in questura e la fortuna è che gli ucraini hanno un visto turistico di 90 giorni, il che consente loro di avere tutto il tempo necessario per entrare in Italia e fare le procedure per potervi rimanere”. Fondamentale anche il tema dell’accoglienza, visto che, ad ora, i profughi censiti sono 1400 e i nuovi ingressi 100: “C’è anche una disponibilità di alloggi: cominciamo infatti ad avere un data base della Caritas che ha messo a disposizione una platea di abitazioni da assegnare. Oltre, chiaramente, a quelle che verranno messe a disposizione dai privati cittadini”.

L’assessore Giacomo Angeloni ha invece precisato le linee da seguire in termini burocratici per avere tutti i permessi in regola: “Per ottenere il permesso di soggiorno è necessario recarsi in questura e fare tutta la procedura. Per assistere i profughi nel disbrigo delle pratiche, abbiamo pertanto deciso di avvalerci dei servizi del CIR, in una sua veste speciale, per la quale concorrono, unitamente Cigl, Cisl, Caritas, Acli e comune, spostandone anche, momentaneamente la sede dagli uffici del Galgario alla sala Bassi di via Mazzini, soprattutto per una ragione di spazi. Tramite il Cir, quindi, si potrà prenotare l’appuntamento per poi accedere alla questura e fare la domanda, questura che dovrebbe dedicare, in esclusiva al servizio, le giornate del giovedì e del sabato mattina“.

Il Cir sarà aperto su appuntamento dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 16, oppure sarà possibile fissare un incontro chiamando il numero verde 800292110 o avvalendosi del portale https://www.prenotabergamo.it/.

“Un ringraziamento particolare va fatto agli assessori Marzia Marchesi e Marco Brembilla – ha chiuso Angeloni -, che, in pochissimo tempo, hanno allestito, sistemandolo, un ufficio per la l’associazione Zlaghoda che non aveva una sede, se non la casa della presidentessa. A breve potranno quindi trasferirsi in via Fermi 48, per poter usufruire di uno spazio più consono alle loro esigenze”.

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