E, così, si ritorna sui banchi.
Con il definitivo e tanto discusso ingresso della Lombardia in zona arancione, lunedì 25 gennaio segna la ripresa delle attività scolastiche in presenza in Bergamasca delle scuole superiori così come prevede il decreto del Consiglio dei Ministri: con almeno il 50% degli alunni in presenza.
In città la decisione presa dal Comitato per la Sicurezza è quella di replicare il modello avviato con l’anno scolastico, prevedendo una revisione dei sensi di marcia nel sottopasso nella parte della stazione: da lunedì 25 gennaio, dalle 7.15 alle 10.30, verrà imposta un’unica percorrenza del flusso dalla Stazione verso le scuole in via Gavazzeni. Non verrà consentito, perciò, l’ingresso al sottopasso da via Gavazzeni in quegli orari per evitare congestionamento.
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Gli istituti secondari di secondo grado sono pronti ormai da tempo a riprendere con il rispetto di tutte le direttive ministeriali anti Covid e gli opportuni scaglionamenti orari, ma tutto il resto, a partire dai trasporti, è in grado di garantire una ripartenza duratura e in sicurezza?
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“Sì, il trasporto in città e provincia è sicuro ed organizzato per garantire la ripresa del 50% degli studenti”, assicura Enrico Felli, presidente di Atb Bergamo.
Tutto è stato discusso in un tavolo di confronto con i più importanti organi della vita scolastica a Bergamo e provincia: dalla Prefettura all’Ufficio scolastico territoriale.
“Abbiamo lavorato per garantire la capienza massima sui bus al 50%, così come richiesto nelle ordinanze, con due ingressi di entrata per le scuole (8 – 10) e quattro orari di uscita (12 – 13 – 14 -15). Il lavoro delle scuole è stato molto preciso e puntuale e, insieme, abbiamo fatto tutto quello che si poteva fare”, continua Felli.
Nessuna criticità, quindi, in vista del ritorno sui mezzi pubblici di circa 55.000 studenti che utilizzano i servizi in provincia (secondo dati aggiornati al 2019, divisi in 43.900 nelle scuole statali, 3.200 negli istituti paritari, 7.800 nei centri di formazione professionale), metà dei quali (circa 22.800) studia a Bergamo città con una forte concentrazione nelle aree limitrofe alla stazione ferroviaria (circa 12.000).
Non solo per gli scaglionamenti orari e i limiti di capienza, ma anche per un investimento da parte di ATB per un aumento delle corse: “Per i servizi interurbani scolastici siamo passati da 1980 numero di corse nelle fasce delle ore di punta di ingresso e uscita dagli istituti scolastici nel 2019 a 2810 nel gennaio 2021. Mentre per i servizi urbani c’è stato un aumento di 300 corse, comprese le corse della TEB (da 1000 nel 2019 a 1300 nel gennaio 2021)”, spiega Felli.
In più, Atb ha deciso di far ricorso a mezzi aggiuntivi, anche a noleggio: “Abbiamo fatto ricorso a mezzi in più mediante accordi con il socio di TBSO Locatelli e ad autobus a noleggio per le linee 26 e 27 (quelle per la Tribulina di Scanzorosciate e per Monte di Nese). E non dimentichiamoci, anche, del servizio conta-passeggeri installato sui mezzi consultabili dall’autista e nello stesso tempo dalla sala operativa, così da avere il controllo di quanti siano le persone a bordo”.
“L’azienda ha messo in campo tutte le risorse possibili per garantire un servizio sicuro a tutti gli studenti che utilizzano il trasporto pubblico per raggiungere la scuola: circa l’88% secondo una rilevazione dell’Agenzia del Trasporto Pubblico Locale. Nel 2019 gli studenti rappresentavano il 65% dei passeggeri in ambito urbano e l’85% in ambito interurbano e da sempre gli studenti rappresentano la componente prevalente nelle ore di punta. Abbiamo lavorato per una ripresa sicura, in forte collaborazione con tutte le istituzioni scolastiche, ora speriamo che si possa ritornare ad una prima forma di normalità”, ha concluso Felli.
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