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La tragedia di milano

Morto a 64 anni cadendo da un ponteggio: “Efrem, una vita dedicata al lavoro”

Plebani abitava a Foresto Sparso. Il sindaco Bellini: "Siamo cresciuti insieme. Non si può morire in questo modo"

Foresto Sparso. Aveva dedicato la sua vita al lavoro in cantiere ed è morto cadendo da un ponteggio. Si chiamava Efrem Plebani e abitava a Foresto Sparso il muratore di 64 anni deceduto giovedì mattina in un incidente a Milano.

La tragedia si è consumata intorno alle 9 nella zona di piazzale Massari. La dinamica è ancora al vaglio degli agenti della polizia locale dell’Ats milanese, che stanno svolgendo gli accertamenti del caso per stabilire eventuali negligenze.

Secondo una prima ricostruzione il 64enne, dipendente di una ditta bergamasca, stava eseguendo alcuni lavori di ristrutturazione in una villetta di via Ghislanzoni.

Mentre si trovava su un ponteggio a circa cinque metri d’altezza, all’improvviso la corda di una trave ha ceduto e per il contraccolpo l’uomo è precipitato. Nell’impatto al suolo ha riportato un forte trauma toracico e un trauma cranico.

I colleghi, scioccati, hanno subito cercato di soccorrerlo e nel frattempo hanno chiesto l’intervento del personale medico del 118, giunto sul posto con automedica e ambulanza.

All’arrivo dei soccorsi il muratore era in arresto cardiaco: è stato trasportato d’urgenza all’ospedale Niguarda dove, nonostante i tentativi di rianimarlo, è spirato poco dopo.

Efrem Plebani era celibe e abitava nella casa di famiglia di via Venturelle. Aveva tre fratelli, Franco, Guido e Mirco, mentre aveva perso i genitori e due sorelle.

“Era una persona tranquilla e che pensava solo al lavoro – il ricordo del sindaco di Foresto, Gennaro Bellini – . Lo conoscevo bene perchè aveva un anno in meno di me e in pratica siamo cresciuti insieme. Ogni tanto lo vedevo al bar a bere un caffè e scambiavamo volentieri quattro chiacchiere”.

“La notizia del suo decesso, per di più in questo modo, mi addolora molto. Esprimo le più sentite condoglianze alla famiglia da parte di tutta la comunità”, conclude il Primo cittadino.

“Può un operaio di 64 anni lavorare ancora in un settore così esposto? È accettabile che nel 2021 si muoia ancora come 50 anni fa per caduta dall’alto? – il commento di Cgil, Cil e Uil in una nota congiunta –  Questo è solo l’ultimo di una lunga e inarrestabile serie di infortuni gravi, gravissimi e mortali.

È evidente che non si stanno mettendo in atto tutte le misure di prevenzione, non si fa ancora abbastanza per informare, formare adeguatamente e in modo costante i lavoratori. I controlli non sono assolutamente sufficienti e non si sanzionano pesantemente le irregolarità.

Per evitare che succedano ancora queste tragedie si ritiene non più rinviabile la patente a punti che consentirebbe di selezionare, anche dal punto di vista degli investimenti in salute e sicurezza, le imprese sane e strutturate che rispettano le regole.

Le segreterie sindacali milanesi e bergamasche di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil esprimono tutto il loro cordoglio e la loro vicinanza alla famiglia della vittima e si rendono fin da ora disponibili per qualsiasi tipo di assistenza”.

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