Colpo di scena al processo a carico di Ubi più (a diverso titolo) 30 imputati. In avvio di udienza, martedì, nell’aula magna della facoltà di Ingegneria in Dalmine, l’avvocato Mario Zanchetti per le sei parti civili, Giorgio Jannone più altri candidati della lista Ubi “Ci siamo”, ha annunciato di avere depositato lunedì 22 febbraio la richiesta di rinuncia, concludendo con il ringraziamento per il processo definito “ interessante “.
Nemmeno due minuti e Jannone, il principale accusatore, esce dal processo che riprenderà il 9 marzo con quattro sedute in cui il Pubblico ministero Paolo Mandurino avrà modo di formulare l’accusa.
Continua come parte civile la sola Consob che interverrà dopo le udienze di competenza del Pubblico ministero. A seguire le repliche degli avvocati delle difese prima che il processo possa concludersi con sentenza che potrebbe arrivare entro il mese di maggio.
Commenta Giorgio Jannone con le parti civili: “Esprimiano la nostra soddisfazione per l’avvenuto accordo transattivo che è conseguenza di una pluralità di fattori collegati tra loro: anzitutto la discontinuità rispetto alla governance passata di Ubi Banca, creata dall’ingresso nel Gruppo Intesa Sanpaolo a seguito del successo della Offerta pubblica di scambio e di acquisto; poi il fatto che le ex Parti Civili, prima azionisti di Ubi Banca e suoi oppositori, ora sono azionisti di Intesa San Paolo, fiduciosi della nuova governance; infine l’interesse, anche reputazionale, di Ubi Banca (e quindi di ISP) a giovarsi del venir meno della storica contrapposizione di Ubi Banca con la nuova platea degli azionisti”.
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