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Presidente confindustria bergamo

Scaglia: “Uniti per affrontare le sfide future”

Il presidente di Confindustria Bergamo, Stefano Scaglia: "Il nostro è anche un messaggio chiaro e significativo alla politica. Il mondo dell’impresa offre un esempio di reazione, metodo, azione, coraggio e concretezza. Di contro, assistiamo ad una politica lacerata, divisa, che non riesce a lavorare sui temi concreti".

L’annuncio congiunto della firma del protocollo per avviare una road map che porti alla fusione tra Confindustria Bergamo e Confindustria Lecco e Sondrio è arrivato all’ora di cena di lunedì 25 gennaio. Il presidente di Confindustria Bergamo, Stefano Scaglia, risponde al volo prima di salire in auto verso un nuovo incontro.

Bergamo, Lecco e Sondrio: l’unione fa la forza?
“Questo è il primo passo formale di un percorso che dovrà ottenere il via libera da parte delle assemblee dei soci delle due associazioni e concludersi con l’approvazione alla fusione tra giugno e dicembre 2022. L’unanimità della decisione che segna l’avvio del processo è un risultato importante, segno di una forte condivisione.
Nel mondo industriale c’è la consapevolezza che le sfide presenti e future sono sempre più complesse. Per questo motivo lavorare insieme, fare sinergia, mettere a fattor comune competenze e risorse è necessario per essere all’altezza di questa complessità. Il percorso di conoscenza tra le due associazioni è stato importante per verificare la condivisione dei valori di fondo, le ragioni dello stare insieme. Ora siamo chiamati a valorizzare le nostre identità e, insieme, a sviluppare un modello organizzativo per fare sinergia ed efficienza”.

Molte le cose in comune ma ci sono anche specificità?
“Bergamo, Lecco e Sondrio condividono ideali e valori d’impresa, la vocazione manifatturiera e una forte propensione all’export. Lecco e Sondrio ci portano a focalizzare ancora di più il tema del turismo, della valorizzazione dei laghi e delle montagne. A Bergamo c’è l’Aeroporto, volano di sviluppo”.

Quanto ha pesato il ruolo dell’Aeroporto di Orio al Serio? Uniti avrete più forza sui tavoli delle infrastrutture?
“Sicuramente. Un’associazione più grande e importante avrà maggiore capacità di rappresentanza, che sarà certamente più significativa. Le infrastrutture che riteniamo strategiche per il collegamento tra l’alta Lombardia e la pianura, di raccordo con l’autostrada A4 e BreBeMi, sono e restano: la Bergamo-Lecco, la Pedemontana e l’autostrada Bergamo-Treviglio”.

Le Olimpiadi Milano-Cortina 2026 sono un’ottima ragione per lavorare insieme.
“Bormio sarà coinvolta direttamente dall’appuntamento olimpico. Di fatto, si crea un collegamento ideale tra l’Aeroporto di Orio al Serio e la Valtellina. In vista di Milano-Cortina 2026 è ancor più urgente il tema infrastrutturale. Lavoreremo insieme, poi, per consolidare le economie locali”.

Un’unione voluta, cercata, conclusa.
“Il nostro è anche un messaggio chiaro e significativo alla politica. Il mondo dell’impresa offre un esempio di reazione, metodo, azione, coraggio e concretezza. Di contro, assistiamo ad una politica lacerata, divisa, che non riesce a lavorare sui temi concreti. Le imprese dimostrano, anche in questo momento, capacità di unirsi per affrontare le sfide future”.

Prossimo passo sarà l’unione con Como?
“Ora iniziamo a lavorare ma non escludo che si rivolga lo sguardo ad altre associazioni vicine. Siamo apertissimi. Cammin facendo, si vedrà. In ogni caso, va detto che già molte territoriali stanno lavorando in sinergia e condivisione su progetti specifici, che riguardano l’organizzazione e i servizi. L’obiettivo è sempre quello: essere efficienti”.

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