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L'intervista

Cacciatori saluta la Foppa: “Che brutta notizia, a Bergamo i miei anni migliori”

La "Principessa" Maurizia commenta l'addio dell'azienda al Volley Bergamo: "Bonetti ci ha messo anima e cuore, la sua scelta va rispettata"

“Che brutta notizia, proprio non me l’aspettavo. La Foppa, Bergamo: sono stati gli anni più belli della mia vita, la Foppapedretti è una società che ha fatto la storia della pallavolo, con tanti bergamaschi coinvolti e un senso di appartenenza incredibile. Si era creata come una magia tra tutto l’ambiente del club e la città. Io ho solo ricordi straordinari e adesso vedere questa nuova, ultima pagina è molto triste”.

Maurizia Cacciatori è ancora incredula, poche ore dopo aver saputo che la storia della Foppapedretti nella pallavolo finisce qui, lei che ha scritto alcune delle pagine più belle del club rossoblù, che nel volley è stato un po’ come il Real Madrid acchiappatutto nel calcio, o se volete come il Milan, visto che anche i rossoneri hanno vinto 7 volte la Coppa dei Campioni. “Sono pagine indimenticabili”, ricorda Maurizia, “il primo scudetto con Bergamo nel 1996, l’anno dopo la prima Coppa dei Campioni, trofei che conquistati a Bergamo e con Bergamo sono diventati ancora più coinvolgenti. Io ero ancora una ragazzina ma ho ricevuto sempre tanto affetto dalla gente, anche nei momenti più difficili”.

Dire Cacciatori per la Foppa è un po’ come Stromberg per l’Atalanta. Glenn sorride e si compiace quando ancora adesso, in giro per l’Europa come opinionista tv, si sente chiedere dell’Atalanta come se lui ne facesse ancora parte, come il vero ambasciatore della Dea nel mondo. E quella che veniva invece chiamata “Principessa” (era stato il suo ex allenatore Bonitta a inventare questo vezzeggiativo) è ancora legatissima alla città dove ha messo in bacheca i primi trofei: “Sì, mi piace questo paragone con Stromberg. Tanti pensano perfino che io sia nata a Bergamo”, rivela Maurizia “e non avete idea che cosa si è scatenato quando è uscita questa notizia sulla Foppa, che non avrei mai voluto sentire. Mi hanno chiamato anche dagli Stati Uniti, naturalmente da Bergamo mi stanno telefonando tutti, dal giornalaio alla trattoria sotto casa. Che tristezza”.

Maurizia Cacciatori
Maurizia Cacciatori è nata a Carrara il 6 aprile del 1973 (foto Prandoni/Getty)

Purtroppo la realtà è questa, lo sport non è proprio un’isola felice e Maurizia se ne rende conto: “Intanto, grande rispetto per la decisione della Foppa. Perché è un momento difficile per tutti e se non sei più in grado di sostenere questo impegno… è una scelta da rispettare, conoscendo i bergamaschi so benissimo che Bonetti ci ha messo anima e cuore e passione, per tanti anni hanno lottato portando il club a traguardi meravigliosi. E il mio pensiero è quello di tutte le mie compagne: non siamo dispiaciute, ma di più. Perché tutte a Bergamo ci siamo trovate benissimo. Spero soprattutto per il settore giovanile” conclude Maurizia “che le bambine continuino a giocare a Bergamo: con quel club, quella società mi ha dato e trasmesso dei valori che mi terrò dentro sempre. Per me la Foppa è qualcosa di grande, proprio come quella canzone che accompagnava spesso i nostri allenamenti”.

Non solo tanti trofei prestigiosi, che riempiono la bacheca del club rossoblù: la Foppa ha saputo creare in trent’anni un legame forte con la città, con i tifosi, diventando assieme all’Atalanta il simbolo dello sport di squadra a Bergamo e in Europa. Con tante giocatrici campionesse per bravura e anche per fascino, da Maurizia Cacciatori a Francesca Piccinini, a Carmen Turlea e altre che ancora oggi continuano a conquistare trofei dopo essere passate ad altri club.

Volley Bergamo
La festa delle bergamasche dopo lo scudetto vinto nel 2002 (foto volleybergamo.it)

Vale la pena ricordare le parole di Luciano Bonetti in occasione dei 25 anni della Foppapedretti: “Il successo più grande, al di là delle tante coppe e degli 8 scudetti vinti, è sicuramente il settore giovanile: un movimento radicato sul territorio che coinvolge migliaia di ragazzine che sognano di diventare Leo Lo Bianco, Francesca Piccinini, Maurizia Cacciatori o Keba Phipps, tutte fuoriclasse che hanno fatto brillare il nome di Bergamo nei palazzetti di mezzo mondo”.

Chissà, forse la storia non finisce qui…

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