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Arte

La mostra

Giovan Battista Moroni, a 500 anni dalla nascita un calendario di iniziative per celebrarlo

Le ricche, varie e curiose iniziative del progetto MORONI 500 che anima il biennio 2021-2022, voluto dal Comune di Albino e PromoSerio, sono l’occasione per valorizzare e promuovere la figura e l’opera del grande artista albinese

Bergamo. Giovan Battista Moroni difficilmente poteva aspettarsi celebrazioni più generose per il suo cinquecentesimo compleanno. Le ricche, varie e curiose iniziative del progetto MORONI 500 che anima il biennio 2021-2022, voluto dal Comune di Albino e PromoSerio, sono l’occasione per valorizzare e promuovere la figura e l’opera del grande artista albinese. Ma offrono anche l’opportunità di salvare dai danni del tempo e di ripristinare alla loro bellezza e fruizione i capolavori del pittore.

Grazie infatti alla Fondazione Creberg, che del progetto è partner principale, sono state restaurate e restituite alle Chiese e alle comunità di origine sei importanti dipinti del territorio – con i quali salgono a sedici le opere moroniane che la Fondazione ha restituito al pieno godimento su tutto l’ambito diocesano. L’ultima campagna di lavori voluti da Fondazione Creberg, nell’ambito del progetto “Grandi Restauri”, ha ridato luce e vigore a dipinti sacri delle valli, di Bergamo e del suo hinterland: la Madonna con il Bambino in trono tra i Santi Vittore e Fidenzio, della Chiesa di San Vittore martire a Gaverina Terme, l’Assunzione di Maria Vergine della Chiesa di San Leone Papa a Cenate Sopra, l’Assunzione della Chiesa di San Giovanni Battista di Palazzago, il Crocefisso con i santi Bernardino da Siena e Antonio da Padova, già ricollocato nei mesi estivi nella Chiesa di San Giuliano Martire di Albino, il Crocifisso tra i Santi Francesco d’Assisi e Antonio da Padova della Cappella della Congregazione delle Suore di Carità delle sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa in Bergamo.

I restauri, affidati alle cure di un team di specialisti – Andrea Lutti, Sabrina Moschitta, Gianbattista Marco Fumagalli, Antonio Zaccaria, Barbara Vitali, Delfina FagnaniSesti Restauri – permettono ora di ammirare le opere al meglio della loro leggibilità, e di accendere i riflettori – con iniziative culturali e didattiche – sui contenitori storici che da sempre le accolgono amorevolmente e che le hanno traghettate in situ fino a noi.

Moroni 500

Un’impresa che si è realizzata grazie alla collaborazione tra Fondazione Creberg e Fondazione Bernareggi. “Non si tratta della conservazione di una memoria vuota o aristocratica”, precisa il presidente della Fondazione Bernareggi Giuseppe Giovannelli. “Tutt’altro: questo è un progetto di promozione e rinnovamento del senso della creazione artistica con il coinvolgimento diretto delle comunità locali. Le opere in questione esprimono una dimensione di vita di quelle comunità che le hanno commissionate e volute ed è importante che tornino nel luogo d’origine per parlare a loro e a noi che oggi attraversiamo questo tempo. Solo così la memoria può essere viva, diventare vita di un popolo”.

Moroni 500

L’accento è sulla centralità delle realtà locali e, nell’ottica di un investimento più costruttivo, sul coinvolgimento dei giovani. Come sottolinea Silvio Tomasini, coordinatore delle attività e rete dei Musei della Fondazione Bernareggi: “I giovani non possono essere solo spettatori ma devono essere protagonisti della trasmissione culturale. È questa l’idea centrale di Discorver Moroni, un percorso ricco di iniziative che si sviluppa su cinque azioni: conservare, osservare, conoscere, scoprire, meravigliarsi”. Tra le formule ideate per l’occasione, le schede a strappo (da portare a casa e collezionare) confezionate da giovani storici dell’arte che illustrano le opere visitabili nelle chiese parrocchiali, la circolazione social di cortometraggi curati da un giovane video maker con dialoghi tra storici dell’arte e restauratori, quattro weekend di visite guidate da ragazzi opportunamente formati per illustrare i dipinti, una serie di laboratori personalizzati dedicati ai più piccoli. Senza contare il ciclo di nove conferenze, dal 4 ottobre al 18 dicembre, in cui restauratori e storici dell’arte sveleranno i segreti delle opere oggetto di restauro presso le chiese dove sono custodite.

“Conservare queste opere – ribadisce don Fabrizio Rigamonti, direttore dell’Ufficio Beni Culturali e dell’Ufficio Pastorale della Cultura e direttore del Museo Bernareggi – vuol dire conservare la memoria della storia dell’uomo e della Chiesa di cui la storia dell’arte fa un racconto vivo. Giovan Battista Moroni all’indomani del Concilio di Trento si è messo a disposizione di una ricerca nuova, in cui l’uomo emerge come protagonista e collaboratore della salvezza”.

Moroni 500

La pittura, insomma, come espressione di una sensibilità acutissima in grado di captare in presa diretta le sfide e le svolte della Storia. “Anche quella di Moroni fu un’epoca di crisi – continua don Rigamonti – intesa come cambiamento salutare, come travaglio e discernimento, faticoso ma fondamentale. Analogamente oggi, come dice Papa Francesco, siamo chiamati a vivere un momento di crisi della comunità cristiana, ma come una grazia, per mettere il Vangelo nel gioco con la Storia. Una prova difficile quella di vivere da credenti dentro un dato tempo. Osservare le opere di Moroni ci dà l’opportunità di trovare traccia di altre crisi della comunità cristiana e di coglierne i frutti: i colori della pittura, così come la parole dei padri della Chiesa, tengono traccia viva del travaglio di un’epoca”.

Angelo Piazzoli, presidente della Fondazione Creberg, ha annunciato l’uscita del “Catalogo Generale” dell’opera di Giovan Battista Moroni, a cura di Simone Facchinetti, di cui la Fondazione Credito Bergamasco è particolarmente fiera. “Da tempo siamo impegnati su questa opera omnia che rappresenta una vera e propria prima assoluta, non esistendo infatti un lavoro così diffuso e analitico sul Moroni. Un’impresa che si è protratta per molti anni, necessari a raccogliere le informazioni relative alle oltre 200 opere del pittore conservate nel territorio bergamasco e disseminate nei principali musei europei e statunitensi, oltre che in molte collezioni private”. La presentazione del volume avverrà il 15 ottobre 2021 alle 17.30 presso la Chiesa di San Giuliano Martire di Albino.

Per i dettagli dei programmi info@fondazionecreberg.it e info@fondazionebernareggi.it

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