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Il caso

La Cgil: “Ambulanze e appalti truccati a Pavia, la coop ha vinto una gara anche a Bergamo”

Nuovo appalto previsto dal 1° aprile anche alla Asst Bergamo Est. Fp-Cgil: “Trasporti sanitari, anche una questione di legalità. Regione Lombardia riveda le tariffe e non obblighi al massimo ribasso”

È di giovedì la notizia dell’arresto di alcuni rappresentanti di una cooperativa sociale di Bollate e di due dirigenti della Asst Pavia, per presunta turbativa d’asta e frode nelle pubbliche forniture in Lombardia e in altre regioni italiane. Il servizio è quello dei trasporti secondari di pazienti che avvengono tramite ambulanza e che però non riguardano le emergenze.

La cooperativa in questione, vincitrice di un appalto alla Asst Bergamo Est, è la cooperativa che subentrerà alla Croce Verde a partire dal 1° aprile. Al riguardo intervengono Roberto Rossi e Giuliana Rota della Fp-Cgil provinciale.

“A seguito di alcune verifiche ci risulta che l’appalto della Asst Bergamo Est, a differenza di quello della Asst di Pavia, non abbia previsto alcun ribasso di base d’asta, costruita sulle tariffe regionali, e nemmeno è stato presentato uno sconto particolarmente importante” da parte della cooperativa. “Nonostante questo leggiamo di un ricorso contro il capitolato della Asst Bergamo Est presentato al Tar (che però ha respinto l’istanza) e al Consiglio di Stato che ha respinto l’istanza di sospensiva e che si pronuncerà nel merito presumibilmente dopo l’udienza già fissata per il 15 aprile. Questi ricorsi – proseguono i sindacalisti – hanno l’intento di dimostrare che con quei compensi non è possibile gestire quell’attività nel pieno rispetto di tutte le normative, ivi compresi i diritti dei lavoratori impiegati. Ci interroghiamo dunque se già nella costruzione delle tariffe regionali non vi fosse un tentativo di far gestire il servizio con costi di gestione e del lavoro esageratamente compressi”.

Da tempo la categoria ha gestito problematiche inerenti il sistema dei trasporti secondari. “In questo settore – aggiungono Rossi e Rota – più volte abbiamo riscontrato situazioni di lavoro nero/grigio e carichi di lavoro massacranti e oggi emerge anche in modo pesante il tema della legalità venuta a mancare. Se è pur vero che all’interno di questi servizi sono presenti volontari, è utile ricordare che queste figure dovrebbero coadiuvare e non sostituire i lavoratori. Ricordiamo che chi opera in questo settore necessita di una professionalità importante per svolgere un lavoro tanto duro quanto delicato. Ricordiamo che questi autisti e il personale dei mezzi sono stati centrali nei periodi più bui della pandemia da Covid-19 ma che non hanno beneficiato di alcuna premialità aggiuntiva rispetto a stipendi non certamente alti”.

Infine una richiesta: “Chiediamo a Regione Lombardia di farsi carico di una revisione delle regole di gestione dell’intero settore volta a tutelare non solo gli utenti di questi servizi ma anche il personale che, per il ruolo che svolge, deve essere correttamente retribuito – concludono i sindacalisti -. Si rivedano le tariffe per non obbligare a ricorrere al massimo ribasso, con le opacità conseguenti”.

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