Discrezione e profilo bassissimo. Eppure Emilio Zanetti, Cavaliere del Lavoro e per anni presidente della Banca Popolare di Bergamo e poi di Ubi Banca, alla richiesta su un parere su Mario Draghi spalanca l’album dei suoi ricordi personali.
“Ho una stima immensa nei confronti del dottor Draghi. Tutta la sua vita è la testimonianza di grandi capacità, di particolari doti che gli hanno permesso di raggiungere questa grande autorevolezza”.
Quando ha saputo che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo aveva convocato al Quirinale, che cosa ha pensato?
“Sono molto contento. Speriamo che Draghi riesca a trovare una soluzione alla particolare difficoltà che sta vivendo l’Italia. Certo, il presidente Mattarella ha scelto il migliore. Una persona simile credo sia davvero difficile da trovare”.
Perché Mario Draghi è il migliore?
“Perché ha una preparazione eccezionale, notevolissima, io credo difficilmente si possa trovare una persona con un curriculum simile al suo. Non dimentichiamo che ha salvato l’Euro. È il migliore, non ho dubbi”.
Segue da vicino questa crisi politica?
“Sì. Diciamo che sono attento. Mi auguro solamente che la politica tenga conto della particolare situazione che stiamo vivendo come Paese e della grande opportunità che abbiamo con Draghi”.
Lo ha conosciuto di persona?
“Sì, ho avuto questo piacere e onore. L’ho conosciuto quando io ero presidente della Banca Popolare di Bergamo e Draghi era direttore del Tesoro. Ho un ottimo ricordo di quell’incontro. Draghi era una persona preparatissima, gentilissima, attento a tutti i dettagli e capace di fare sintesi. D’altronde è una persona che proviene dalla scuola Banca d’Italia, ha avuto legami con un altro grande che era Carlo Azeglio Ciampi”.
Perché nei momenti di crisi, l’Italia si affida ad un banchiere. Negli anni Novanta a Ciampi e oggi a Draghi?
“Sono persone con una formazione e un’esperienza notevolissima, sono abituati ad una disciplina dove il merito conta e premia il gradino successivo. Draghi è in cima ad una scala e saprà prendere le scelte giuste, sta alla politica e agli italiani seguirlo”.
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