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La precisazione

Tavernola, la Regione: “Nessuna autorizzazione per la ripresa delle attività minerarie su Monte Saresano”

“Occorre fare chiarezza - precisa la nota – sul fatto che ci si riferisce ad attività che non sono effettuate sul versante in frana, ma che sono condotte sul versante opposto del Monte Saresano, sul quale la società Italsacci Spa è titolare dalla Concessione Mineraria denominata ‘Cà Bianca’

Tavernola Bergamasca. La Direzione Generale Ambiente e Clima di Regione Lombardia rettifica con una nota le notizie pubblicate in relazione a presunti provvedimenti regionali di autorizzazione alla ripresa delle attività minerarie sul monte Saresano, in comune di Tavernola Bergamasca.

“Regione Lombardia – si legge nella nota – non ha autorizzato alcuna ripresa dell’attività, ma ha stabilito, al contrario, ulteriori restrizioni, ai fini precauzionali, del programma di attività sperimentali. Un programma già autorizzato e concordato nel luglio scorso con tutti i soggetti interessati e riferito al solo anno 2021. Questo al fine di testare se e come le attività di miniera possano avere effetti sulla frana. È attivo infatti un sistema di monitoraggio e allo stesso tempo Regione Lombardia ha affidato alle Università di Firenze, Università Bicocca di Milano e Politecnico di Milano uno studio sugli effetti delle attività di miniera sulla frana”.

“In particolare – prosegue la nota – a seguito delle elaborazioni dei primi dati ottenuti dallo studio, è stato prescritto alla società Italsacci Spa di attenersi alle indicazioni raccomandate dai consulenti regionali, limitando il numero e l’intensità delle attività minerarie, in attesa che vengano concluse le elaborazioni dei dati su tutti i test effettuati”.

“Occorre peraltro fare chiarezza – conclude la nota – sul fatto che ci si riferisce ad attività che non sono effettuate sul versante in frana, ma che sono condotte sul versante opposto del Monte Saresano, sul quale la società Italsacci Spa è titolare dalla Concessione Mineraria denominata ‘Cà Bianca’. L’area interessata dal movimento franoso in Comune di Tavernola, infatti, è stata interessata dalla coltivazione di marna da cemento a partire dal 1902, ma la stessa si è interrotta dal 2000”.

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