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A braccetto verso il 2023

Capitale della Cultura, Bergamo e Brescia già unite nel Consiglio comunale congiunto

Presentato il dossier: tra i progetti la ciclovia che unirà le due città con 76 chilometri alla scoperta di borghi, chiese, luoghi storici e di interesse enogastronomico

Bergamo. “La Città Illuminata” che si accende, con una luce intermittente, tra Cultura come Cura, Città Natura, Città dei Tesori Nascosti e Città che Inventa.

Queste le quattro macroaree su cui si fonda il dossier presentato durante il Consiglio Comunale congiunto tra le Amministrazioni di Bergamo e Brescia, capitali della Cultura 2023.

A presentare nei dettagli l’ambizioso progetto che fa della cultura lo strumento terapeutico di uscita dalla pandemia e di rilancio di tutto il tessuto sociale, economico e turistico delle due città, Stefano Baia Curioni, vice presidente di Ask Bocconi e responsabile del progetto.

Nella sua relazione davanti al Consiglio allargato, ha sviscerato tutti i punti nevralgici di un disegno che porterà sui due territori un palinsesto ricco di iniziative, stimolo per lo sviluppo sociale, economico, civile e umano. Per costruire la variegata proposta sono state mappati 640 produttori di cultura e raccolte 450 intenzioni di progetto che consentiranno di declinare la cultura in tutte le sue sfaccettature, mettendola al servizio del vivere comune.

Con l’intendo di far crescere insieme centro urbano, periferie e campagne, nell’ottica di dar forma all’immagine di città allargata, il dossier parte dal concetto di Cultura come Cura: un welfare innovativo a portata del cittadino attraverso la messa in scena di eventi nei centri di cura e nelle strutture ospedaliere. Un racconto accorato e multidisciplinare della pandemia, inteso come arte terapeutica e come veicolo di socializzazione, grazie anche all’ausilio delle discipline sportive.

La Città Natura come faro puntato sui temi della sostenibilità ambientale, dello sviluppo del verde, della riqualificazione del territorio, della vivibilità e della mobilità dolce, il tutto grazie a installazioni, a eventi realizzati nei parchi, al cammino Bergamo-Brescia e alla ciclovia.

Non poteva certo mancare la valorizzazione del patrimonio storico e culturale delle due città attraverso lo sviluppo della macro area Città dei Tesori Nascosti che mira a far conoscere il territorio ai suoi cittadini e ai turisti con itinerari esperienziali dedicati a Città Alta e a Brescia Romana con Santa Giulia: percorsi monumentali e stagioni di festival e mostre capaci di accontentare gli appassionati di lirica, danza e teatro.

A chiudere il cerchio la Città che Inventa, con l’obiettivo di creare sinergie tra le attività produttive e manifatturiere per attrarre talenti e proporre soluzioni per sostenere l’economia e favorire il vivere comune.

Ad attivare e ad articolare la visione dell’ambizioso progetto che vede impegnati i due capoluoghi lombardi, uniti al singolare per intenti e mission, ci hanno pensato Nadia Ghisalberti e Laura Castelletti, rispettivamente assessori alla Cultura di Bergamo e Brescia, che hanno sottolineato come “l’opportunità di vedere le due città unite in una sola in una vera e unica capitale della cultura sia l’occasione per lanciare un forte messaggio di speranza e di crescita, per superare un passato doloroso e dare una scossa al presente, cercando di utilizzare la cultura come strumento di crescita, confronto e unione per pensare e progettare il futuro”.

Attraverso questo progetto unitario, le due città, insieme, hanno costruito un progetto destinato a rimanere nella storia: “L’intenzione che ci ha mosso fin da subito – ha raccontato l’assessore Ghisalberti-, è stata quella di lavorare insieme per dare risalto a due realtà che, profondamente segnate dalla pandemia, hanno dimostrato fin da subito la grande volontà di superare uno dei momenti più tragici della nostra storia e di farlo attraverso la cultura. A muovere le idee, una comunione di intenti e il desiderio di tracciare una linea comune che parte dalle tante, tantissime iniziative del 2023 ma che in realtà getta le basi per il futuro. La risposta del territorio è stata fin da subito molto chiara, basti pensare che abbiamo coinvolto ben 300 soggetti sul territorio e 13 tavoli di ascolto. Questo progetto apre una nuova fase della nostra vita: il Paese ci guarda, la sfida che ci attende è quella di proporre un modello di sviluppo inclusivo veicolando la cultura e rendendola fruibile in ogni sua forma. Una sfida certamente ardua ma in grado di gettare le basi per un appuntamento che verrà consegnato alla memoria”.

A porre l’accento sul concetto di eredità ci ha pensato il sindaco Giorgio Gori: “Bergamo e Brescia Capitale della Cultura 2023 rappresenta un’eredità permanente da consegnare a chi arriverà dopo di noi. La sfida che ormai si va delineando è solo il punto di partenza, non certo quello quello di arrivo. Quello che abbiamo presentato è un dossier tanto complesso quanto variegato, ma sarebbe davvero riduttivo relegarlo ad un mero elenco di eventi e iniziative culturali. Piuttosto si tratta di una grande occasione, di un appuntamento imperdibile per unire le forze cercando, da un lato, di andare oltre lo scenario della pandemia, valorizzando tutti i territori leader e i loro relativi settori e, dall’altro, quello di intrecciare tutti gli attori con l’intento di crescere insieme. Si tratta di un cammino verso la sostenibilità, finalizzato all’attrattiva turistica e non solo, che sia terreno fertile per la realizzazione della vita. Abbiamo acceso una miccia coinvolgendo tantissime associazioni e realtà sul territorio, lavorando con unità d’intenti e coesione politica, per portare le nostre città ad essere leader a livello nazionale ed europeo. Con ciò non ci sentiamo arrivati: continua infatti, incessante, il momento del fare e del lavoro per implementare un progetto che può ancora essere migliorato”.

La logistica condivisa – Tra i progetti abilitanti che faranno da ponte tra le due città, cercando di uniformare le modalità di accesso e di fruizione dei tanti eventi che andranno ad alimentare il palinsesto di Bergamo-Brescia Capitale della Cultura, ci sono quelli relativi al coordinamento del sistema di biglietteria, alla possibilità di usufruire di una piattaforma di eventi online e di una mobilità dedicata. Dal punto di vista culturale sono inoltre previsti progetti integrati per gli studenti delle scuole primarie, secondarie e per gli universitari e l’introduzione della carta d’identità culturale per le scuole elementari. Sarà inoltre creato un protocollo integrato per la formazione dei volontari.

I progetti – Bergamo-Brescia capitale della Cultura 2023 sarà l’occasione, grazie anche ai finanziamenti del Ministero del Turismo e della Regione Lombardia, per realizzare moltissimi progetti sul territorio, tra i quali il cammino che collegherà Bergamo a Brescia, una ciclovia di 76 chilometri finanziata con 3 milioni di euro dal Ministero del Turismo che consentirà ai cittadini e ai turisti di scoprire borghi, chiese, luoghi storici e di interesse enograstronomico del nostro territorio, lo studio di zone archeologiche del periodo romanico proposto dal comune di Lovere e l’ampliamento della sinergia della rete bibliotecaria bergamasca e bresciana.

Esce Cremaschi, entra Corbani – Il Consiglio Comunale è stata anche l’occasione per accogliere la consigliera Monica Corbani, subentrata a Roberto Cremaschi della lista Ambiente Partecipazione Futuro. Come sottolineato dal consigliere Simone Paganoni, “si tratta della 487esima consigliera presente in Consiglio dal dopo guerra”.

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