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La sentenza

Caso Lombardia Film Commission: 5 anni all’imprenditore bergamasco Francesco Barachetti

Imputato per peculato e false fatture nel caso della vendita del capannone di Cormano alla Fondazione: revocati i domiciliari dopo 13 mesi, ma dovrà risarcire le parti civili per 364mila euro

Cinque anni a Francesco Barachetti, l’imprenditore di Casnigo imputato per peculato e false fatture nel caso della vendita del capannone di Cormano alla Lombardia Film Commission: questa la sentenza emessa dalla settima penale di Milano, che ha anche deciso di revocare la misura degli arresti domiciliari e rimetterlo in libertà dopo 13 mesi dall’arresto del novembre 2020.

Già a giugno, per lo stesso caso, erano stati condannati in abbreviato a 5 anni e 4 anni e 4 mesi Alberto Di Rubba (che è stato anche presidente della Lombardia Film Commission) e Andrea Manzoni, revisori contabili della Lega in Parlamento.

I giudici hanno riconosciuto a Barachetti le attenuanti generiche, ma in ogni caso entro 90 giorni dal passaggio in giudicato della sentenza dovrà versare 294mila euro alla Lombardia Film Commission: in aggiunta è chiamato a versare provvisionali di risarcimento per un totale di 70mila euro (20mila al Comune di Milano, 50mila alla LFC).

L’accusa, col pm Civardi che aveva chiesto 5 anni, aveva ricostruito esattamente l’indagine, assegnando a Barachetti un ruolo non secondario per il buon esito dell’operazione con la quale sarebbero stati drenati 800mila euro di fondi pubblici.

La difesa ha già annunciato che farà appello.

 

 

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