L’ha decisa Muriel al 90′, ma Cagliari-Atalanta, gara valida per la seconda giornata del girone di ritorno, è stata una partita che si potrebbe riassumere solo con i 3-4 minuti finali. Il gol del colombiano, un’autentica prodezza degna di un attaccante fortissimo, arrivato all’ultimo secondo del tempo regolamentare; e poi il calcio di rigore assegnato dal direttore di gara ai sardi al 93′ per un contatto tra Rugani e de Roon e poi tolto dopo una verifica al Var.
Prima tanti sbadigli e poche emozioni: per quasi 80′ si è vista una Dea in seria difficoltà nel primo tempo e un po’ più coraggiosa nella seconda metà di gara, complice anche la benzina finita dal Cagliari che era stato protagonista di un grande avvio.
Nel finale i bergamaschi, anche grazie ai cambi di Gasperini che hanno portato in campo qualità (quella di Muriel, in particolare) e forze fresche, sono diventati vivaci e propositivi. La prima vera occasione dell’Atalanta è arrivata al 78′ con un tiro a botta sicura di Gosens respinto miracolosamente dalla schiena di Godin. Poi, all’83’, la traversa clamorosa di Zapata.
Nel finale, proprio al 90′, il gol di Muriel: il colombiano ha ricevuto palla al limite dell’area, si è bevuto letteralmente Walukiewicz e Zappa e ha scoccato un destro potente e preciso che ha fulminato l’incolpevole Cragno.
Quando i tre punti sembravano in cassaforte è successo l’incredibile: contatto in area tra Rugani e de Roon e per l’arbitro Piccinini è calcio di rigore. Il Var però segnala l’errore: è Rugani che ha colpito con un calcio de Roon e non il contrario. Niente rigore e tre punti alla Dea. Che torna a ridosso delle grandi, a quota 40.
Domenica 21 febbraio c’è il Napoli al Gewiss Stadium, alle 18. È uno scontro diretto per la Champions.
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