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L'intervista

Nuovi vaccini anti-Covid, Roberta Villa: “Come funzionano e cosa li differenzia dagli altri”

Ne parliamo con la giornalista e divulgatrice scientifica Roberta Villa, laureata in medicina e chirurgia

Nei giorni scorsi l’Ema e l’Aifa hanno dato il via libera a un nuovo vaccino contro il Covid-19. Si tratta di Nuvaxovid, prodotto da Novavax, società americana di biotecnologie con sede a Gaithersburg, comune degli Stati Uniti d’America situato nella contea di Montgomery, nello Stato del Maryland: la somministrazione è autorizzata dai 18 anni in su e le prime dosi saranno disponibili in Italia dal gennaio 2022.

L’Agenzia europea del farmaco, inoltre, ha avviato l’esame di un altro vaccino anti-Covid, chiamato VLA2001, sviluppato da Valneva, azienda biotecnologica con sede a Saint-Herblain in Francia e diffusa in diversi Paesi con diversi siti di produzione (in Scozia, Svezia e Austria).

Per saperne di più abbiamo intervistato la giornalista e divulgatrice scientifica Roberta Villa, laureata in medicina e chirurgia.

Cosa sappiamo di questi nuovi vaccini?

Il vaccino anti-Covid sviluppato da Novavax è basato su una strategia diversa da quella dei vaccini finora autorizzati nell’Unione Europea, ossia Pfizer e Moderna, a base di Rna messaggero (mRNA), e da quella dei vaccini di Astrazeneca e Jansen (Johnson&Johnson). Adopera la tecnologia delle proteine ricombinanti, impiegata in altri vaccini già in uso e simile a quella utilizzata contro l’epatite B.

Ci spieghi

Contiene frammenti prodotti in laboratorio della proteina Spike, che si trova sulla superficie del virus SARS–CoV-2, e un adiuvante, cioè una sostanza che aiuta a rafforzare la risposta immunitaria. Quindi, se la persona vaccinata entrerà in contatto con il virus, il sistema immunitario riconoscerà la proteina Spike e sarà pronto ad attaccarla.

E come funziona, invece, il vaccino di Valneva?

Il vaccino sviluppato da Valneva utilizza una tecnologia ancora differente rispetto agli altri vaccini anti-Covid approvati finora dall’Ema. Contiene il virus SARS-CoV-2 inattivato (ucciso), che non può causare la malattia e stimola la risposta immunitaria.

Cosa accade esattamente?

Una volta iniettato il vaccino, il sistema immunitario riconoscerà il virus inattivato come estraneo e risponderà producendo anticorpi. Qualora, in un momento successivo, la persona vaccinata dovesse entrare in contatto con il SARS-CoV-2, il suo sistema immunitario riconoscerà il virus e sarà pronto a difendere l’organismo. Da più parti si è detto che il vaccino prodotto da Novavax (che ad oggi è stato autorizzato per l’uso in emergenza in Indonesia e nelle Filippine) e quello di Valneva siano in grado di convincere chi è incerto sulla vaccinazione perchè si avvalgono di tecnologie più tradizionali rispetto agli altri, ma bisogna ricordare che l’approvazione dell’Ema segue criteri molto rigorosi, quindi quelli già in uso rispettano standard elevati.

Per concludere, negli ultimi giorni sono circolate notizie relative a un nuovo vaccino a cui starebbe lavorando Moderna. Di che cosa si tratta?

Il progetto prevede lo sviluppo di un vaccino, ipoteticamente annuale, che protegga dal Covid, dall’influenza e dal virus sinciziale (affezione respiratoria che può avere gravi conseguenze nei bambini). Lo ha comunicato l’azienda farmaceutica americana, pubblicando i primi dati di fase 1 su un vaccino antinfluenzale quadrivalente sperimentale a mRna. Siamo, però, solamente agli inizi della sperimentazione ed è ancora presto per avere aggiornamenti in merito.

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