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I dati

Aiuto Donna e La Svolta, la campagna contro la violenza di genere è rivolta agli uomini

Nel 2021 più di 500 le chiamate al centro antiviolenza, un centinaio in tre anni le richieste allo Spazio Ascolto Uomini Maltrattanti: "Tanti incontri sono strumentali, consigliati da avvocati e Tribunale. Attualmente le persone in percorso sono 27"

Bergamo. “Le ho messo le mani addosso, non voglio più farlo”. “Non voglio che lei abbia paura di me”. “Insulti, umiliazioni, minacce, voglio smettere”.

Slogan chiari, efficaci, scritti su manifesti che ritraggono un uomo di fronte allo specchio. Alle sue spalle una donna. Un’immagine che parla chiaramente di una presa di consapevolezza da parte del maschio maltrattante, che guarda in faccia una realtà fatta di violenza non solo fisica, ma anche verbale e psicologica.

La nuova campagna di comunicazione promossa dal centro Aiuto Donna e dell’associazione La Svolta parla agli uomini.

Perché, come sottolinea Oliana Maccarini, la presidente del centro antiviolenza presente a Bergamo da 22 anni, “il femminicidio non è una questione di donne, è una questione di uomini e pertanto questa problematica va affrontata insieme”.

I numeri delle persone che si rivolgono ad Aiuto Donna fa sempre impressione: da gennaio ad ottobre sono più di 500 le chiamate ricevute, 370 le donne che hanno accettato la proposta di un incontro o che hanno intrapreso un percorso per uscire da situazioni diventate ormai insostenibili. “E questa è solamente la punta dell’iceberg”, dichiara Maccarini.

All’associazione La Svolta – Spazio ascolto uomini maltrattanti, presente sul territorio da tre anni, di richieste ne sono arrivate un centinaio. Attualmente 27 persone sono in percorso e altre 7 sono in fase di conoscenza, 21 i percorsi conclusi o interrotti, 10 hanno fissato un appuntamento e non si sono presentati, 10 hanno avviato un contatto telefonico ed hanno partecipato ad un solo incontro, 21 hanno avuto un solo contatto telefonico.

Nel 2021 è entrata in vigore la legge Codice Rosso che ha dato una svolta alla strutturazione del percorso di aiuto: “Tanti uomini sono invitati dai loro legali o dal Tribunale a partecipare agli incontri, spesso in termini strumentali. Esiste quindi un paradosso tra l’accoglienza di persone che hanno l’obbligo giudiziario di cambiare entro un tempo stabilito dall’autorità e una mediamente scarsa motivazione a farlo”, come precisa l’operatore ed ex presidente Fabio Chiassi.

A gestire La Svolta un’equipe composta da tre operatori uomini e due donne, che hanno seguito uno specifico corso di formazione per due anni. “Collaborare insieme significa avere un doppio sguardo su queste situazioni. Solitamente chi maltratta minimizza certi episodi, non riconosce di aver usato violenza, cerca di scaricare la responsabilità sulla propria partner. Soprattutto, hanno molte pretese e noi, con tecniche specifiche, spesso li portiamo ad un disvelamento di questo comportamento”.

Con l’autorizzazione della persona che sta affrontando il percorso, viene contattata anche la donna che subisce maltrattamenti: “Le nostre operatrici raccolgono la versione delle mogli, delle compagne, così da avere elementi per far luce sulle dinamiche del rapporto. Un passaggio molto utile per far prendere consapevolezza all’uomo degli atteggiamenti violenti che utilizza”, continua Chiassi.

Michele Camolese è l’attuale presidente de La Svolta e di professione fa l’avvocato civilista: “Ciò che mi ha colpito di più durante la mia formazione è che spesso gli uomini mettono in atto condotte che non vengono percepite come violente come alzare la voce, spaventare, insultare, ignorare, pretendere di avere sempre ragione. L’uomo maltrattante è un uomo normale, che all’interno della relazione si trasforma. Ciò che noi vogliamo comunicare è l’importanza di prendere consapevolezza, questo è il primo passo. Gli operatori dell’associazione non vogliono accusare, ma mettersi a disposizione per sostenere, per dare una mano a smettere di usare violenza in tutte le sue forme”.

I manifesti della nuova campagna verranno affissi anche nelle biblioteche, nelle palestre, nei locali pubblici per cercare di raggiungere il maggior numero di uomini possibile, per innescare una riflessione, sperando che qualcuno si riconosca nelle parole degli slogan e si faccia avanti per farsi aiutare.

 

aiuto donna e La svolta

 

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