• Abbonati
Dura lettera

Accademia Carrara, terza ristrutturazione e opere in prestito: “Logica da supermarket”

I nuovi lavori di riqualificazione della Pinacoteca preoccupano un gruppo di cittadini, molti dei quali esperti d'arte, che scrivono una lettera aperta al Comune avanzando una serie di dubbi sull'opportunità della scelta. Critici anche sulla gestione delle opere annunciata

Bergamo. I nuovi lavori di ristrutturazione dell’Accademia Carrara preoccupano un gruppo di cittadini, molti dei quali esperti d’arte, che scrivono una lettera aperta al Comune avanzando una serie di dubbi sull’opportunità della scelta. Critici anche sulla gestione delle opere annunciata e su quella che viene da loro descritta come una visione culturale miope, sbilanciata a favore di logiche finanziarie.

“Siamo un gruppo di cittadini bergamaschi molto preoccupati dalla prospettiva della terza ristrutturazione dell’Accademia Carrara nel giro di soli 6 anni, incluso il periodo di chiusura per Covid.
I fatti: nel giugno del 2008 la Carrara viene chiusa e iniziano i lavori di ristrutturazione. Dopo 7 anni di tormentatissimo cantiere, la Pinacoteca viene riaperta il 23 aprile 2015 (con lo slogan: 100 opere in più!), per essere poi in tempi recenti ulteriormente risistemata e anche spogliata di 54 quadri mandati a Shangai con un compenso piuttosto modesto.

Nel 2021 viene deliberato un ulteriore progetto di ristrutturazione: dopo aver constatata l’impossibilità di reggere i costi di gestione, viene prevista una spesa di 700mila euro per il riallestimento interno, più 1.5 milioni di euro per la ristrutturazione esterna e 590mila per il giardino. Il Progetto riduce gli spazi dell’esposizione museale al solo secondo piano, con 250 opere esposte invece delle attuali 500, lasciando il primo piano per esposizione a rotazione delle altre opere o eventuali mostre temporanee.

Cobe Direzione SpA è la partecipata che ha gestito la chiusura dell’Accademia dal 2008 al 2015 con prestito di opere per una cinquantina di mostre nel mondo. I prestiti sono poi continuati sino a quello di Shangai. Per “far fruttare il patrimonio artistico” e valorizzare la Pinacoteca in Italia e all’estero, si dice. La riduzione stessa delle opere esposte sarebbe funzionale a una logica di ‘risparmio’.

A noi sembra piuttosto una logica da supermarket (dal ricavato scarso per di più) in cui si è persa la funzione precipua della Pinacoteca, cioè l’esposizione stabile e il più possibile completa delle opere come di un insieme che ha senso proprio nella sua complessità e non solo nella specificità della singola opera. L’istituzione artistico-culturale più importante della città, di rinomanza internazionale, di enorme valore educativo, scientifico, didattico e anche turistico, viene del tutto stravolta.

La Carrara è amministrata da una Fondazione di diritto privato presieduta dal Sindaco, con un Cda formato quasi tutto da privati (un unicum in Italia), che evidentemente se ne preoccupa solo in chiave di redditività, ignorando totalmente la funzione educativa che il suo fondatore e i successivi donatori hanno attribuito all’istituzione. D’altra parte la ridda di sistemazioni e risistemazioni in tempi così brevi fa pensare che chi guida l’istituzione (in particolare il Comune e il Cda della Carrara) non abbia idee troppo chiare sulla gestione culturale della città: basti pensare che, senza colpo ferire, è appena stato chiuso il Museo Bernareggi, mentre, in un’area piuttosto ristretta, l’insieme delle chiese (S. Bartolomeo, S. Spirito, S. Bernardino, S. Lupo, S. Alessandro in Croce) e dei Musei (Bernareggi, Carrara, GAMeC) in un Borgo come Pignolo, ricco di emergenze architettoniche, se reso coordinato e funzionale, avrebbe potuto fare sistema ed essere straordinariamente ricco di opportunità, vista l’abbondanza e la qualità delle proposte fattibili.

Come dichiarato l’attuale progetto di risistemazione della Pinacoteca ne prevede più o meno un dimezzamento: il fior fiore in mostra e il tessuto connettivo come pura casualità. Logica che viene paradossalmente ribaltata quando vengono invece allestite mostre estemporanee: in quel caso si fa leva su un’unica opera di qualche rilevanza e le si ‘cuce’ intorno una mostra spesso costosa e che sovente delude, fallisce e va in ‘perdita’.

Sinceramente a noi pare che in questa materia il Comune prediliga opere di puro mercantilismo e di pura cosmesi (vedi il continuo rifacimento di piazze con risultati spesso non proprio brillanti, ma utili a ospitare mercatini, che sono ormai un avvilente décor degli spazi urbani, spettacoli vari e luna-park).

Ci sembra orribile (oltre che ingiusto) un mondo in cui tutto si misura sul valore del denaro e del mercato, ma ci sembra anche privo di visione e di idee, perché cultura ed educazione sono di per sé investimenti per il futuro (e si vedono sempre più gli effetti della loro mancanza); per di più sarebbe possibile far fronte alle spese attraverso una valorizzazione vera – e non mercantilistica – del nostro ricco patrimonio artistico. Ci vorrebbe uno sguardo più profondo.

Diego Bonifaccio, Donatella Esposti, Giuseppe Aliseo, Francesca Benvenuto, Cecilia Brambilla, Letizia Cervo, Rosa Chiumeo, Donatella Cipolletta, Bruna Comuzio, Cecilia Comuzio, Cristina Dalla Costa, Mariangiola Fico, Mimma Forlani, Dario Franchi, Andrea Galante, Nicola Galante, Silvia Galante, Nino Gandini, Giovanna Ghislandi, Ivo Ghislandi, Simone Ghislandi, Donatella Guzzoni, Anna Induni, Irmgard Lindemann, Emilia Magni, Maura Mandelli, Lina Martinelli, Riccardo Mazza de’ Piccioli, Enrica Mazzoleni, Aldo Metti, Maria Metti, Luciano Ongaro, Rossana Paradiso, Francesco Parisini, Irene Parisini, Marcello Parisini, Angela Perazzani, Biagina Perazzani, Wilma Pisoni, Attilio Pizzigoni, Ambrogio Previtali, Piera Principe, Edmondo Raffaelli, Marcello Ragazzi, Paolo Salvaneschi, Carlo Simoncini, Ines Soncini, Maurizio Tabani, Mario Taricco, Maria Testa, Barbara Vitali.

Con la condivisione di Tomaso Montanari, storico dell’arte, accademico e saggista italiano, rettore dell’Università per Stranieri di Siena.

 

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
leggi anche
accademia carrara
La replica
Fondazione Carrara risponde alle critiche: “Rinnoviamo per migliorare l’offerta”
Accademia Carrara a Shanghai
Bergamo
Dibattito sulla Carrara, Italia Nostra: “Visione vecchia, più spettacolare che culturale”
Tiziano e Caravaggio in Peterzano all'Accademia Carrara
Il dibattito
La lettera critica sulla Carrara raccoglie nuove adesioni: raddoppiate in una settimana
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI