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Venerdì mattina

Il procuratore Gratteri incontra gli studenti di Bergamo: “Diventino cittadini vigilanti”

E su Facebook i lettori di Bergamonews. Coinvolti nell'evento oltre 1.600 ragazzi

“È una grande occasione per la città e per gli studenti: ascoltare la testimonianza di chi ha deciso di dedicare la sua vita alla lotta alla criminalità organizzata è un’opportunità per far sì che i ragazzi possano diventare cittadini vigilanti che nella propria quotidianità scelgano la legalità, il rispetto delle leggi, di se stessi e degli altri”. Così l’assessora alla pace e all’educazione alla cittadinanza del Comune di Bergamo Marzia Marchesi illustra un’importante iniziativa in programma venerdì 29 gennaio: il Procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri dialogherà con gli studenti bergamaschi.

L’incontro, che si svolgerà online alle 10.30 e verrà trasmesso in diretta sul canale YouTube del Comune di Bergamo, inaugura il ciclo d’incontri “Vite dedicate. Gli studenti incontrano i testimoni della Memoria e dell’Impegno Civile”, organizzato dal Centro di promozione della legalità (CPL) per la provincia di Bergamo (con l’Istituto Superiore “Giulio Natta” come capofila) e dall’Ufficio Scolastico Territoriale, in collaborazione con il Comune di Bergamo.

Prima di questo evento, alle 10 sulla pagina Facebook di Bergamonews il magistrato risponderà ad alcune domande in diretta.

Il tema del suo intervento, che prenderà le mosse da alcune domande formulate dai ragazzi e consegnategli nei giorni scorsi, sarà “Il volto delle mafie. Infiltrazioni mafiose ed emergenza sanitaria: anche il Covid diventa business”, un argomento condiviso con i 1.600 studenti degli Istituti scolastici di secondo grado di Bergamo e provincia che hanno contribuito alla costruzione dell’evento.

L’assessore Marchesi afferma: “Con questo percorso incontriamo persone che, per scelta o per destino, hanno dedicato la loro vita alla lotta alla criminalità organizzata. Dico per destino pensando a chi magari avrebbe preferito non essere coinvolto direttamente ma si è trovato in questa vicenda essendo, per esempio, la moglie di qualcuno che ha combattuto la mafia o la figlia di un testimone di giustizia. L’amministrazione comunale è impegnata da sempre sul tema della promozione della legalità e, nel solco di questa attenzione, un paio d’anni fa abbiamo istituito l’Osservatorio per legalità del Comune di Bergamo. Quando il Centro di promozione della legalità ci ha proposto di collaborare a questo progetto lo abbiamo sostenuto: condividiamo la finalità che è quella di formare un pensiero responsabile e democratico per contrastare e prevenire l’illegalità, la corruzione e la mentalità mafiosa. Oggi vi è una maggior consapevolezza ma fino a qualche anno fa pensavamo che fossero fenomeni riguardanti solo il sud: questo ci ha impedito di cogliere il problema, presente anche al nord, nella nostra provincia e nella nostra città. E se una problematica non viene riconosciuta non si pensa nemmeno ad affrontarla”.

Lo sguardo è rivolto al presente ma anche al futuro. “Negli ultimi anni – prosegue l’assessore Marchesi – siamo diventati più consapevoli anche grazie a iniziative come questa: siamo consci della necessità di equipaggiarci per contrastare la corruzione e la mentalità mafiosa che si sta diffondendo anche fra noi. Per farlo bisogna sostenere un’educazione alla legalità che promuova, faccia capire e interiorizzare le regole che non devono essere vissute come un’imposizione ma come il frutto di un patto sociale che garantisce la libertà e la dignità del singolo individuo e la crescita complessiva dell’intero gruppo sociale. L’incontro con Gratteri è una grande occasione per la città e per gli studenti, un’opportunità per far sì che i ragazzi possano diventare cittadini vigilanti che nella propria quotidianità scelgano la legalità, il rispetto delle leggi, di se stessi e degli altri alla luce dei valori sanciti dalla nostra Costituzione. La sua esperienza e il suo impegno sono di esempio, un impegno a cui si è sempre dedicato senza risparmiarsi e che nei giorni scorsi lo ha portato a fare alcune allusioni sulle relazioni tra mafia, politica e imprenditoria (nell’ambito dell’inchiesta “Basso Profilo” in cui è indagato anche il segretario dellUdc Lorenzo Cesa). Da una parte penso che le sue parole siano dettate dalla stizza provata quando i giudici non avallano le sue richieste dopo tanto lavoro, ma dall’altra ritengo che sia giusto che venga tutelata l’autonomia e l’indipendenza dei giudici che devono vagliarle”.

“Questa iniziativa – dichiara Patrizia Graziani, dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Bergamo – mette la scuola al centro come luogo privilegiato dove si forma il cittadino. Non è solamente il tempo preziosissimo dell’acquisizione di conoscenze e competenze disciplinari, di arricchimento culturale e preparazione alla professione, è anche il posto dove si forma il buon cittadino, diventa palestra di legalità e di progressiva consapevolezza della necessità dell’impegno di ciascuno per la conservazione del bene comune. L’incontro coinvolgerà 1.600 studenti, un dato importante e significativo del grande interesse che questi argomenti suscitano. Ed è un esempio di come la tecnologia possa favorire la partecipazione e va sottolineato che si tratta di una partecipazione attiva perchè tante scuole e studenti si sono adoperati per organizzare questo appuntamento e per formulare le domande da sottoporre al procuratore Gratteri. Voglio sottolineare il grande valore del Centro di promozione della legalità quale occasione concreta d’incontro tra le componenti del mondo scolastico e le diverse forze, fra enti, istituzioni e varie realtà, impegnate su questi temi con ampio spazio al protagonismo dei nostri studenti e studentesse”.

Saranno 20 gli istituti partecipanti, con 77 classi per complessivi 1.541 studenti iscritti all’evento. Delle 77 classi, 58 hanno partecipato alla raccolta di domande per il Procuratore Gratteri. La professoressa Maria Amodeo, dirigente scolastico dell’Istituto “Natta” di Bergamo, evidenzia: “Con il percorso ‘Vite dedicate’ faremo incontrare studenti e studentesse con quattro testimoni d’impegno civile e responsabilità: il prossimo appuntamento sarà il 6 marzo, con Vincenza Rando, avvocato di Denise Cosco, figlia di Lea Garofalo. A seguire, il 19 marzo, quello con Tina Montinaro, moglie di Antonio Montinaro poliziotto della scorta di Giovanni Falcone. Ad aprile (con data ancora da definire), invece, l’ultimo incontro con Roberto di Bella, giudice del Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria”.

“Questi appuntamenti – continua la professoressa Amodeo – si inseriscono in un contesto di vita particolarmente problematico per i ragazzi, ossia il difficile periodo che stiamo attraversando a causa della pandemia da Coronavirus, in cui avere occasioni di cittadinanza attiva risulta complicato. Hanno una maggiore necessità di incontri particolari con persone speciali e la possibilità di organizzarli a distanza sfruttando quanto abbiamo imparato con la DaD, la partecipazione si moltiplica creando nuove opportunità. Infatti, non avremmo mai potuto ospitare un magistrato come Gratteri con 1.600 studenti e i docenti in contemporanea. Inoltre, considerando il momento particolare che sta attraversando Gratteri, alla prese con il maxiprocesso, sarebbe stato impensabile che prendesse l’aereo e riuscisse ad arrivare a Bergamo per incontrare i ragazzi, invece la tecnologia lo ha reso possibile. Lo stesso Gratteri in questo momento ha necessità di ascolto: l’emergenza Covid ha giustamente messo a tacere altre emergenze come l’infiltrazione delle mafie in cui politica ed economia si scambiano interessi reciprocamente ma purtroppo lo fanno in modo e con comportamenti mafiosi”.

“Nelle scorse settimane – conclude il dirigente scolastico del Natta – abbiamo chiesto alle scuole di proporrei ai ragazzi di preparare le domande che Gratteri avrebbe assunto come canovaccio per il suo intervento. Ci sono pervenute oltre 100 domande da 15 istituti diversi : due docenti – la professoressa Tucci del Fantoni di Clusone e la professoressa De Petroni del Mascheroni – hanno svolto un lavoro di raccordo individuando cinque aree tematiche che abbiamo inviato a Gratteri affinchè possa partire da quelle domande. Altri interrogativi, invece, saranno formulati dal gruppo di giovani di Social Lecito, l’espressione di quell’enorme numero di ragazzi che fanno parte degli istituti in rete del Centro di Promozione della Legalità”.

Gli istituti che partecipano all’incontro sono: liceo Amaldi, liceo Don Milani, istituto Zenale Butinone, istituto Lorenzo Lotto, istituto Galli, istituto Caniana, istituto Mamoli, istituto Polo Archimede, istituto Rigoni Stern, istituto Clerici, istituto Leonardo Da Vinci, istituto Sacramentine, istituto Betty Ambiveri, istituto Belotti, istituto Fantoni, istituto Rubini di Romano di Lombardia, istituto Serafino Riva, liceo Mascheroni, liceo Secco Suardo e liceo Falcone.

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