“Archiviazione a carico degli indagati”: è questa la decisione del Giudice per le Indagini Preliminari Lucia Graziosi nei confronti delle persone coinvolte nella cosiddetta inchiesta migranti.
La Procura di Bergamo aveva notificato l’avviso di chiusura delle indagini a 35 persone, nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione dei fondi pubblici destinati all’accoglienza dei migranti da parte di alcune strutture bergamasche.
La maggior parte delle notifiche (21) erano state recapitate a operatori appartenenti alla cooperativa “Rinnovamento” di Romano di Lombardia, il cui fondatore Padre Zanotti a gennaio aveva già patteggiato una condanna a 4 anni di fronte al gup Maria Luisa Mazzola. Con lui avevano patteggiato anche la presidente Anna Maria Preceruti (3 anni 9 mesi e 20 giorni) e l’economo Giovanni Trezzi (3 anni e 9 mesi).
Nove gli indagati appartenenti alla cooperativa Ruah e all’associazione Diakonia, ai quali erano stati contestati la truffa aggravata per conseguimento di erogazioni pubbliche e adempimento di contratti di pubbliche forniture.
Altri cinque indagati erano invece funzionari delle prefetture di Bergamo e Cremona all’epoca dei fatti presi in oggetto, tra il 2017 e il 2018, e a loro carico il reato contestato era l’abuso d’ufficio: contestazione caduta per diversi indagati.
Il giudice ha ritenuto condivisibile la richiesta avanzata dal pm Fabrizio Gaverini, in quanto “all’esito delle verifiche” non sono risultati esserci “dati, all’attualità, validamente sufficienti e compiuti per sostenere l’accusa”.
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