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Il compagno andrea riscassi

“Francesca e suoi sogni vivono dentro di me e nel libro che ha scritto prima di morire”

La storia di Fraintesa, travel blogger scomparsa lo scorso aprile a soli 38 anni per un tumore al seno. Giovedì a Parre la presentazione del suo libro

I sogni di una blogger sempre col sorriso spezzati troppo presto da un brutto male. È la storia di Francesca Barbieri, in arte Fraintesa, scomparsa lo scorso 2 aprile a soli 38 anni.

Dopo una vita di viaggi intorno al mondo raccontati fin dal 2009 – una delle prime – sui suoi seguitissimi canali social, l’otto ottobre 2018 le viene diagnosticato un tumore al seno. Ma Francesca non si abbatte. Dopo tre operazioni e sei mesi di chemioterapia, promuove una raccolta fondi crowdfunding e raccoglie 18mila euro per realizzare un doppio sogno: donare metà del ricavato alla Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro e fare il giro del mondo. Così, l’otto ottobre 2019, esattamente un anno dopo la diagnosi, parte per il viaggio tanto atteso.

Tra una tappa e l’altra inizia anche a scrivere un libro, ma dopo pochi mesi è costretta a tornare in Italia d’urgenza per complicazioni, fino al giorno in cui viene a mancare. Il suo compagno Andrea Riscassi, giornalista sportivo della Rai che segue l’Atalanta, attraverso gli appunti di “Fra” realizza il suo ultimo desiderio e pubblica “Vivi ogni giorno come se fosse il primo”, che presenterà giovedì (25 novembre) alle 20.30 al teatro dell’oratorio di Parre.

Vivi ogni giorno come se fosse il primo, come presenta questo libro ai bergamaschi e ai nostri lettori?

È un libro postumo di Francesca, la mia compagna. Lei era una travel blogger nota in rete col nome di Fraintesa. Mondadori, di cui Piemme che lo ha pubblicato fa parte, glielo aveva commissionato quando aveva intrapreso il giro intorno al mondo che lei aveva lanciato come riscatto nei confronti del tumore che l’aveva colpita e per parlare di prevenzione. Purtroppo il viaggio è stato interrotto dall’arrivo delle metastasi e anche il libro si era stoppato. Quando è morta ad aprile, ho raccolto tutti i suoi appunti e ho aiutato a finire un lavoro che lei aveva iniziato e a cui lei teneva molto.

Quando l’avete scritto?

La parte del viaggio lei l’ha scritta in viaggio. Gli appunti sulla malattia li scriveva su un diario. Materialmente il libro è stato realizzato tra aprile e maggio di quest’anno. Ed è uscito in libreria il 21 settembre.

Fraintesa

Come stanno andando le vendite?

La prima parte di copie si è esaurita in fase di pre-ordine, tanto da spingerla al settimo posto nella classifica dei libri di varie. Ora siamo alla prima ristampa. Spero ne seguano anche altre, anche perché i proventi vanno in beneficenza.

Chi era Francesca?

Beh, sono di parte, ma credo sia stata davvero una donna eccezionale. Sia per come raccontava i suoi viaggi prima e poi per come ha raccontato la sua malattia. Ha aiutato tante persone ad avere più coraggio. E a vivere davvero ogni giorno come un dono.

Cosa le rimane di lei?

Rimangono questo libro che presentiamo a Parre, il murale che si trova a Milano di fronte al Cimitero Monumentale, l’Ambrogino d’oro che il Comune le darà alla memoria il 7 dicembre. Rimane soprattutto il ricordo di una persona che ha fatto del bene e che è stato un esempio di come si debba vivere, sia nella salute che nella malattia.

C’è qualcosa che non le ha mai detto e che vorrebbe dirle?

Le ho sempre detto tutto. Tranne l’ultima diagnosi quando comunicarono a me a sua mamma che le rimanevano pochi giorni di vita.

Cosa la aiuta da andare avanti?

Dopo tanti anni assieme, e i tre della malattia davvero più intensi di quelli prima, rimane davvero dentro di me tantissimo di lei. Per citare un cantante come Coez direi “la metà buona, che è la metà di te”.

“Chiudo con un grazie per chi ci sarà giovedì”.

fraintesa
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