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La protesta

Il corriere della Dhl e lo sciopero: “Mentre voi acquistate online noi siamo sfruttati”

Prosegue lo protesta dei lavoratori indetta dalla UilTrasporti. Pubblichiamo una lettera di un dipendente della DHL

È in corso uno sciopero di tre giorni alla Dhl indetto dalla Uil Trasporti. Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un dipendente che spiega le ragioni di questa protesta.

Sono un corriere e lavoro nell’appalto DHL di Azzano San Paolo. Sono una Rsa Uilt, mi chiamo Dritan Beu volevo far sentire la nostra voce in questo sciopero di tre giorni che stiamo facendo come sigla sindacale confederale Uil per la difesa dei nostri diritti perché c’è un mondo popolato da persone che non hanno vissuto come tutte le altre le conseguenze lavorative del Covid. È il mondo dei corrieri, donne e uomini che hanno continuato a lavorare sempre, anche di più durante il lockdown e le chiusure.

Tanti di noi ogni giorno comprano e ordinano online per comodità, perché questo ci consente di recuperare tempo per fare altre cose. Il nostro tempo invece è misurato come fosse un lavoro a cottimo, fatto di consegne, di giri con stop, di media algoritmi e altro ancora. Questo tempo che noi impieghiamo nel nostro lavoro nel traffico giornaliero è il tempo del lavoro per migliaia di persone che dovrebbero avere maggiori tutele e salari più adeguati.

In queste settimane mi è capitato di leggere le storie di tante lavoratrici e lavoratori del settore. Troppe volte i clienti se la prendono con noi, come se acquistando una merce avessero comprato anche una qualche forma di diritto sulla persona che fa la consegna. È un comportamento che subiamo e tutti dovremmo contribuire a cambiare.

Senza i corrieri la gente avrebbe patito molti più disagi durante questa pandemia. Il loro lavoro oggi è fondamentale per tutti, soprattutto per le persone sole e che sono impossibilitate nell’uscire di casa.

Sono lavoratrici e lavoratori che meritano il rispetto dei consumatori e l’attenzione della politica, delle istituzioni, che deve garantire loro maggiori diritti e garanzie.

Pretendiamo diritti, dignità, non discriminazione salariale, io non capisco perché chi fa 39 ore settimanali non deve avere diritto alla trasferta o i ticket restaurant, visto che si esce dal comune di locazione e si è in giro per tutta la provincia.

L’accordo Quadro Nazionale DHL per le società fornitrici di servizi che lo dovrebbero applicare, ha cercato di dare delle regole precise da applicare nei loro vari appalti.

Ma anche questo Accordo Nazionale non è soddisfacente e chiaro sull’applicazione della trasferta nell’orario in regime di flessibilità dalle 39 alle 44 ore settimanali. I 19 euro di trasferta per questi corrieri devono essere presi subito, non spalmati fino al 2024. Gli step per arrivare ai 19 euro dovrebbero essere per i nuovi assunti e non per chi lavora a tempo indeterminato da anni.

Noi come tesserati Uilt stiamo chiedendo ciò che è previsto insieme ad alcune regole democratiche nella gestione del personale, per poter fare un accordo di secondo livello con i parametri prestabiliti ma da attuare nel più breve tempo, nulla di più.

Questo è motivo della nostra protesta: diritti e dignità per chi opera in questo settore.

Dritan Beu

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