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Regione lombardia

Sul territorio bergamasco 650 nuove comunità energetiche rinnovabili

Obiettivo: evitare che Bergamo e la Lombardia acquistino energia dall’estero facendo così diminuire il costo della sua produzione, dato che il cittadino diventa anche ‘produttore in proprio’ di energia tramite la Comunità

“Grazie a un investimento iniziale di 22,5 milioni di euro avvieremo già entro fine anno la realizzazione di una rete diffusa di impianti di produzione e accumulo energetico che servirà i fabbisogni di abitazioni private, aziende, ospedali, scuole ed enti locali, riducendo i costi energetici a carico degli utilizzatori. Con l’obiettivo di far sorgere in Lombardia entro i prossimi cinque anni 6mila comunità energetiche, delle quali almeno 650 in provincia di Bergamo”.

Lo annuncia il Presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi dopo l’approvazione unanime martedì mattina in Consiglio regionale della legge per la promozione e lo sviluppo di un sistema di Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) in Lombardia.

Obiettivo del provvedimento è evitare che la Lombardia acquisti energia dall’estero facendo così diminuire il costo della sua produzione, dato che il cittadino diventa anche ‘produttore in proprio’ di energia tramite la Comunità. “Senza trascurare – aggiunge Fermi – il fatto che la realizzazione dei nuovi impianti e la loro manutenzione potrebbe avere anche significative ricadute occupazionali generando nuove opportunità di lavoro”.

Uno dei temi fondamentali al centro del progetto è anche il contrasto alla povertà energetica. “L’energia in più che sarà prodotta dalle Comunità energetiche potrà essere rimessa in rete a favore delle famiglie in difficoltà secondo un’idea di solidarietà che coinvolge anche il settore energetico i cui costi, in questa fase, rischiano di diventare insostenibili per moltissime famiglie e aziende -spiega il relatore Gabriele Barucco -. Questo progetto vuole essere una nuova frontiera dello sviluppo dell’autonomia delle comunità locali attraverso il coordinamento pubblico e la partecipazione di soggetti privati e del Terzo Settore”.

Come annunciato in Aula dal relatore Gabriele Barucco, il sistema delle Comunità Energetiche Rinnovabili sarà finanziato con un investimento di 22 milioni e mezzo di euro in tre anni. A queste risorse potranno aggiungersi quelle del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) a sostegno delle comunità energetiche che prevedono un finanziamento di 2,2 miliardi di euro per i Comuni con meno di 5 mila abitanti e quelle del POR FESR a disposizione della Regione per il sostegno alla diffusione delle CER che ammontano a 55,5 milioni di euro.

L’andamento dei costi delle materie prime si tradurrà nel primo trimestre di quest’anno in un aumento del 55% per la bolletta dell’elettricità e del 41,8% per quella del gas. Segni “più” che significano che una famiglia spenderà mediamente circa 823 euro all’anno per l’elettricità con un aumento di 334 euro, e 1.560 euro per il gas con un incremento di 610 euro.

Commenta il consigliere regionale bergamasco Giovanni Malanchini, segretario dell’Ufficio di presidenza: “Adesso dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare affinché la nascita della Comunità energetica regionale lombarda avvenga in tempi brevissimi. La Lombardia ha tutte le caratteristiche fisiche, storiche e sociali che lasciano presagire un grande potenziale di sviluppo delle Comunità energetiche e una lunga serie di impatti positivi per gli enti e per le comunità coinvolte, da un punto di vista economico, sociale e ambientale. In una situazione di crisi come quella attuale, con rincari spaventosi del costo delle materie prime e del caro energia, Regione Lombardia ha saputo ancora una volta essere all’avanguardia con un’iniziativa concreta e coerente con gli indirizzi della Commissione europea”.

“La soluzione al rincaro delle bollette e alla conseguente grave crisi non può infatti essere trovata in autonomia da imprese private o cittadini. La soluzione per salvare il tessuto produttivo lombardo, con i loro posti di lavoro, non può che passare attraverso l’impegno di tutti verso una transizione energetica che coinvolga aziende, comuni e cittadini”, ha aggiunto Malanchini.

Gli fa eco un altro consigliere di Bergamo Niccolò Carretta (Azione – Carlo Calenda): “In queste settimane stiamo purtroppo sperimentando quanto il settore energetico sia centrale e legato alla quotidianità di tutti noi. La risposta di Regione Lombardia, con la Legge sulle Comunità Energetiche rappresenta un primo passo verso un concreto percorso di maggiore indipendenza energetica e che tenga il passo con gli obiettivi di sostenibilità che, in sede comunitaria, ci siamo dati. Sono molto soddisfatto dell’approvazione dei miei due Ordini del Giorno che comprendono il sostegno regionale a percorsi e progetti sperimentali, chiarificazione di obiettivi e finalità e un passaggio, sempre più cruciale, sull’istituzione di comunità nei complessi ALER”.

“La strada per una Lombardia autosufficiente, e a ‘impatto zero’ – prosegue Carretta – è ancora lunga, ma sono provvedimenti come questi che possono accompagnare il cambiamento. Il rapporto di equilibrio che c’è stato tra maggioranza e opposizione rappresenta sicuramente un modello virtuoso di legiferazione negli interessi dei cittadini della Lombardia. Ora, soprattutto in un tema così complesso, occorre fare programmazione e delineare una strategia a medio/lungo termine che sia finalmente senza le ideologie che hanno gettato fumo negli occhi dei cittadini e causato incalcolabili danni economici a famiglie e imprese sulla base dei due assi portanti della neutralità delle emissioni e convenienza geo-economica.”

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