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Le notifiche

Inchiesta su indebita gestione dei fondi per l’accoglienza: 35 gli indagati

In tre avevano già patteggiato: 21 appartengono alla Coop Rinnovamento di Padre Zanotti, 9 a Cooperativa Ruah e associazione Diakonia, 5 alle prefetture di Bergamo e Cremona.

Sono 35 le persone alle quali la Procura di Bergamo ha notificato l’avviso di chiusura delle indagini nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione dei fondi pubblici destinati all’accoglienza dei migranti da parte di alcune strutture bergamasche.

Molte delle 83 posizioni destinatarie dell’avviso di garanzia sono state stralciate e sono uscite dall’inchiesta.

La maggior parte delle notifiche (21) sono state recapitate a operatori appartenenti alla cooperativa “Rinnovamento” di Romano di Lombardia, il cui fondatore Padre Zanotti a gennaio aveva già patteggiato una condanna a 4 anni di fronte al gup Maria Luisa Mazzola. Con lui avevano patteggiato anche la presidente Anna Maria Preceruti (3 anni 9 mesi e 20 giorni) e l’economo Giovanni Trezzi (3 anni e 9 mesi).

Nove gli indagati appartenenti alla cooperativa Ruah e all’associazione Diakonia, ai quali vengono contestati la truffa aggravata per conseguimento di erogazioni pubbliche e adempimento di contratti di pubbliche forniture.

Altri cinque indagati erano invece funzionari delle prefetture di Bergamo e Cremona all’epoca dei fatti presi in oggetto, tra il 2017 e il 2018, e a loro carico il reato contestato è l’abuso d’ufficio.

Al centro dell’inchiesta ci sono infatti i presunti indebiti profitti nella gestione dei fondi giornalieri erogati dallo Stato, nella misura di 35 euro per ogni migrante: in quegli anni diverse cooperative avevano risposto alla richiesta di accoglienza in seguito all’emergenza migratoria conseguente allo sbarco di migliaia di persone sulle coste italiane.

Sull’inchiesta interviene il deputato bergamasco e consigliere comunale di Bergamo della Lega Alberto Ribolla: “L’indagine sulla gestione dei fondi pubblici destinati all’accoglienza dei migranti a Bergamo si è chiusa con ben 35 notifiche recapitate dalla Procura della Repubblica, oltre al patteggiamento di 3 indagati. I magistrati hanno individuato responsabilità precise contestando reati come truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e inadempimento di contratti di pubbliche forniture, ponendo al centro dell’inchiesta presunti indebiti profitti nella gestione dei contributi da 35 euro giornalieri erogati dallo Stato per ciascun migrante. Per questo motivo la Lega chiede la rescissione immediata dei contratti stipulati con le coop coinvolte nel business dei richiedenti asilo a Bergamo”.

 

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