Rogno. La fotografia in copertina lo ritrae a Kiev, nel 2011, durante le celebrazioni per il 25esimo anniversario del disastro di Chernobyl. “Negli ultimi vent’anni – dice Cristian Molinari, sindaco di Rogno, – ci sarò stato un’ottantina di volte”.
Socio fondatore e presidente per undici anni dell’associazione ‘Domani Zavtra‘, ha seguito da vicino l’accoglienza dei bambini ucraini e la ristrutturazione di sei orfanotrofi nella zona di Gorodnja, non troppo distante da Chernobyl.
“L’Ucraina mi ha dato tanto, per me è una seconda casa”. In quel “tanto” sono comprese una benemerenza all’associazione e una medaglia d’oro per meriti umanitari. “Una delle 24 in tutto il mondo”, sottolinea con un pizzico d’orgoglio Molinari.
A capo di una lista civica, tessera della Lega, lunedì mattina ha ricevuto la chiamata del vicesindaco di Chiuduno Stefano Locatelli – che per il Carroccio coordina l’accoglienza dei profughi ucraini sul territorio bergamasco – e di Matteo Pandini, portavoce di Salvini, contestato al suo arrivo alla stazione di Przemysl, in Polonia, ad una quindicina di chilometri dal confine con l’Ucraina: il sindaco Wojciech Bakun non ha voluto riceverlo, mostrando la maglietta con il volto di Putin indossata dal leader leghista nel 2015.
Qui Salvini, tra le altre cose, si è recato anche per organizzare il viaggio di alcuni profughi verso i Comuni guidati dai sindaci del partito. “Mi hanno chiesto di ospitare una sessantina di persone – prosegue Molinari -, compresi dieci minori non accompagnati e ho detto subito di sì”. Sulla contestazione a Salvini: “È un momento delicato – taglia corto -. C’è un leader politico che può contare su un movimento di sindaci che possono fare tanto, e si è mosso in prima persona. Alle polemiche, ora, non riesco a dare perso”.
Per dare ospitalità a chi fugge dalla guerra, il sindaco conta di sfruttare l’ampia rete di contatti sviluppata in 25 anni di volontariato, compresi i tanti amici dell’associazione ‘Domani Zavtra’. “Per quanto riguarda i minori – precisa – abbiamo già ricevuto la disponibilità del Cear“, il Centro di Educazione ambientale residenziale del Comune di Rogno. “Per tutti gli altri sto aspettando indicazioni”. L’idea, spiega, è quella di coinvolgere nel progetto di accoglienza anche le amministrazioni dei paesi limitrofi.
La macchina dell’accoglienza si è messa in moto da giorni in vari paesi della provincia. A Cisano Bergamasco, il sindaco Andrea Previtali ha fatto sapere di avere accolto 15 profughi ucraini: la metà sono bambini con meno di 8 anni. “Tutti sono ospiti in alcune famiglie del nostro paese, che ringrazio di cuore – scrive sul suo profilo Facebook -. L’assessore ai servizi sociali Antonella Sesana li ha incontrati e li ha accompagnati personalmente a fare il tampone nelle nostre farmacie”.
Un bambino, arrivato settimana scorsa, da lunedì frequenta la scuola elementare. “La preside si è attivata da subito per affiancargli un insegnante traduttore – aggiunge Previtali -. Ad accoglierlo il primo giorno di scuola c’era l’assessore Daniella Frigerio che si è anche interessata per organizzargli il trasporto e la mensa”. Con lui anche la sorellina di 5 anni, mentre altri due bambini in età scolare verranno inseriti a breve.
“Nel frattempo, grazie ai volontari, agli operai del comune e all’associazione Mato Grosso di Pontida – conclude il primo cittadino – è stato arredato un appartamento che è stato messo a disposizione per i profughi ucraini. Confiscato alla criminalità, era stato assegnato al Comune poco tempo fa”.
Lo stesso farà l’amministrazione di Alzano Lombardo, che nell’immobile che si affaccia su piazza Berizzi a Nese, sottratto alla mafia nel 2008, dovrebbe ospitare 5 profughi sfuggiti ai bombardamenti. Ma sono solo alcuni dei tanti esempi.
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