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Analisi&pagelle

Napoli-Atalanta, 0-0 al “Maradona”: si decide tutto a Bergamo

Tutto rimandato alla prossima settimana: martedì e mercoledì si conosceranno le due squadre che si affronteranno a maggio a Milano.

Il primo atto della semifinale di Coppa Italia tra Napoli e Atalanta termina a reti bianche. Quasi un paradosso se si considera che le due compagini in campo sono riuscite a andar a segno in campionato per 88 volte.

Il punteggio “ad occhiali” è figlio di un’impronta sicuramente difensiva data da Gattuso alla propria squadra e dalla mancanza di lucidità sotto porta degli uomini di Gasperini.

La Dea esce quindi per la prima volta dallo stadio dedicato al compianto “Pibe de Or” con piena consapevolezza dei propri mezzi per la capacità di costruire con pazienza trame che vadano a eludere le linee strette partenopee, ma resta forte il rammarico e l’amaro in fondo alla gola per un punteggio che avrebbe potuto indirizzare maggiormente la qualificazione.

A gridare vendetta sono in particolare le occasioni capitate nei piedi di Pessina e Toloi nel primo tempo e di Muriel all’inizio della seconda parte di gara.

Lo 0-0 lontano da casa in una sfida andata/ritorno rappresenta il migliore dei peggiori risultati, in quanto il Napoli sarà costretto a segnare per passare il turno, ma anche il peggiore dei migliori risultati considerando il fatto che Zapata e compagni dovranno vincere per accedere alla finalissima di San Siro.

Tutto rimandato dunque alla prossima settimana: martedì e mercoledì si conosceranno le due squadre che si affronteranno a maggio a Milano.

Il popolo neroazzurro sogna di vedere una bandiera atalantina sventolare alla Scala del calcio.

Le pagelle

Gollini SV: La sua quasi totale inoperosità rappresenta a pieno quanto il risultato finale resti stretto all’Atalanta, come un vestito di una taglia in meno. L’unico intervento è la deviazione in corner provocata da un tentativo di Insigne.

Toloi 7,5: Anche se intorno alla mezz’ora di gioco fa cilecca davanti ad Ospina, il brasiliano risulta uno dei più attivi con una costante partecipazione alle trame di gioco senza mai perdere di vista il suo compito di difensore. L’ex Roma passa con grande facilità dalla fase di impostazione a quella di rifinitura. A conferma di ciò il difensore risulta il giocatore atalantino ad aver toccato più palloni per un totale di settantotto e il secondo per palloni giocati in avanti (ventisette).

Romero 7: Rientrato dopo l’allarme legato al Covid, l’argentino fa sentire fisico e tacchetti a Insigne e Politano. Rimedia nel secondo spezzone di match un’ammonizione che lo costringerà a saltare il match di ritorno.

Djimsiti 7,5: L’albanese non si fa mai sorprendere dall’imprevedibilità di Lozano, riuscendo ad anticiparlo oppure accompagnarlo senza sbavature e sempre con grande pulizia. Nella parte conclusiva si avventura sull’esterno con un cross per la testa di Gosens.

Maehle 6,5: Come accaduto contro la Lazio, inizialmente l’esterno proveniente dal campionato belga parte con una certa timidezza ma quando libera le briglie al cavallo che è nascosto al suo interno mette in mostra buoni strappi e cavalcate. Chiude primo fra le file orobiche per i dribbling effettuati (tre).

Freuler 7: Dopo aver regalato palla scioccamente ad Insigne ad inizio gara, lo svizzero prende in mano le redini della manovra neroazzurra. Sbatte sulla retroguardia partenopea dopo che Pessina si vede negare il gol da Ospina, illumina con due passaggi filtranti prima Zapata (il quale perde palla) e poi Muriel (il quale riceve un “no” secco dal portiere avversario).

De Roon 7: Se il compagno elvetico imposta e verticalizza, allo stadio Maradona l’olandese gioca molto sul pressing alto sradicando palla in tante occasioni (otto per la precisione) nella metà campo avversaria tenendo il Napoli schiacciato.

Gosens 7: Sulla corsia mancina duetta in modo costante con Zapata con continui scambi che consentono prima all’uno e poi all’altro di penetrare centralmente. Al 77′ a pochi passi da Ospina colpisce di testa senza indirizzare correttamente la sfera.

Pessina 7: Il numero 32 è colui che cuce il gioco tra i reparti. Si inserisce in area ma non riesce a superare Ospina, successivamente apparecchia la tavola per Toloi. C’è un dato significativo che analizza bene l’ex Verona: è il giocatore che ha la maggiore velocità media in run (8,4 km/h), di gran lunga superiore a quella dei compagni. Questo a sottolineare il grande lavoro di corsa correlata al pressing sui centrali difensivi.
(Pasalic 6: Il croato cerca di rimpiazzare il lavoro di Pessina ma la matassa azzurra da districare diventa sempre più fitta.)

Muriel 7: Nella prima frazione di gioco il sudamericano entra in tutte le azioni più importanti partendo spesso largo sulla destra: appoggia il filtrante per Pessina, calcia alto dal cuore dell’area di rigore, mentre al 47′ spara a botta sicura su un grandissimo Ospina.
(Ilicic 6: L’”illusionista” sloveno fatica molto a districarsi per via degli ovvi raddoppi di marcatura degli azzurri. Quando trova il pertugio sono i compagni a non far fruttare l’occasione. Spreca malamente una punizione molto invitante nei minuti conclusivi della sfida.)

Zapata 6,5: L’altro componente della coppia colombiana gravita nella zona sinistra del campo dove deve vedersela con Hysaj e Bakayoko. Prova in più circostanze ad accentuarsi e a concludere dalla distanza, mentre nella ripresa su corner va vicino alla spizzata vincente,.ma Ospina è attentissimo.
(Lammers 5,5: Dopo mille voci di mercato che lo vedevano in più squadre di Serie A, il tulipano, rimasto a Bergamo, emerge per un tiro dal limite dell’area totalmente fuori misura.)

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