Dopo il Comune di Bergamo, anche i familiari delle vittime querelano il giornalista di ‘Libero’ Tommaso Montesano per “il gravissimo vilipendio” alla loro “memoria” e “dignità” dopo il tweet negazionista verso le bare che trasportavano i morti di Covid-19 durante la prima drammatica ondata pandemica.
La querela è stata depositata a nome dell’avvocato Consuelo Locati che rappresenta il pool degli avvocati impegnati nella causa civile di 500 congiunti in corso davanti al Tribunale Civile di Roma contro la Regione Lombardia e il Governo.
“La querela riguarda simbolicamente tutti i familiari che hanno avuto i loro cari su quei camion militari – commenta Locati, il cui padre era in una di quelle bare -. Familiari che hanno per primi il sacrosanto diritto a indignarsi per un’ulteriore mancanza di rispetto per il dolore che già hanno vissuto, un altro pezzo di dignità tolta ai propri cari, quei corpi accatastati cui è stata negata la dignità della sepoltura e che erano invece trasportati con rispetto e dignità dai militari che quei camion guidavano”.
I reati ipotizzati sono ‘vilipendio contro la pietà dei defunti’ e diffamazione aggravata. Locati definisce “palese l’intento vergognosamente offensivo e diffamatorio del signor Montesano – scrive nella querela – tanto più grave perché attuato nello svolgimento della professione giornalistica e amplificato per mezzo di un social network, teso a negare una delle verità storiche più tristi del dopoguerra e a offendere non solo la sottoscritta ma anche la memoria di quei feretri, di quelle vittime morte nell’abbandono dai propri cari. L’unico suo fine era quello di screditare e infamare le vittime e con esse il dolore di tutti i familiari al solo esecrabile fine di abbracciare teorie negazioniste pericolose anche sotto il profilo dell’incitamento all’odio e della stessa salute pubblica”.
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