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L'ad anzovino

Smartworking in Skyline: “Creatività e relazioni hanno bisogno di presenza”

"Ho personalmente intervistato tutti i miei collaboratori, rilevando due tipologie di pensiero: chi sottolinea l'aspetto della comodità e del risparmio di tempo, e chi invece soffre della mancanza di relazione interpersonale con i propri colleghi"

Skyline è un’azienda bergamasca – con sede a Seriate – che si occupa di consulenza strategica sulle tecnologie dell’informazione, specializzata nell’analisi e nella riorganizzazione dei processi informativi e produttivi. In poche parole: analisti, matematici e informatici applicano l’intelligenza artificiale e l’automazione industriale per ottimizzare e digitalizzare i processi operativi aziendali e migliorarne efficienza, qualità e costi.

Un team di quindici persone, sotto la guida di Marco Anzovino, informatico, amministratore delegato dell’azienda, che nel 2019 ha registrato un fatturato di circa 1,5 milioni di euro. Una società di servizi, un’azienda tecnologica per sua natura “smart”, che si è misurata anch’essa con il lavoro da remoto.

Prima dello scoppio della pandemia, stavate già sperimentando lo smartworking?

Non sperimentavamo il telelavoro come forma contrattuale ma, essendo una società di consulenza IT (Information Technology), utilizzavamo già la tecnologia per svolgere numerose attività da remoto, specialmente con interlocutori geograficamente distanti o in outsorcing e con la necessità di una pronta risposta.

Come è stata strutturata l’organizzazione in termini di smartworking durante la fase acuta del Covid?

Tutte le riunioni di coordinamento o di gestione avanzamento lavori, sia interne che con i clienti, sono state dirottate su piattaforme di video conferenza (che già eravamo abituati ad utilizzare).

E dopo il lockdown cos’è cambiato?

Abbiamo formalizzato i processi sull’uso delle piattaforme di videoconferenza e sui sistemi di messaggistica immediata per fare ordine nelle modalità di utilizzo. Skyline è tuttora in modalità telelavoro eccetto per quelle riunioni che richiedono la presenza, in quanto subordinate all’utilizzo di sistemi fisici disponibili in azienda. Tutto è ovviamente condotto rispettando il protocollo anti Covid.

Nel futuro cosa pensa che cambierà nell’organizzazione del lavoro?

Sì, si farà sempre più ricorso al telelavoro, che sarà contemplato anche dal punto di vista contrattuale per le nuove assunzioni.

Cosa pensano i lavoratori dello smartworking? Avete in qualche modo rilevato le loro opinioni o avete in programma di farlo?

Ho personalmente intervistato tutti i miei collaboratori, rilevando due tipologie di pensiero: chi sottolinea l’aspetto della comodità e del risparmio di tempo (meno viaggi e quindi meno costi di trasferimento), e chi invece soffre della mancanza di relazione interpersonale con i propri colleghi da cui nascono confronto e nuove idee. Sicuramente per chi svolge attività commerciale il telelavoro è visto più come ostacolo che vantaggio.

Si cercherà, come altre aziende hanno già fatto, un accordo sindacale sull’applicazione dello smart working?

Sicuramente sì, ci sto già lavorando.

Lo smartworking incide sulla produttività? Cosa rileva dalla sua posizione?

Di certo il telelavoro incide sulla produttività; positivamente per coloro che preferiscono un approccio più tranquillo, che favorisce una maggior concentrazione, e che considerano gli spostamenti un disagio, una perdita di tempo; ha inciso negativamente, invece, per coloro che vivono di relazione (esempio, le funzioni commerciali) o per coloro che hanno bisogno di relazione per poter essere maggiormente efficienti e creativi.

Avete in programma iniziative di formazione per massimizzare l’efficacia del lavoro per obiettivi, tipico dello smart working?

Essendo Skyline una società di servizi di consulenza siamo sempre stati abituati a lavorare per obiettivi. Qualora però si presentassero delle iniziative interessanti su questo fronte le valuteremo con molta attenzione.

Avete in programma cambiamenti o restyling degli spazi fisici dell’azienda?

Poco prima dell’esplosione della pandemia avevamo in programma un rinnovamento completo dell’organizzazione degli uffici; al momento questo progetto è sospeso: quando lo riprenderemo certamente terremo conto delle nuove esigenze tra spazi fisici, virtuali e luoghi di relazione che dovranno essere adeguati.

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