• Abbonati
La lettera

Bergamo: degrado in zona stazione, 150 cittadini scrivono a Mattarella

Depositata una raccolta firme di residenti, commercianti e proprietari di immobili che propongono misure più incisive per far fronte alle problematiche di sicurezza, disturbo, spaccio e risse

Bergamo. Una petizione con 150 firme per chiedere più controlli, più sicurezza, meno degrado nelle zone limitrofe alla stazione. Protocollata e inviata non solo al Comune di Bergamo, e alle Forze dell’ordine locali, ma anche al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Presidente del Consiglio Mario Draghi, al ministro della Giustizia Marta Cartabia, al presidente della Regione Attilio Fontana.

A presentarla residenti, proprietari di immobili e di esercizi commerciali, liberi professionisti o dipendenti che lavorano nelle vie Novelli, Paglia, Bonomelli, piazzale Marconi, via Quarenghi, Maglio del Lotto, Malpensata, Mozart, Don Bosco, Furietti, Luzzatti, in piazzetta don Spada e nell’area davanti all’Urban Center.

Fanno parte del Gruppo Cittadini Attivi Bergamo e scrivono: “Siamo esasperati dal clima di degrado e insicurezza che ha superato ormai ogni limite di decenza e che sta pregiudicando in modo intollerabile la nostra qualità di vita e salute. Lo spaccio abituale alla luce del sole, le azioni vandaliche ai danni dei commercianti, gli schiamazzi e le urla continue di giorno e di notte, gli atti contro la decenza e il pubblico decoro, i bivacchi sui gradini di ingresso delle abitazioni, alterchi e risse, la trasformazione
in latrine dei tratti meno esposti delle pubbliche vie, l’utilizzo di biciclette e monopattini sui marciapiedi, uniti agli episodi di aggressività verso chi cerca di richiamare all’ordine coloro che, certi dell’impunità (in quella che percepiscono come una zona franca dello spaccio e della trasgressione delle norme), violano in vari modi le regole di civile convivenza, dimostrano che i provvedimenti sinora attuati sono insufficienti e troppo improntati alla prudenza e che si deve adottare un deciso cambio di passo”.

Nella lettera che accompagna la raccolta firme c’è un vero e proprio attacco all’Amministrazione comunale, accusata di non vedere il problema e non ascoltare le istanze dei cittadini. “Quello a cui non riusciamo a dare una spiegazione è il perché in altri comuni, come Brescia o Lecco, entrambi retti da una giunta di centro-sinistra, certamente non connotata da posizioni anti-migranti, le lamentele e le segnalazioni dei cittadini vengono tradotte dall’amministrazione in provvedimenti che accolgono buona parte delle loro proposte, mentre qui sono state, sin dall’inizio, minimizzate come semplici “percezioni di insicurezza” o, superficialmente, lette in chiave xenofoba, salvo poi ricredersi alla prova inoppugnabile dei gravi fatti accaduti anche di recente”.

 

stazione bergamo

 

 

Le misure contro il consumo di alcool nella zona della stazione e i maggiori controlli da parte della Polizia Locale, secondo i firmatari, non sono sufficienti: “Gli interventi non sono commisurati, né quantitativamente né qualitativamente, alla gravità della situazione. E allora ci domandiamo: perché non far seguire a tali affermazioni altrettanta sollecitudine nel mettere in atto azioni commisurate alla gravità dei problemi? Perché abbandonare i cittadini alla mercé di persone che non rispettano alcun tipo di regola, a cui non si può dire nulla, pena l’insulto, se non peggio? Perché continuare a dire che certi provvedimenti a Bergamo non si possono attuare?”, si chiedono i cittadini.

E si domandano anche “A chi giova questa situazione? Non certo ai migranti, abbandonati a se stessi, e nemmeno alla popolazione residente. Lasciare decine e decine di giovani sulle strade, senza fornire loro alcun tipo di occupazione, significa spingerli, a causa del senso di frustrazione che questa condizione produce in chiunque (italiano o straniero), nel giro dello spaccio, oppure a ubriacarsi e diventare molesti e inclini a risse per futili motivi, come spesso accade. Con la conseguenza che gli “effetti collaterali” di queste scelte, che tentano di risolvere i problemi di queste persone in difficoltà dando loro un sostentamento e praticando verso di essi una certa indulgenza (percepita però da alcuni come una sorta di “patente di impunità”) sono scaricati esclusivamente sugli incolpevoli residenti di un’area che sta assumendo – si badi, ormai agli occhi di chiunque – l’aspetto di un “ghetto”, di un quartiere allo sbando, anche per l’eccessiva concentrazione di negozi etnici e di attività legate all’accoglienza, che andrebbero invece decentrati su un territorio più vasto anche in vista del flusso inarrestabile di nuovi arrivi. Scelte che, tra l’altro, rischiano, in prospettiva, di gettare un’ombra sul titolo di Capitale italiana della cultura 2023 che Bergamo si è faticosamente conquistata”.

Nella petizione ci sono anche delle proposte per attenuare questa situazione: “Divieto di vendita per asporto di alcolici tra le 16 e le 6; pattugliamento costante della forze dell’ordine nelle zone più critiche, come ad esempio il market di via Novelli che rimane aperto fino a tarda sera e dove spesso gruppi di persone si ferma a bere alcolici; installazione di telecamere e maggiore illuminazione; pulizia e igienizzazione delle strade; daspo per chi si rende responsabile di risse e installazione di bagni pubblici”.

Sulla questione intervengono anche i parlamentari della Lega Nord Simona Pergreffi, Rebecca Frassini e Daniele Belotti e il consigliere comunale Alberto Ribolla: “Dopo la raccolta firme e la lettera alle Istituzioni e al Presidente della Repubblica Mattarella da parte dei residenti della zona della stazione di Bergamo chiediamo al sindaco Gori perché non interviene con provvedimenti incisivi per risolvere il problema dello spaccio e del degrado nella zona della stazione e delle vie limitrofe da via Novelli fino a via Paglia, ormai diventate una vergogna per Bergamo. Prenda esempio da altre città che hanno assunto provvedimenti drastici come il divieto di vendita degli alcolici, non solo il divieto di consumo come la Giunta di Bergamo, in tutta l’area della stazione. Perché Gori non interviene in modo deciso, come del resto continuano a chiedergli i consiglieri comunali della Lega, ascoltando le istanze dei suoi concittadini ormai esasperati per risse notturne, urla, spaccio alla luce del sole, bivacco davanti agli ingressi delle abitazioni ed un aumento esponenziale della presenza di immigrati nella zona ormai diventata un ghetto in pieno centro? Vietare solo il consumo di alcol (senza per altro controllare che venga fatto rispettare) non è un intervento commisurato alla gravità della situazione”.

Si dimostrano inoltre preoccupati che la situazione attorno alla stazione possa gettare “un’ombra sul titolo di Capitale Italiana della Cultura, che Bergamo si è faticosamente conquistata”

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI