• Abbonati
Bergamo

I poveri del Covid: in coda alle Grazie per cibo e sapone, ma non ce n’è per tutti

Ogni martedì della parrocchia del centro cittadino la consegna: dalle 6.30 gente in coda per prodotti alimentari e igienici

Alle 8 la coda arriva fino alla chiesa, ma i primi della fila sono arrivati alle 6.30.

Siamo alla parrocchia Santa Maria Immacolata delle Grazie in Viale Papa Giovanni, nel pieno centro di Bergamo.

Qui, dal 2007, Don Valentino Ottolini, ha dato vita a distribuzioni alimentari e di prodotti igienici che, nel corso degli anni, sono diventati sempre più strutturate, grazie all’appoggio del Banco alimentare e della Caritas diocesana di Bergamo.

Ogni martedì alle 8.30 avviene la consegna dei grossi pacchi di cibo, sapone, dentifricio da donare a chi ha più bisogno. Nella mattina di martedì 30 marzo la coda, come sempre, non manca. É lunga. Fiancheggia tutta la strada dal sagrato della chiesa fino all’atrio del chiostro dell’Oratorio, al civico 15/a.

Sono oltre 70 le persone in coda e, in attesa che vengano aperte le porte, si intuisce già che i pacchi non basteranno. Ne possono distribuire fino a 65, i cartelli parlano chiaro, e qualcuno dovrà per forza rimanere fuori.

E così succede, con il grande rammarico di Don Valentino che, dopo aver celebrato la messa mattutina, viene a vedere come procede la distribuzione. Una presenza calorosa, la sua, accolta con grandi sorrisi dietro le mascherine e mani che cercano un contatto e una parola gentile per affrontare la giornata.

Don Valentino guarda il registro delle presenze e constata che sono più le donne a mettersi in coda per ricevere il proprio pacco: un triste trend che si ripete ormai da mesi. L’età? Ci sono giovani, dai 25 anni in su, ma la maggior parte hanno oltre 50 anni. Qualcuno anche 70. La maggior parte stranieri, ma anche italiani e bergamaschi.

Distribuzione alimentare parrocchia Grazie

Come la signora T. di Bergamo, tra le prime della fila. “Sono arrivata ad un quarto alle 7”, ci racconta. Lei con la sua “pensioncina”, come la definisce, riesce a vivere dignitosamente, ma questa mattina è in coda per la figlia: “Lei è troppo imbarazzata a venire qui, perciò ci vengo io. Ha quasi 30 anni e un bimbo piccolo. Ha perso il lavoro per il Covid e ora non riesce più a trovare niente”.

“Sono tanti i bergamaschi che hanno bisogno, ma rimangono nell’ombra. Si imbarazzano a fare la coda, per questo tanti non riusciamo a scovarli. Dobbiamo, quindi, lavorare il doppio per cercare di raggiungere chi, per paura o orgoglio, non vuole chiedere aiuto, anche se invece ne ha bisogno”, spiega Don Ottolini.

Indipendentemente dalla provenienza un dato è certo: l’emergenza sanitaria ha fortemente aumentato il numero delle persone in fila la mattina presto per il proprio pacco.

Distribuzione alimenti Grazie

“Noi facciamo questa attività da tanti anni ormai, ma ora fa più scalpore perché la gente passa e vede questa lunga coda in pieno centro e si domanda come mai. Molto è dovuto alle conseguenze economiche della pandemia che ha lasciato senza lavoro molte persone: è un dato di fatto”, racconta Don Valentino.

“Anche oggi non riusciamo a dare il proprio pacco a tutti – ammette tristemente il parroco delle Grazie – Perché, anche se la richiesta è aumentata, purtroppo le risorse non hanno seguito lo stesso trend, anzi, sono diminuite. La colletta alimentare che noi facevamo ad ogni novembre ci aiutava molto, ma quest’anno per le norme Covid non abbiamo potuto farla e questo ha fortemente intaccato la nostra dispensa per i più fragili. Grazie a Dio abbiamo integrato con le raccolte che facciamo in Chiesa e fondamentale è la generosità dei parrocchiani e dei cittadini che è stata davvero sorprendente. Pochissima risposta, invece, abbiamo avuto dai supermercati”.

Tanta, quindi, la solidarietà dai cittadini di Bergamo, che ormai abbiamo imparato a conoscere grazie alle inarrestabili donazioni dedicate ai più fragili dell’emergenza Covid, ma che continua a commuoverci e sorprenderci.

leggi anche
comunità
Gli aiuti
Le code di chi ha fame a Bergamo non ci sono: crescono i poveri, ma si amplia la rete cittadina degli aiuti

Nei pacchi c’è carne e tonno in scatola, pane fresco, pasta, riso, biscotti, cioccolato, dentifricio, sapone e collutorio. Ogni settimana il pacco varia, cercando di accontentare tutti: i nuovi arrivati e gli habitué, sempre più frequenti e “cronici”. A questi il lunedì e il giovedì la signora Rita dà ascolto in parrocchia, in uno sportello a loro dedicati, per parlare, cercare di dare supporto, approfondire la situazione e trovare possibilità di aiuto.

Distribuzione alimentare parrocchia Grazie

Al fianco della parrocchia per aiutare i più poveri, la Caritas diocesana di Bergamo e l’assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Bergamo, fondamentale per individuare quei casi “nell’ombra”.

“Ogni gesto di solidarietà è importante, ma non dimentichiamoci che è anche, e soprattutto, importante creare un rapporto e una relazione con il povero. Un legame che non si limiti al dare, ma che si basi sull’importanza dell’aiuto profondo. Quel passo in più necessario per sconfiggere e aiutare, per davvero, la povertà”, ha dichiarato Don Roberto Trussardi, presidente della Caritas bergamasca.

“Operiamo tutti quanti nel tavolo del sostegno alimentare – spiega l’assessore alle politiche sociali Marcella Messina- perché il nostro lavoro è di raccordo a livello cittadino. La distribuzione alla parrocchia delle Grazie risponde ad esigenze e bisogni provenienti da realtà diverse ed è in grado di costruire una relazione, un legame. Perché, ricordiamoci, anche il cibo è relazione”.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI