Emergono nuovi dettagli dagli interrogatori di Michele Scillieri, il commercialista accusato di evasione fiscale e peculato che dopo l’arresto ha deciso di collaborare con la Procura di Milano che indaga sui contabili bergamaschi della Lega e sul caso che riguarda la fondazione regionale Lombardia Film Commission.
A riportarli è Il Fatto Quotidiano. “Lei – inizia il Procuratore – conosce Francesco Caputo Nassetti?”. Scillieri avrebbe risposto di sì, spiegando quali sono i suoi rapporti con uno dei manager più influenti dell’alta finanza, al vertice di un’importante società svizzera “di consulenza finanziaria specializzata in operazioni straordinarie d’impresa”; alla quale – avrebbe detto sempre Scillieri – intendevano rivolgersi i commercialisti della Lega per ottenere finanziamenti.
Secondo le ricostruzioni de Il Fatto, Scillieri avrebbe spiegato che il contatto con Nassetti gli sarebbe stato procurato dalla famiglia Del Bue, i cui membri sono fondatori della svizzera Banca Arner con sede a Lugano. Dopodiché Scillieri avrebbe specificato di essere imparentato i Del Bue.
La Finanza pone questa domanda a Scillieri poiché aveva già ricostruito che Banca Arner è stata titolare di un pegno in una società amministrata da Scillieri e schermata poi da un’anonima lussemburghese.
Nassetti è oggi amministratore della Swiss Merchant Corporation (Swi.Me.Co.) di Lugano nel cui board operano alcuni parenti dei fondatori di banca Arner. La Swiss Merchant Corporation oggi risulta detenere il 99,9% delle quote della Arner Corporate Finance srl in liquidazione dal giugno scorso. Entrambe hanno sede a Milano, una in corso Venezia 54 e l’altra in corso Europa 7.
Scillieri avrebbe inoltre spiegato ai magistrati che i contatti diretti erano con Nassetti perché era lui a mettere l’ultima parola sui finanziamenti. Ed è per questo che i commercialisti della Lega avrebbero chiesto a Scillieri di poter entrare in contatto con il board della società per chiedere finanziamenti anche a sei cifre.
Secondo il quotidiano, un finanziamento della Merchant va a buon fine. Nel gennaio 2018 quattro società lussemburghesi che controllano tre srl italiane, tutte domiciliate in via Angelo Mai a Bergamo (sede degli uffici di Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni), costituiscono un pegno a fronte di un’apertura di credito di 20 milioni dalla società di Nassetti. Denaro da restituire in 7 anni. Il pegno nei confronti di Swiss Merchant Corporation – si legge – sarà cancellato in soli 5 mesi come da atto redatto nel maggio 2018.
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