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Confindustria bergamo

“@scuola con i meccatronici”, le imprese adottano il Pesenti e salgono in cattedra

Donadoni: "Ieri come oggi questo istituto accoglie moltissimi ragazzi che hanno dentro una grande voglia di riscatto sociale, è compito e responsabilità di noi adulti offrire loro gli strumenti, le indicazioni e le opportunità per crescere e realizzarsi"

C’è chi lo definisce un progetto, chi un action plan. Forse è semplicemente un’alleanza che aveva bisogno del coraggio di imprenditori visionari e di una scuola che si sente speciale.

“@scuola con i Meccatronici”, presentato martedì 26 ottobre, è il progetto che nasce dalla collaborazione tra il Gruppo Meccatronici di Confindustria Bergamo e l’Istituto Professionale Cesare Pesenti di Bergamo.

Trentacinque imprenditori del settore meccatronico di Confindustria Bergamo adottano il Pesenti, si siederanno accanto agli studenti e ai docenti scambiando visioni, proponendo percorsi specifici, salendo in cattedra e aiutando i docenti ai nuovi approcci e alle nuove tecnologie che il mondo del lavoro usa.

“Per alcuni può sembrare una follia, ma anche la follia fa parte del nostro cammino di imprenditori se tradotta in una visione di crescita e di sviluppo – spiega Giorgio Donadoni, presidente del Gruppo Meccatronici di Confindustria Bergamo -. Io ho iniziato a lavorare a 14 anni e volevo fare il parrucchiere, sognavo i saloni di bellezza. Ho fatto il Pesenti perché era una scuola che potevamo permetterci e che offriva degli sbocchi lavorativi. Ieri come oggi questo istituto accoglie moltissimi ragazzi che hanno dentro una grande voglia di riscatto sociale, è compito e responsabilità di noi adulti offrire loro gli strumenti, le indicazioni e le opportunità per crescere e realizzarsi. Credo che questo processo che vede gli imprenditori a scuola e gli studenti in azienda sia una vera contaminazione che farà bene a tutti i livelli”.

In cosa consiste il progetto “@scuola con i Meccatronici”? Imprenditori e manager delle imprese che costituiscono il Gruppo Meccatronici di Confindustria Bergamo saranno a scuola accanto agli studenti e a fianco dei docenti per indicare loro processi, nuove tecnologie, esigenze che necessitano le imprese bergamasche. Dall’altra parte gli studenti avranno la possibilità, come già avviene in parte, di frequentare sia la scuola sia la fabbrica.

Generico ottobre 2021

“In questo istituto si parlano 41 lingue, ci sono ragazzi che hanno già vissuto esperienze forti sbarcando da un gommone provenienti da un altro Paese – afferma Veronica Migani, dirigente dell’Istituto Pesenti -. Non mi piace parlare di scuola multietnica perché l’aggettivo getta una visione negativa, sono convinta che la mia scuola sia speciale, sia internazionale proprio per la sua diversità che qui deve essere vissuta come una ricchezza. I miei studenti al termine del percorso scolastico avranno una visione ancora più cosmopolita e sapranno affrontare con coraggio e determinazione altre sfide. Siamo un istituto tecnico, voglio rimarcare questo orgoglio e potenziarlo. Abbiamo avviato una ristrutturazione anche esterna dell’edificio che ci ospita, perché anche la forma ha la sua sostanza. Anche se siamo tecnici, anche se abbiamo ragazzi con storie e vissuti complessi, una scuola con un ambiente bello è segno di speranza, di serietà e di rispetto che ogni ragazzo deve avere dagli adulti e da chi insegna loro ad entrare nel mondo. Questo progetto con le imprese può sembrare un’alleanza strana, ma stiamo cercando di diventare una scuola audace che insegni ai ragazzi ad avere una intelligenza pratica e che sappiano creare grandi progetti”.

Massimiliano Cacciavillani, Ceo di Lovato: “Non vedo l’ora di portare il mio contributo ai ragazzi. Condividerò con loro spunti di riflessione, stimoli e poi li aspetto in azienda. Da noi ci sono molte persone che hanno studiato al Pesenti e loro sapranno essere accanto con suggerimenti ed indicazioni”.

Stefano Civettini, amministratore unico CRS Impianti: “Il confronto tra l’impresa, la scuola e i docenti sarà l’asse portante di questo progetto. Presenteremo le esigenze del mercato perché i ragazzi sappiano formarsi e rispondere così al mondo del lavoro”.

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