• Abbonati
Lotta al virus

Nuovo farmaco anti-Covid: in arrivo all’ospedale di Bergamo per i primi 50 pazienti

Il Papa Giovanni tra le strutture autorizzate a somministrare il Molnupiravir, ma gli esperti chiariscono: "Non sostituisce il vaccino". Come funziona e chi può usufruirne

Bergamo. Il nome, piuttosto difficile da memorizzare, pare quasi uno scioglilingua: Molnupiravuir. Per tutti tutti è la pillola anti Covid.

Sarò presto disponibile a Bergamo, precisamente all’ospedale Papa Giovanni XXIII, dove sono in dirittura d’arrivo le prime dosi del farmaco antivirale che ha ottenuto il via libera lo scorso 22 dicembre dall’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco.

La distribuzione è affidata alle Regioni e l’ospedale cittadino è stato individuato tra le strutture autorizzate a somministrarlo, in quanto hub regionale dotato dell’unica unità operativa di Malattie infettive della provincia. “La dotazione iniziale – fanno sapere dall’Asst Papa Giovanni XXIII – punta a raggiungere i primi 50 pazienti con diagnosi da Covid-19″.

La modalità di somministrazione del farmaco prodotto dalla statunitense Merck è orale. “Trial clinici hanno dimostrato un’efficacia nel contenere la progressione della malattia nella fase iniziale”, spiegano dall’ospedale bergamasco. Ma la nuova terapia non è indicata per qualsiasi tipologia di paziente. “Sulla base dei protocolli esistenti, potrà essere somministrata a pazienti con fattori elevati di rischio, quali anziani, obesi e soggetti con comorbidità” chiariscono sempre dal Papa Giovanni.

Un altro fattore da tenere in considerazione è che la somministrazione della terapia dovrà avere inizio entro 5 giorni dall’esordio dei sintomi. “Il meccanismo di azione – illustrano ancora dall’ospedale cittadino – agisce limitando il processo di rapida replicazione del virus all’interno dell’organismo ospite nelle fasi iniziali della malattia”.

Un’arma in più contro il Covid-19 – la definiscono molti esperti – con una specifica importante: non sostituisce il vaccino. Dai primi dati è risultata una capacità del farmaco di ridurre del 50% il rischio di ospedalizzazione e morte in pazienti adulti non vaccinati affetti da Covid-19 lieve o moderato, ma a rischio di sviluppare una malattia grave a causa di fattori come obesità, anzianità, diabete o malattie cardiovascolari. Tuttavia, negli ultimi mesi l’efficacia della pillola è calata al 30%.

Il Molnupiravir, inoltre, non colpisce la proteina Spike come fanno i vaccini a mRNA. Secondo i produttori, dunque, sarà efficace contro ogni tipo di variante.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI