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La lettera

A Casazza in arrivo 600 maiali: residenti preoccupati per le puzze

I cittadini temono per odori molesti, grugniti e inquinamento dovuto allo sversamento dei liquami. Il sindaco Zappella: "Decide Ats. Le istituzioni non ci hanno mai dato una mano"

Casazza. Dopo l’annosa questione legata alla ‘puzza delle galline’, a Casazza arrivano anche 600 maiali.

Un gruppo di cittadini ha inviato una lettera al sindaco Sergio Zappella, nella quale denunciano i disagi legati agli odori molesti che perseguitano i residenti della zona ed esprimono la loro preoccupazione per l’arrivo dell’allevamento di maiali.

“Nella precedente amministrazione è stata data l’autorizzazione per costruire due stalle per sole capre, in località Fontane di Leffe. Poi sono arrivate anche le mucche e infine i maiali, poi rimossi per la puzza che girava nell’aria irrespirabile – si legge nella missiva -. Dare un permesso senza avere una fogna è stata una cosa vergognosa, le vallette dove si poteva anche bere sono diventate uno scolo per il letame”.

Nei giorni scorsi la scoperta, da parte dei residenti, della vendita/affitto di due stalle destinate ad ospitare circa 600 suini: “Se rimanessero le capre si potrebbe sopportare, anche le mucche, ma siamo venuti a conoscenza che tornerà un allevamento di maiali. Ci hanno riferito che hanno avuto l’autorizzazione da parte del comune di Casazza per il cambiamento e vorremmo sapere se questa affermazione corrisponde a verità”.

Puzza e grugniti inquietano i cittadini, che si chiedono: “Il liquame dei maiali andrà ancora nelle vallette adiacenti? Prima si andava al Carecì, si prendeva l’acqua e si poteva bere, ora invece è imbevibile”. Firma: un comitato di cittadini (incazzati).

Il sindaco Sergio Zappella risponde con alcune precisazioni: “Questa struttura in effetti ha creato parecchi problemi negli anni, ma il permesso di costruire è stato dato tra il 2006 e il 2007, quindi dall’Amministrazione precedente. Ritengo che l’errore sia stato proprio nella concessione del permesso di costruire una stalla così grande dove prima c’era un bosco. Non possiamo nascondere che ci sia un problema di inquinamento ma al Carecì si può ancora bere quando scende l’acqua”.

Per quanto riguarda i liquami nelle vallette “il problema sorge quando piove e queste scaricano a valle lo scolo dell’attività. Si forma della schiuma che spesso provoca odori fastidiosi – continua Zappella -. Non tutto quello che l’azienda scarica può finire all’interno della fogna in base alle disposizioni di Ats. Se ci fosse stata la fogna, sarebbe servita per gli scarichi dei servizi igienici o dei lavaggi dei pavimenti. Ci hanno richiesto di realizzarla ma abbiamo preso tempo perché i problemi sono sempre stati troppi, anche perché avrebbero dovuto scavare dalla montagna fino a valle passando per i boschi per almeno 800 metri”.

Gli accordi con il privato prevedevano che arrivassero le mucche, mentre le capre erano già state portate via “poi quando sono arrivati i maiali ci siamo opposti- dice il sindaco -. L’azienda doveva costruire una vasca dove tenere i liquami, che però non è stata realizzata. Avevano inoltre fatto domanda per realizzare una sala di mungitura e si stava andando verso l’approvazione. Sono venuto a conoscenza in via informale che questa attività è stata ceduta e si prospetta l’arrivo di un’attività di allevamento di maiali. Non tocca però al Comune dare l’ok per fare un allevamento, ma è l’Ats che poi può decidere di coinvolgerci”.

Infine Zappella conclude: “Il Comitato di cittadini è incazzato, ma lo sono anch’io perché abbiamo avuto non pochi problemi per questa vicenda. Le istituzioni sopra di noi non ci hanno mai dato una mano ma faremo in modo che chi di dovere agisca senza scaricare responsabilità”.

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