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L'assessore all'istruzione

Loredana Poli: “I buoni esempi del digitale che servono a formare i nostri ragazzi” video

Che cosa potremo dire della scuola e che cosa ci possiamo aspettare da questa edizione? Risponde Loredana Poli, assessore all'Istruzione del Comune di Bergamo

Suona la campanella, nella mattina di venerdì 26 novembre, per gli Stati generali della Scuola Digitale organizzati dal Comune di Bergamo, dall’Ufficio scolastico territoriale e dall‘Associazione Impara Digitale. L’edizione di quest’anno, la sesta in programma venerdì 26 e sabato 27 novembre tornano, è in un’edizione in forma mista (in collegamento e in presenza).

Il programma è davvero molto ricco, con tanti temi e altrettanti ospiti – il ministro Bianchi, il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori, Dianora Bardi dell’Associazione Impara Digitale, Patrizia Graziani dell’Ufficio Scolastico territoriale di Bergamo, Marco Bentivogli di Base Italia, il giornalista Mattia Feltri, il filosofo Luciano Floridi, il prof. Carlo Cottarelli, Stefano Quintarelli, il direttore di SkyTg24 Giuseppe DeBellis, il premio Nobel Carl Weiman, la Presidente di Indire Luigina Mortari, Marilù Chiofalo dell’Università degli Studi di Pisa, da Harvard il prof. Howard Gardner (con un contributo scritto) e tanti altri ancora.

Che cosa potremo dire della scuola e che cosa ci possiamo aspettare da questa edizione? Risponde Loredana Poli, assessore all’Istruzione del Comune di Bergamo.

“Sicuramente un tema che verrà affrontato saranno gli sforzi e i finanziamenti che provengono dal PNRR, anche se questi rimarranno sullo sfondo – afferma Loredana Poli -. La vera riflessione si concentrerà sulla ripresa di questi mesi, di come lo sprint in termini digitali che è stato stressante per tutti, di come questo sprint si sia ritirato completamente o se abbia lasciato delle possibilità di riportare, introdurre, mantenere una riflessione su modalità di insegnamento e apprendimento diverse da quelle tradizionali e più marcatamente trasmissive. Questo è il senso che questa manifestazione ha cercato di mantenere negli anni anche in relazione con un’idea di orientamento, di accompagnamento dei ragazzi e delle ragazze verso un mondo del lavoro che richiede competenze trasversali – le soft Skills – che hanno un impatto forte sul digitale e sulle competenze digitali di base. O meglio le incrociano. Quindi come oggi insegna la nostra scuola? Quali buoni esempi incrociamo? Che cosa si insegna? Il tema dei contenuti è fondamentale in relazione ad un’idea di formazione continua, che riguarda i ragazzi e le ragazze, ma che riguarda il personale della scuola. Può una amministrazione pubblica come la scuola che fatica a digitalizzare se stessa trasmettere contenuti riguardanti le competenze digitali e la consapevolezza del sé in rete, modalità di comunicazione aggiornate attente che aiutino le persone ad approfondire la conoscenza su di sé, l’autostima, la capacità di mettere in gioco ciò che sanno e principalmente il loro modo di imparare? Proveremo a discutere di tutto questo con interventi importanti che provengono dal mondo del lavoro, dal mondo sindacale, dalle aziende che collaborano che lavorano con la scuola intorno alla scuola, a cominciare dall’editoria. Ne parliamo con il Ministro Bianchi agli Stati Generali della Scuola Digitale”.

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