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Bergamo segreta

Un amore dai retroscena tragici: Casa Milesi e la “serenata macabra”

Il ciclo pittorico, posto all’ingresso del piccolo borgo di Cassiglio, si rifà ai più noti canoni della danza macabra medievale percorrendo in questo caso una variante più “romantica”.

Un giovane aristocratico, due musicisti e uno scheletro: sono questi alcuni dei protagonisti della “serenata macabra” raffigurata sulla facciata orientale di Casa Milesi.

Il ciclo pittorico, posto all’ingresso del piccolo borgo di Cassiglio, si rifà ai più noti canoni della danza macabra medievale percorrendo in questo caso una variante più “romantica”.

Sfruttando l’architettura della dimora settecentesca, l’autore ha infatti rappresentato il “giovin signore” deciso ad avvicinarsi alla finestra dell’amata in compagnia di un suonatore di liuto e una figura intenta ad intonare un madrigale.

Il nobile corteggiatore deve però fare i conti con la morte che è pronta a scoccare la freccia dal proprio arco e legare il ragazzo alle proprie catene così come già fatto con due anziani che lo seguono.

Per quanto possa apparire curiosa e a tratti lugubre, la scena racchiude dietro di sé particolari significati legati ai filoni controriformisti del “memento mori” e della “vanitas”.

La presenza di un arciere scheletrico pronto a trafiggere da un momento all’altro la propria vittima ricorda ai passanti come la vita possa interrompersi improvvisamente e per questo motivo sia fondamentale non lasciarsi distrarre dagli aspetti più frivoli della stessa.

 

cassiglio casa milesi

 

Il contrasto fra i costumi di origine veneta indossati dal cavaliere e gli abiti dismessi dei due contadini enfatizza ulteriormente l’uguaglianza degli uomini di fronte alla morte, ammonendoli al tempo stesso sulla vanità delle cose terrene.

A confermare questa tesi vi sono i tre cipressi disegnati al piano sottostante in compagnia di un orso, una scimmia e un altro animale difficilmente identificabile: se il primo è il simbolo di forza e potenza così come di tentazione diabolica, il secondo racchiude l’allegoria dei vizi e in particolare della lussuria.

Lungo fronte principale spiccano invece sotto lo stemma della famiglia Milesi affiancato dalla data “1790” e accompagnato ai lati da due ovali contenenti una civetta e una colomba.

Più in basso infine sono osservabili due riquadri raffiguranti rispettivamente la “Santissima Trinità, Maria Giuseppe e l’Arcangelo Gabriele” e i “Santi Antonio da Padova e Pietro”, esempi che ripercorrono ancora una volta il tema religioso.

 

cassiglio casa milesi

 

Fonti

AA.VV.; Pareti dipinte. Alla scoperta di storie dimenticate. Affreschi murali esterni in provincia di Bergamo; Bergamo; Provincia di Bergamo; 2005

Vincenzo Marchetti, Ornella Previtali (a cura di) ; I segni dell’uomo e del tempo. Affreschi esterni nell’alta Valle Brembana; Bergamo; Provincia di Bergamo; 1990

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