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Innovazione green

“Cerreto Smart Land”: dagli studenti dell’UniBg un progetto di sviluppo sostenibile

Autori del progetto, presentato durante l'inaugurazione del Centro polifunzionale di Castel Cerreto, tre studenti della laurea magistrale in Ingegneria delle Costruzioni Edili dell’Università degli studi di Bergamo

Tra gli eventi per l’inaugurazione del nuovo Centro Polifunzionale di Castel Cerreto, ha trovato spazio il progetto “Cerreto Smart Land”, uno studio di riqualificazione della frazione di Treviglio che guarda al futuro in chiave green e sostenibile. Autori del progetto tre studenti della laurea magistrale in Ingegneria delle Costruzioni Edili dell’Università degli studi di Bergamo, Michele Bianchessi, Ruggero Folli e Simone Rapelli, che negli scorsi mesi hanno lavorato al progetto guidati dalla docente del Dipartimento di Ingegneria e Scienze Applicate Maria Rosa Ronzoni.

Cerreto Smart Land” nasce dalla volontà della FIEB – Fondazione Istituti Educativi di Bergamo, proprietaria dei territori di Castel Cerreto interessati dal progetto, di investire in un processo di valorizzazione dell’area sulla base degli obiettivi assunti dalla Fondazione in diversi ambiti: educazione, integrazione e sostegno sociale, formazione in campo agro-alimentare, sostegno alla transizione agro-ecologica e recupero del patrimonio edilizio storico. Con la collaborazione del Dipartimento di Ingegneria e Scienze Applicate dell’Ateneo bergamasco è partita quindi un’indagine sulle potenzialità dell’area per tracciare le linee guida di un progetto di sviluppo sostenibile, che è diventato argomento di studio e oggetto di esercitazione del corso di Ingegneria del Territorio tenuto dalla professoressa Ronzoni.

Lo studio del territorio di Castel Cerreto ha subito messo in evidenza come l’area si potesse prestare a progetti di Green Smart Land, capaci di conservare la vocazione storica di un territorio e contemporaneamente cogliere le opportunità dell’innovazione sostenibile per una sua riabilitazione e valorizzazione anche in chiave green.

L’analisi del territorio di Castel Cerreto

Il lavoro degli studenti ha preso il via con la realizzazione di alcune tavole di lettura che hanno tracciato i tratti peculiari del territorio. L’analisi dell’area di progetto ha sottolineato l’elevato valore culturale e ambientale di Castel Cerreto e le sue grandi potenzialità per un turismo slow e sostenibile, grazie alla sua posizione strategica sulla strada dei castelli della Bassa Bergamasca, alla vicinanza di importanti santuari, ville e monumenti di interesse storico oltre alla presenza di un frammento di bosco di castagno, nei secoli passati esteso su questi territori. Purtroppo è emerso anche un elemento di grave criticità: l’area è in parte interessata da un problema di inquinamento del suolo che il progetto ha affrontato facendone un caso pilota. Sono state mappate le cascine presenti sul territorio, a storica e naturale vocazione agricola, identificandone stato di conservazione e destinazione d’uso. Sono stati inoltre acquisiti documenti relativi all’uso del suolo e alla tipologia di colture praticate, ai parchi locali di interesse sovracomunale, con la classificazione delle specie arboree e arbustive autoctone, e alle cave presenti sul territorio. Infine è stata condotta un’indagine sui trasporti e la mobilità, tenendo come fulcro l’area di Castel Cerreto, indagine che ha contemplato soluzioni di mobilità attiva e sostenibile.

maria rosa ronzoni
La professoressa Maria Rosa Ronzoni

Le proposte del progetto “Cerreto Smart Land”

Dall’analisi dell’area di progetto sono nate una serie di proposte che si prestano a diventare iniziative pilota per il territorio. Si è pensato innanzitutto di sviluppare la vocazione agricola dell’area con una proposta di progetto delle coltivazioni, che individua terreni da valorizzare economicamente con colture agricole e piante da frutto, terreni da destinare a orti comunitari e terreni da dedicare invece alla sperimentazione e alla ricerca, con campi didattici per innovative colture agricole e floreali che possano ospitare progetti formativi con le scuole agrarie del territorio. E ancora la scelta di colture con un elevato valore di circolarità, come il bambù, la canapa, il salice, il girasole, lo zafferano e il cotone, che possano attivare un circuito virtuoso, dal punto di vista ambientale ed economico, per le cascine e le filiere del territorio, dall’agroalimentare all’artigianato, dalle costruzioni alla produzione di energia rinnovabile. Alcune di queste colture sono state proposte anche come soluzione green per la bonifica delle aree inquinate da cromo esavalente: il girasole, il cotone e il bambù sono infatti piante che grazie al loro apparato radicale sarebbero in grado negli anni di sanare i terreni.

Nella proposta anche un Agrimuseo, che ospita come opere d’arte le piante autoctone del passato, di epoca romana e medievale, ma prevede anche spazi green di aggregazione per i più giovani, come il Roccolo dell’aperitivo. Grande attenzione anche all’agri-turismo con la proposta di rifunzionalizzazione di alcune cascine per creare una Colonia Agricola 2.0, che metta a sistema produzione agricola, servizi di accoglienza, enogastronomia, proposte culturali ed educative. Infine un progetto per la mobilità sostenibile, con la proposta di una nuova fermata a Castel Cerreto della tratta ferroviaria Treviglio-Bergamo e l’ampliamento del percorso ciclabile che colleghi i punti di interesse strategico, con postazioni di ricarica delle biciclette elettriche e servizi di bike sharing.

“Sostenibilità ambientale e pianificazione sostenibile del territorio sono temi centrali nell’offerta formativa dei corsi di laurea in Ingegneria Edile dell’Università degli studi di Bergamo. Includere progetti come ‘Cerreto Smart Land‘ nella didattica, in più, dà agli studenti non solo la possibilità preziosa di mettere in pratica gli insegnamenti affrontati a livello teorico, ma di sviluppare una sensibilità ancora più marcata verso i temi connessi allo sviluppo sostenibile del territorio – spiega Maria Rosa Ronzoni – ‘Cerreto Smart Land‘, inoltre, è un progetto che, passando di scala, esplicitandosi nel dettaglio apre a ulteriori studi e sviluppi che potranno vedere una collaborazione sempre più stretta fra la FIEB e UniBg, a beneficio dei nostri studenti, coinvolgendo non solo le discipline della tecnica e della pianificazione urbanistica, ma anche per esempio le discipline della conservazione e del restauro, dell’energetica, della chimica e dell’ingegneria economico-gestionale”.

cerreto smart land
Maria Rosa Ronzoni e Francesco Bianchi

Conclude Francesco Bianchi, segretario generale Fondazione Istituti Educativi di Bergamo: “Cerreto Smart Land è un progetto che nasce con l’obiettivo di dare alle giovani generazioni l’opportunità di entrare in contatto con il settore agroalimentare biologico, delle nuove tecnologie, della mobilità sostenibile e dell’economia circolare, attraverso formazione pratica e percorsi di tirocinio professionalizzanti. Sono grato all’Università degli studi di Bergamo per la preziosa collaborazione nell’ideazione di questo progetto, grazie al quale la comunità cerretana e trevigliese potrà godere di servizi aggiuntivi importanti non solo in ambito scolastico, ma anche culturale”.

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